Il Museo dell’Automobile di Torino e la Fondazione Gino Macaluso hanno presentato nella giornata odierna la prossima mostra temporanea all’interno del museo torinese, The Golden Age of Rally. Grazie ad una collaborazione con la fondazione nata in onore del navigatore torinese, curatrice di una delle collezioni più complete in circolazione, The Golden Age of Rally porta i visitatori del museo tra le emozioni del periodo più florido dei rally.
Il viaggio che comincia con le prime icone del mondo dei rally, come MINI Cooper S o Lancia Stratos. Si prosegue con gli anni d’oro dei rally, le vetture Gruppo B, per terminare con la celebrazione delle vittorie della leggendaria Lancia Delta Integrale di Miki Biasion, invitato speciale della presentazione della mostra. The Golden Age of Rally però mostra anche un lato poco noto di questo sport, ovvero l’importanza della squadra dietro alla coppia pilota-navigatore. La mostra aprirà al pubblico oggi, il 27 ottobre 2022, e proseguirà per oltre 6 mesi, chiudendo l’esperienza il 2 maggio 2023. Scopriamo allora prezzi, date e modelli di The Golden Age of Rally al MAUTO di Torino.
Con l’arrivo della mostra tematica The Golden Age of Rally, il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino riesce a coronare un progetto che, per via della situazione sanitaria, era in stand-by da diversi mesi. A rendere possibile la mostra così come la vediamo è la Fondazione Gino Macaluso. Nonostante sia nata solo nel 2017 per volere della moglie e dei figli del navigatore piemontese, la Fondazione e la relativa collezione sono già affermate nel mondo delle auto storiche.
Grazie alla Fondazione Macaluso, il Museo dell’Auto di Torino ha avuto accesso a oltre 15 vetture da rally ex-ufficiali con un palmares di tutto rispetto. Ad aprire The Golden Age of Rally ci pensano tre vetture britanniche che hanno fatto la storia dei rally come la Austin MINI Cooper S, la Lotus Cortina e la Ford Escort Mexico. La più importante, secondo il curatore della mostra Stefano Macaluso, è proprio la piccola MINI. “The Golden Age of Rally è un viaggio all’interno del mondo del rally, del fenomeno sportivo ma anche sociologico.”
“La MINI che vince il Rally di Montecarlo per ben tre volte ha segnato un cambio filologico completo, che ha toccato anche la società e non solo gli appassionati.“, ci ha spiegato Macaluso. “La piccola MINI è stata la dimostrazione che anche le vetture di grande serie erano in grado di vincere. La sua vittoria portò tantissimi giovani a desiderare di correre in auto. Se prima competere nel motorsport era appannaggio dei ricchi, la MINI ha dimostrato che anche con auto semplici e alla portata di tutti era possibile vincere.”
“L’importanza della città di Torino all’interno di The Golden Age of Rally è lampante in tutta la durata della mostra. Del resto, proprio da Torino vengono gran parte dei grandi marchi che hanno segnato l’epoca d’oro dei rally. Abbiamo deciso di sottolineare il legame tra la storia del rally alla città di Torino.”, ha dichiarato il Presidente del Museo dell’Automobile di Torino, Benedetto Camerana. “Qui avevano la loro sede FIAT, Lancia, Martini, Abarth. Con questi quattro soli nomi, abbiamo una enorme fetta della storia del rally. Anche nel mondo del design, le vetture della mostra sono frutto della matita di Pininfarina, Giugiaro, Gandini, ma anche di Michelotti.”
“Questa mostra non poteva che essere a Torino.”, ha commentato Monica Mailander Macaluso, moglie di Gino Macaluso e anima della Fondazione. “Gino è nato a Torino, noi ci sentiamo torinesi e la storia agonistica di Gino è partita proprio da Torino, con FIAT e Abarth.”. Durante la presentazione alla stampa di The Golden Age of Rally, oltre ai già citati Benedetto Camerana, Stefano e Monica Macaluso, erano presenti anche il Direttore del Museo dell’Automobile Mariella Mengozzi e il due volte Campione del Mondo Rally Miki Biasion. Proprio Biasion ci ha confidato la sua emozione avuta nel passeggiare tra le vetture della mostra.
“Raramente mi sono così emozionato in un museo: i rally sono la mia vita. Appena entrato, ho subito visto la Mini. In quinta elementare ho fatto un corso di pittura, e ho disegnato una MINI che ha vinto il rally di Montecarlo. Come vedete, il rally è nel mio sangue. Per me, passeggiare in questa mosra è passeggiare nella mia vita. Un’altra cosa bellissima di questa mostra, secondo me, è l’accento alle sfide. I rally sono il ramo del Motorsport che più di tutti permette a Case, ingegneri e tecnici di mettere alla prova soluzioni e progetti da portare poi sulle vetture stradali. Per questo i rally hanno un significato così importante per le conquiste nel campo di sicurezza, tecnologia e prestazioni.”
Nelle dieci aree tematiche, The Golden Age of Rally fa viaggiare la passione e il pensiero dei visitatori attraverso alcune delle più iconiche vetture da corsa dell’epoca d’oro di questa disciplina, dalla metà degli anni ’60 all’inizio degli anni ’90. Inizialmente si scoprono le tre inglesi, la Austin MINI Cooper S, la Lotus Cortina e la Ford Escort Mexico. Quest’ultima, forse meno conosciuta delle altre, si è resa protagonista di un’incredibile impresa. Nel 1970 infatti partecipò e vinse il più duro e estenuante rally mai visto, il London to Mexico World Cup Rally.
Oltre 25.700 km di tappe da Londra a Città del Messico in onore del Mondiale di Calcio Messico ’70. C’è poi spazio anche per una chicca, la bellissima Porsche 911 S. Sempre nel 1970, infatti, questa versione speciale della sportiva tedesca si aggiudicò il primo Campionato Internazionale Costruttori, l’antesignano del Campionato Marche. In più, è anche la prima 911 documentata ad aver sfoggiato i passaruota posteriori allargati, un tratto diventato distintivo di tutte le Porsche ad alte prestazioni.
Dopo questa prima sala, troviamo le quattro automobili che hanno segnato gli anni ’70 nel mondo dei rally. La Lancia Fulvia 1600 HF di Sandro Munari, la FIAT 124 Abarth Rally di Raffaele Pinto e Gino Macaluso, la Alpine A110 e la leggendaria Lancia Stratos sono pronte a lasciare a bocca aperta. Poi si passa alla prima delle grandi sfide, quella tra Audi quattro e Lancia Rally 037. In questa sala troviamo infatti la prima auto da rally a trazione integrale contro l’ultima trazione posteriore a conquistare il titolo iridato. C’è poi spazio per una sala che racconta le diversissime sfaccettature di questa disciplina. All’interno dello stesso campionato e a volte dello stesso rally o della medesima tappa, si possono affrontare asfalto, terra, neve.
Di qui, si passa al punto più alto della storia del rally, il Gruppo B. Qui trova posto l’unica vettura non “prestata” dalla Fondazione Macaluso, la Peugeot 205 Turbo 16 prestata dalla collezione privata della famiglia Peugeot, contrapposta alla mitica Lancia Delta S4. C’è poi spazio per un’auto mai utilizzata nelle corse ma amata dagli appassionati, la FIAT Abarth X1/9 Prototipo, sviluppata proprio da Gino Macaluso. Da questa vettura, ci ha raccontato il figlio Stefano, è nata negli anni ’80 la collezione che oggi è curata e mantenuta dalla Fondazione.
Infine, si arriva alla sfida degli anni ’90 tra la Lancia Delta Integrale di Miki Biasion e Didier Auriol e la Toyota Celica di Carlos Sainz. Le due vetture puntano un faro all’anno più combattuto del dominio Delta, il 1990. Infine, The Golden Age of Rally punta il faro anche sugli altri componenti di un team tra ingegneri, meccanici e tecnici. C’è infine uno spazio dedicato a caschi e tute, nonché al fondamentale Parco Assistenza. In questa sala si scopre unche sfoggia una rarissima FIAT Punto Super 1600 del Campionato Junior WRC. A concludere la mostra ci pensa una sala allestita dall’ACI, che ha donato filmati storici inediti e introvabili.
The Golden Age of Rally è un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di rally e di automobili in generale. Nella splendida cornice del Museo dell’Automobile di Torino, il MAUTO e la Fondazione Macaluso hanno messo in piedi un viaggio emozionante e coinvolgente nell’era più florida della disciplina più pura e appassionante del panorama del motorsport. Colpisce anche l’impatto della mostra, che a livello di spazi espositivi, grafiche e cura nei dettagli risulta davvero curata e appassionata.
Concludiamo quindi con le informazioni più importanti da sapere riguardanti The Golden Age of Rally. La mostra aprirà le porte al pubblico proprio oggi, 27 ottobre 2022, e rimarrà al Museo dell’Auto fino al 2 maggio 2023. Per visitare lo spazio espositivo, posto al Piano Terra del Museo, sarà sufficiente acquistare lo stesso biglietto valido per l’esposizione permanente nel resto del museo. Il prezzo di The Golden Age of Rally quindi rimane lo stesso del classico tariffario del MAUTO. Si parte da 15 euro per l’intero, mentre la tariffa ridotta per over 65, giovani tra 18 e 25 anni e gruppi da oltre 15 persone scende a 12 euro. Ci sono poi ulteriori riduzioni per i classici enti convenzionati (10 euro), i ragazzi tra i 6 e i 17 anni (5 euro) e le scuole (3 euro). I bambini fino a 5 anni, invece, entrano gratis.
La mostra è aperta a tutti negli orari di apertura del museo. Sarà quindi possibile visitarla tutti i lunedì dalle 10 alle 14, e dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Sarà infine disponibile anche usufruire di una visita guidata, al costo di 5 euro oltre al prezzo del biglietto canonico.
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