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Il futuro è il riciclo: Renault lancia The Future is Neutral, ed è aperta a tutti

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Già con il progetto ReFactory di Flins, lanciato nel 2020 nel panorama della Renaulution, Renault aveva dimostrato già grandi piani per il riuso e il riciclo dei materiali per la produzione di nuove vetture. Ora, però, il Gruppo Renault fa un passo in quella direzione, un passo davvero grande. Oggi, infatti, il CEO Luca de Meo ha presentato una nuova società, The Future is Neutral.

Questa nuova società sarà totalmente dedicata al riciclo e al riuso di automobili e componenti per creare, finalmente, quella economia circolare che tanto si ricerca in tutti gli ambiti, soprattutto in quello automotive. The Future is Neutral sarà concentrata unicamente su riuso e riciclo: l’obiettivo di questa nuova business unit è quello di diventare il leader europeo nella circular economy a 360°. The Future is Neutral è anche la prima società di questo tipo a prendere vita in Europa, e Renault ha grandi piani per questo nuovo asset. Sarà infatti scollegata dal Gruppo, e opererà anche per l’intera industria dell’auto europea, non solo per il Gruppo Renault. Infine, The Future is Neutral si apre agli investimenti, anche da altri player del mondo automotive, ma non solo.

L’insostenibilità dell’economia lineare dell’automotive

“From Car to Car”: questo è lo slogan della nuova entità all’interno del Gruppo Renault, The Future is Neutral. Neutral, ovviamente, si riferisce alla neutralità carbonica a cui il Gruppo francese aspira nel suo futuro, ma, come ci ha svelato de Meo, “Neutral è anche l’anagramma di Renault”. Renault è infatti fondatrice e prima investitrice di questo ambizioso progetto, ma non l’unica, come vedremo tra poco.

Nel suo discorso, de Meo ha messo a nudo le sfide che il mondo dell’auto ha da affrontare in questo periodo. “Da oltre 150 anni, l’industria dell’automobile è stata la pioniera e la più innovativa delle industrie. Si è però sempre mossa in un solo modo: creare, continuare a creare, per una crescita illimitata. Oggi, ci rendiamo conto che questo modello di business non è più sostenibile. Abbiamo delle responsabilità sociali e ambientali, e dobbiamo agire di conseguenza.”

“L’industria dell’automobile”, spiega de Meo, “utilizza il 40% del litio e del platino estratto ogni anno, e l’85% di palladio e rodio. E la transizione ad un mondo elettrificato paradossalmente mette ancora più pressione sull’estrazione di materiali.” Secondo i dati Renault, infatti, nel 2030 il 55% delle vetture vendute ogni anno saranno elettriche. Questo porterà ad un aumento dei consumi delle risorse naturali. Nel 2030, si estrarrà sette volte più litio, cinque volte più cobalto e 8 volte più nichel rispetto al 2021.

Il vero baco, però, è nella quantità di materiali riciclati usati nel mondo dell’auto. L’85% dei materiali usati nelle auto è completamente riciclabile. Ad oggi, però, solo il 30% dei materiali è riciclato: il restante 70% è materiale vergine. “Con le 11 milioni di vetture rottamate ogni anno in Europa,”, dice de Meo, “sarebbe possibile utilizzare l’acciaio riciclato per costruire 8 milioni di auto. Con la plastica e il rame recuperato, si arriverebbe a 5 milioni.”

The Future is Neutral: la sfida di rendere circolare l’economia dell’automobile

Renault è una delle grandi pioniere del riciclo. Già nel 2020, infatti, Renault aveva fondato a Flins, la storica casa della Clio, la ReFactory. Un nuovo tipo di stabilimento, dove vengono riutilizzate vetture e componenti e rimesse nella produzione di serie. Oggi, però, il Gruppo Renault vuole fare di più. E questo di più si chiama The Future is Neutral. Si tratta di una società esterna al Gruppo, della quale, però, il Gruppo Renault è principale investitore. Ciò che rende davvero particolare The Future is Neutral, però, è la sua natura “open platform”. L’obiettivo di questa nuova società è infatti quello di diventare il leader europeo nell’economia circolare e nel riciclo adattato al mondo dell’automobile.

Questo significa che The Future is Neutral opererà ovviamente per Renault, ma anche per le altri grande realtà del mondo automotive europeo. “Per noi, The Future is Neutral deve diventare il punto d’entrata per la Ricerca e Sviluppo e per il riciclo di materiali per l’intera industria automobilistica europea.”, spiega De Meo. “Sarà un’entità che opera su tutto il ciclo della produzione delle vetture, dalla costruzione al fine vita, fino alla rimessa nel ciclo produttivo dei materiali riciclati. Il nostro obiettivo”, dichiara il CEO milanese, “è quello di guidare il mondo dell’automobile verso un’era molto più sostenibile“.

I piani di The Future is Neutral sono ambiziosi. Renault ha in programma di investire 500 milioni di euro in questa nuova realtà, magari con l’aiuto di investitori esterni. I piani parlano poi di entrate triplicate entro il 2030, con introiti per 2,3 miliardi di euro, e il quadruplo del margine operativo. The Future is Neutral, però, non è una società “concettuale”, con tante idee ancora da realizzare. Già oggi, alla sua nascità, The Future is Neutral è il primo player nel riciclo in Europa, con il 50% del mercato.

Come è possibile? Semplice: The Future is Neutral ospita in grembo un portfolio di aziende e start-up che sono già leader del settore. Ad esempio, troviamo Gaia, l’unica azienda che collabora attivamente con le Case costruttrici e in grado di mettere di nuovo all’interno del ciclo produttivo materiali riciclati da vetture e componenti a fine vita. C’è poi Indra, azienda leader nello smontaggio di auto rottamate, in grado di smantellare 640.000 veicoli ogni anno. Infine The Future is Neutral può contare su Boone Comenor, azienda leader nel riciclo del metallo scartato dalla produzione di vetture nuove, in grado di recuperare già 1.8 milioni di tonnellate di metallo.

Gli obiettivi di The Future is Neutral: diventare leader nel mercato dell’economia circolare

In futuro, poi, ci sarà una quarta entità che si occuperà del riciclo delle batterie esauste. Questa sarà la più importante, in quanto potrà rimettere in ciclo materiali difficilissimi da estrarre come cobalto, nichel e litio, proponendolo con una qualità pari a quello nuovo a Renault e agli altri costruttori. Gli obiettivi di The Future is Neutral, infatti, sono chiari, ambiziosi e già focalizzati sul medio-lungo termine.

“I piani per il 2030 sono semplici.”, dichiara Jean-Philippe Bahuaud, Presidente e CEO di The Future is Neutral. “Abbiamo come obiettivo quello di duplicare il riciclo del metallo, di aumentare di sei volte quello di plastiche e rame e di recuperare i platinoidi da 300.000 catalizzatori ogni anno. In più, quando arriverà la nostra start-up dedicata alle batterie, abbiamo in programma di recuperare 4.500 tonnellate di materiali grezzi ogni anno, da riutilizzare per la produzione di veicoli nuovi. Per farlo,”, dichiara Bauhaud, “abbiamo in programma un investimento totale di 500 milioni di euro da qui al 2030.”

The Future is Neutral, poi, si concentrerà anche sulla formazione. Nel sito ReFactory di Flins, che sarà il centro pulsante di questa nuova società, ci sarà anche un Campus, una vera e propria università dedicata alla circular economy. Qui studenti, impiegati e anche operai che oggi lavorano su modelli con motori termici potranno imparare le nuove competenze richieste per l’elettrificazione e per l’economia circolare. Oltre allo studio classico, saranno tantissime le attività “sul campo”, direttamente nella fabbrica di Flins.

Chi saranno i partner di The Future is Neutral?

Come detto, infine, The Future is Neutral sarà una società esterna al Gruppo Renault. Dal nome e dall’impegno che la Casa di Boulogne-Billancourt sta mettendo in questo progetto, però, è normale come sarà proprio la Régie la prima investitrice (con 300 milioni di euro già messi in conto) e fruitrice di questo programma. Renault, però, ha scelto di rendere questa società indipendente e aperta a tutti. The Future is Neutral sarà cliente, fornitore e consulente per Case, gruppi industriali e aziende che vogliano entrare nella circular economy, con l’obiettivo di passare dall’essere la prima azienda a concentrarsi a 360° sull’economia circolare nel mondo dell’auto a vero e proprio leader europeo.

Per questo, Renault apre le porte a chiunque sia interessato a finanziare e a partecipare a questo progetto. Per ora, non si sa nulla sui possibili investitori. “Il processo per trovare nuovi investitori inizia oggi.”, ha dichiarato infatti de Meo. “Noi abbiamo in mente due tipi di investitori privati: player industriali e istituti finanziari. Non chiudiamo a nessuno, e non abbiamo ancora idee concrete su chi potrebbe essere nostro partner. In entrambi i casi, avremmo dei partner che possono farci crescere a livello di conoscenze e competenze, l’uno dal punto di vista produttivo, e l’altro da quello finanziario.”

Il primo nome che salta alla mente è, ovviamente, quello di Nissan, già all’interno della particolare Alleanza insieme a Renault appunto e a Mitsubishi. “Nissan sarebbe un partner importante. Ha una base di esperienza nella produzione di veicoli elettrici di oltre 15 anni, e avrebbe accesso ad un gran numero di veicoli a fine vita. Ma non vogliamo legarci a nessuno, né duplicare gli investimenti.”. Di certo c’è che The Future is Neutral vuole finalmente rispondere al grande corto circuito del mondo dell’auto, ovvero lo spreco di risorse nella produzione.

Dallo spreco energetico a quello di risorse riciclabili da veicoli a fine vita e mai recuperati, c’è tantissimo spazio per opportunità e per una crescita esponenziale. Renault ha deciso di agire, con un’investimento di mezzo miliardo di euro entro il 2030. Gli obiettivi, poi, sono ambiziosi ma concreti. Chissà che possa essere oggi il giorno della svolta per l’ingresso, finalmente, della circular economy nel nostro amato mondo dell’auto.

Giulio Verdiraimo

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Giulio Verdiraimo

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