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Test – Toyota GT86

Tempo di lettura: 7 minuti

Quella della GT86 è una storia che nasce dai ricordi di un bambino. Akio Toyoda, Presidente e CEO di Toyota Motor Corporation, aveva infatti 11 anni quando nel 1967 il colosso di famiglia cominciò a produrre i 337 esemplari della 2000GT, coupé a motore anteriore e trazione posteriore dalle forme sinuose.

Quel bambino di 45 anni fa nel frattempo è cresciuto, ma non ha dimenticato lo stupore, il desiderio, le emozioni provate di fronte al corpo in alluminio di quella sportiva d’altri tempi. Per questo ha deciso di condividere la propria passione per le automobili e il piacere di guida con bambini e giovani di oggi, dando vita al progetto GT86.

UNA “TOBARU” PENSATA PER IL DIVERTIMENTO

I primi passi del sogno di Toyoda-San avvengono nel 2005, anno dell’alleanza tra Toyota Motor Corporation e Fuji Heavy Industries, detentrice del marchio Subaru. I due produttori vogliono realizzare una vettura che rappresenti il simbolo del neonato patto, cosa meglio dunque di una sportiva? Gli studi iniziano nel 2006 e i punti fermi dei capi progetto, Tetsuya Tada per Toyota e Toshio Masuda per Subaru, sono tre: niente turbo, motore anteriore/trazione posteriore, gomme da vettura “ordinaria”.

Nel 2009, al Salone Internazione dell’Auto di Tokio, il concept FT-86 prefigura già in modo chiaro le caratteristiche salienti della futura produzione sia in termini di design, sia per quanto riguarda il powertrain. La Toyota GT86, come il concept da cui deriva, è infatti mossa da un 2.0 litri benzina aspirato a 4 cilindri contrapposti by Subaru ed iniezione D-4S made in Toyota. Il sistema D-4S prevede due iniettori per ciascun cilindro, di cui uno eroga il carburante direttamente nella camera di scoppio e l’altro nel condotto di aspirazione. Il risultato del sodalizio tra le tecnologie dei due marchi è una potenza massima di 200 CV a 7.000 giri/min e una coppia massima di 205 Nm tra i 6.400 ed i 6.600 giri/min trasmessi alle ruote posteriori tramite un differenziale autobloccante Torsen a scorrimento limitato. È un propulsore che ama “girare in alto”, quello della GT86, con una progressione tranquilla fino ai 4.500 giri/min, che si fa invece aggressiva quando la lancetta del contagiri supera le 5.000 rivoluzioni e si lancia fino al “rosso” a 7.450 giri/min. L’unità è collocata in posizione molto arretrata, per una migliore distribuzione dei pesi (53% anteriore – 47% posteriore), e la sua altezza da terra è di soli 1,5 cm maggiore rispetto al motore della Lexus LF-A.

Ogni elemento in questa GT86 è pensato per offrire la migliore esperienza di guida possibile: il baricentro della vettura è ad appena 46 cm da terra e il punto dell’anca – l’altezza da terra del posto di guida – a 40 cm. La leggerezza è un altro punto chiave delle caratteristiche di questa coupé 3 porte 2+2, i cui posti posteriori sono però buoni solo per due bambini. Il peso a secco della GT86 è infatti di appena 1.239 kg. Tale risultato è stato ottenuto grazie alle dimensioni compatte (lunghezza 4.240 mm, larghezza 1.775 mm, altezza 1.285 mm) e all’adozione di materiali specifici per ogni parte della vettura, come l’alluminio per il cofano motore o l’acciaio del tetto “pagoda” realizzato in lamine da appena 0,65 mm. A tenere incollata a terra la GT86 ci pensano quattro pneumatici Michelin Pilot Premacy HP 215/45 montati su cerchi in lega da 17″, gomme dalle dimensioni ridotte per il tipo di vettura – le stesse dell’ibrida Toyota Prius, per intenderci – che tuttavia garantiscono limiti di tenuta molto alti e una progressività nelle reazioni che permette di divertirsi coi “traversi” anche a chi di mestiere non fa il pilota. La leggerezza del corpo vettura ha inoltre consentito di ottenere una taratura delle sospensioni (MacPherson all’anteriore, doppio braccio oscillante al posteriore) non troppo rigida, che garantisce un piacevole comfort in ambito cittadino o autostradale, ma allo stesso tempo una compostezza da manuale quando è ora di fare sul serio.

CONVINCE A PRIMA VISTA

La guardi e lo diresti subito, che è giapponese. Saranno le nervature del cofano, i fari che ricordano quelli dell’ultima Celica o il nome che rimanda all’antenata Corolla Levin AE86, fatto sta che l’impronta di famiglia è ben riconoscibile. Lo stile complessivo è contemporaneo e classico allo stesso tempo, equilibrato, senza linee eccessive o passaruota dalle dimensioni arroganti. Gli unici vezzi da sportiva sono il tetto con le due “gobbe” aerodinamiche per migliorare i flussi ed aumentare l’abitabilità interna e lo spoiler posteriore, appena accennato. Il design di questa GT86 è focalizzato verso il semplice piacere di guida ed il divertimento tanto quanto la sua meccanica: ogni linea ha una sua funzione, ogni aletta stabilizzatrice delle fiancate o del sottoscocca ha l’obiettivo di contribuire al Cx di 0,27 ed alla stabilità della vettura. È il trionfo del concetto di “form follows function”, di essenzialità; ed il risultato è vincente.

A bordo lo spazio per guidatore e passeggero anteriore non manca ed i sedili sono davvero ben realizzati: contengono e supportano a dovere, senza scadere nella sensazione di rigidità tipica di alcune imbottiture teutoniche. La posizione di guida è di quelle sportive, bassa e leggermente distesa, ma restano a portata di mano tutti i comandi, tra cui il climatizzatore bizona ed il sistema multimediale Touch&Go. Piacevoli da utilizzare lo sterzo dal diametro ridotto e la corta leva del cambio manuale, preciso e dall’escursione corta. Le plastiche degli interni sono assemblate con cura e piacevoli sia al tatto, che alla vista; solo il pannello di fronte al passeggero, che simula la fibra di carbonio in modo piuttosto grossolano, rappresenta una caduta di stile. L’interno della GT86 però sa essere anche pratico: non mancano infatti vani per riporre oggetti o bottiglie ed il bagagliaio ha un volume quasi da berlina compatta, 243 litri ampliabili grazie agli schienali ribaltabili dei sedili posteriori. Toyota precisa che in configurazione a due posti c’è spazio sufficiente per riporre un intero treno di gomme per i track days. Che carini, hanno pensato proprio a tutto.

ALLA GUIDA: BANZAIII !

Volete davvero sapere com’è questa GT86? Sicuri? Bene, ve la siete voluta: è magnifica. Punto. Dà quel che promette, il che non è poco. Su strada è docile, composta e ben ammortizzata. I controlli elettronici tengono a bada un posteriore incline allo “scodinzolo”, il cambio corto e consistente è un piacere da utilizzare e la visibilità è ottima, per una sportiva. Presa un po’ di confidenza, viene il momento di allentare le briglie selezionando la modalità “Sport” del VSC, l’ESP secondo Toyota. Quando si alza il ritmo tra le curve, il comportamento si mostra rassicurante: a un leggero sottosterzo in ingresso, corrisponde un accenno di sovrasterzo in uscita che invoglia a giocare con l’acceleratore. Se si vuole fare sul serio, però, bisogna tenere premuto il pulsante del VSC sul tunnel centrale e disattivare completamente i controlli. Da questo momento in poi la GT86 è completamente nelle mani di chi guida. Ed è proprio quando non ci sono “reti di salvataggio” elettroniche che la coupé Toyota mostra la bontà del proprio telaio – che potrebbe supportare senza imbarazzi una cinquantina di cavalli in più – e dello sterzo elettro-meccanico, un comando quest’ultimo tra i migliori in circolazione, delizioso per peso e accuratezza. Sfruttando i trasferimenti di carico è possibile innescare sovrasterzi di potenza controllabili anche da chi non passa ogni domenica in pista. Il carattere docile e progressivo del motore poi rende la modulazione dell’acceleratore di facile gestione, mentre il differenziale autobloccante posteriore Torsen a scorrimento limitato fa il suo mestiere senza “strappi”.

Sul circuito di Castellolì, in Spagna, la Toyota GT86 ha mostrato un comportamento dinamico da applausi, con una stabilità rassicurante ad ogni velocità ed una rapidità nei cambi di direzione che trasmette tranquillità e voglia di andare a cercare il limite. La tecnica migliore per strappare i “temponi” sul giro è quella di guidare “puliti”, anche perché la spinta del due litri non è devastante, di conseguenza è meglio sfruttare la stabilità in percorrenza di curva. Ma se l’obiettivo è disegnare strisce nere sull’asfalto, la GT86 non si tira certo indietro: basta affrontare una svolta pestando bene sui freni – molto modulabili ma dalla potenza non impressionante – ed innescare un pendolo, per poi giocare di acceleratore e sterzo con uno dei telai più sinceri che ci siano in circolazione.

Insomma, nonostante le sue prestazioni assolute non facciano gridare al miracolo (lo 0-100 km/h viene coperto in 7,6 secondi e la velocità massima è di 226 km/h), la Toyota GT86 è una delle sportive più godibili e divertenti attualmente sul mercato. Inoltre le sue capacità su strada ed il suo prezzo inferiore ai 30.000 euro non permettono di trovare rivali dirette. La concorrente che si avvicina di più nel coniugare il concetto essenziale di leggerezza e sportività è la Mazda MX-5, ma la roadster di Hiroshima è meno potente e focalizzata sulla dinamica. Le altre vetture nel mirino sono Volkswagen Scirocco e Peugeot RCZ, ma il loro essere a trazione anteriore le colloca in una categoria nettamente inferiore alla voce “piacere di guida”.

TU LA PRENDI, LEI TI PRENDE IL CUORE.

Poche storie d’amore, nella vita reale, hanno un lieto fine. Ma quella tra voi e la Toyota GT86 potrebbe invece avere un magnifico esito. Perché in occasione del lancio italiano la GT86 è offerta nella speciale versione “1st edition”: il colore esclusivo Lightning Red e le bande longitudinali nere caratterizzano l’esterno, mentre all’interno la dotazione è full optional. Oltre al clima automatico bizona, i fari bixeno con luci diurne a LED, l’avviamento senza chiave e tutto il magnifico corredo meccanico, sono compresi nei 29.000 euro della promozione anche gli interni in pelle, il sistema multimediale Touch&Go e un corso di guida della GT86 Accademy, per imparare a sfruttare fino in fondo le capacità della nuova amica. Appena 86 esemplari di questa versione speciale verranno realizzati, tutti acquistabili entro il 30 giugno solo sul sito – www.gt86.toyota.it -.

La GT86 arriverà in ogni caso nelle concessionarie per la fine dell’estate, con un prezzo di listino non superiore ai 30.000 euro e una dotazione di serie a cui possono essere aggiunti solo la vernice metallizzata, gli interni in pelle, il sistema Toyota Touch&Go ed il cambio automatico. Quest’ultimo è un’unità con convertitore di coppia a 6 rapporti, derivato da quello della Lexus IS-F, che garantisce cambiate in 200 millisecondi. In modalità automatica ha un comportamento “turistico”, ma se si preme il pulsante “Sport” e si utilizzano le palette dietro al volante, si rivela adeguato al resto del pacchetto tecnico, rendendo questa GT86 una vettura dalla doppia anima: granturismo nella guida tranquilla, sportiva quando il piede destro chiama.

Circa trentamila euro, un consumo dichiarato misto di 7,8 l/100km cui corrispondono almeno 10 km/l nella vita reale e pneumatici dal costo “umano” sono frecce all’arco della GT86 da non sottovalutare. Se poi si aggiungono la leggendaria affidabilità giapponese e la garanzia 3 anni/100.000 km, il portafogli ringrazia. Se state cercando un’esperienza di guida intensa e sincera ad un prezzo abbordabile, la GT86 fa al caso vostro: le sue capacità dinamiche vi regaleranno tanti sorrisi senza prosciugare il conto in banca, mentre la sua praticità la renderà una vettura con cui convivere senza pensieri. Che questa Toyota sia la sportiva perfetta per un momento difficile come questo? Se non lo è, ci si avvicina molto.

Prova su strada GT86

Video by Marta Gambertoglio
Redazione Autoappassionati.it

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