Dopo la diffusione in massa dell’iPhone, l’elezione di Obama, e la globalizzazione dei social network, è in arrivo un’altra rivoluzione epocale dei giorni nostri: la nuova Maserati Ghibli. L’auto è per il Tridente un punto di svolta totale. Da un lato, Ghibli rappresenta una pietra miliare nei programmi della Casa Modenese che prevedono la produzione di 50.000 auto all’anno entro il 2015 e dall’altro, consente a Maserati di avere in gamma per la prima volta due berline quattro porte e un motore diesel.
Bellezza ed eleganza italiana
A livello estetico la Ghibli è bellissima, un’opera d’arte se osservata tra gli splendidi panorami toscani intorno a Siena, dove abbiamo effettuato la nostra prova su strada. I legami con la sorella maggiore Quattroporte sono evidenti, ma la Ghibli esprime una personalità più aggressiva e sportiveggiante.
La calandra trae ispirazione dall’attuale GranTurismo e rimanda la memoria alla classica A6 GCS degli anni ’50. Di ispirazione storica anche il caratteristico montante posteriore, cui la vettura deve il suo magnifico aspetto da coupé, che reca il classico logo della Saetta Maserati, perpetuando una tradizione risalente al 1963.
La forma dei gruppi ottici converge verso il simbolo del Tridente e ogni angolo è disegnato per attirare lo sguardo sul leggendario badge Maserati. L’aspetto filante della vettura è confermato anche dal basso coefficiente di penetrazione aerodinamica pari a 0,31 CX.
Uno dei motivi per cui il design degli esterni della Ghibli è così peculiare è da ricondurre in parte all’uso di proiettori bi-xeno e di luci diurne a led anche per i fari posteriori, nei quali i led integrano la funzione delle luci di posizione in un anello illuminato che si sviluppa attorno al gruppo ottico stesso.
Lusso e qualità all’interno
Gli interni della nuova Ghibli, si distinguono nettamente dalla Quattroporte. Si respira l’aria del salotto buono, ma allo stesso tempo la presenza del carbonio e dell’inconfondibile Tridente sul volante ci trasmette la sensazione di essere su una vera sportiva. Anche la vista è appagata perché – come per gli esterni – le forme curvilinee del cruscotto e del tunnel centrale sono molto sensuali.
I materiali sono ottimi, l’assemblaggio è perfetto e la pelle ricopre tutti gli spazi in cui le mani di passeggeri e conducente possono arrivare. Ci si trova subito a proprio agio, tutto e posizionato al posto giusto eccezion fatta per il pulsante di avviamento del motore, come già notato su Quattroporte anche su Ghibli è troppo nascosto sotto il volante, un peccato che per un romantico autoappassionato non è veniale. Quel tasto è la porta verso il paradiso, lo Stargate verso la libidine più grande e stimolante che ogni amante di auto vorrebbe poter schiacciare, andava esaltato e non nascosto a nostro giudizio.
Pur essendo caratterizzata dalle linee aggressive da coupé, la Ghibli riesce ad offrire ai passeggeri dei sedili posteriori uno spazio per la testa tipico di una berlina executive senza ricorrere ai classici compromessi delle altre berline premium stile coupé, questo grazie al passo abbondante di 2,998 metri.
L’ampio tunnel centrale separa i sedili anteriori e ospita due portabicchieri ed un accendisigari che funziona anche da presa da 12 V. La sua consolle è dotata di uno scomparto per cellulari oltre a prese USB e Aux-in per il collegamento di apparecchi esterni. La consolle dispone anche di una bocchetta d’aria dedicata per permettere al condizionatore di raffreddarne il contenuto.
I sedili posteriori della Ghibli sono altrettanto lussuosi, con i due sedili esterni specificamente progettati per offrire il massimo comfort anche per i viaggi prolungati e un ottimo sostegno laterale.
Motorizzazioni, per la prima volta un diesel Maserati
Tutte le versioni della Ghibli sono equipaggiate con lo stesso cambio automatico a otto rapporti ZF AT8 – HP70, che si è già affermato nella nuova Quattroporte, ma con Ghibli debutta un’inedita generazione di propulsori. Si inaugura infatti una nuova gamma di motori V6 benzina alimentati con un sofisticato sistema d’iniezione diretta GDI, sovralimentati con doppio turbocompressore. Analogamente alla famiglia di motori della Quattroporte, i motori della Ghibli V6 sono stati sviluppati da Maserati Powertrain in collaborazione con Ferrari e saranno costruiti dalla stessa Ferrari a Maranello.
Due saranno le varianti del nuovo motore a benzina V6 TwinTurbo da 3.0, disponibili per Ghibli, cui si affianca anche un motore diesel V6 da 3.0.
La versione più potente del motore 3.0 V6 benzina, riservata alla Ghibli S a trazione posteriore e alla Ghibli S Q4 a trazione integrale, ha una potenza massima di 410 CV e 550 Nm di coppia massima. Le prestazioni sono di 4,8 secondi da 0 a 100 km/h per la Ghibli S Q4, mentre la versione a trazione posteriore richiede appena 0,2 secondi in più. Per la Ghibli S viene indicata una velocità massima di 285 km/h, superiore di appena 1 km/h rispetto alla Ghibli S Q4. La seconda variante del motore a benzina 3.0 V6 da 330 CV e 500 Nm di coppia e sullo 0-100 km/h fa registrare 5,6 secondi.
Infine la Maserati Ghibli Diesel è disponibile con: il 3.0 da 250 CV e il 3.0 da 275 CV e 600 Nm di coppia a 2.000 giri/min questo V6 è il più potente motore turbodiesel monoturbo 3.0 oggi sul mercato, capace di un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi e 250 km/h di velocità massima. Per il mercato italiano la Ghibli Diesel sarà disponibile solo nella versione da 250CV.
Anche sulla versione Ghibli Diesel, l’inconfondibile sound Maserati non viene meno grazie al sistema Maserati Active Sound. Due attuatori acustici, installati vicino ai tubi di scarico, accentuano i toni più distintivi del motore e li modulano con precisione in base alla modalità di guida della vettura. Quando si preme il pulsante Sport sul tunnel centrale, il sound diventa ancora più intenso ed emozionante.
Al volante della Ghibli da 330CV e Ghibli Diesel
Quando si sale a bordo di vetture come queste sono sempre pervaso da un sentimento misto tra la devozione e l’eccitazione più sfrenata. Una volta a bordo abbiamo subito preso confidenza con l’auto. Trovare la corretta posizione di guida è stato velocissimo, una volta impostate le varie regolazioni poi, il guidatore può memorizzarle e richiamarle tramite un pulsante.
Auto con 330CV e il fascino del Tridente Maserati devono essere rispettate, capite, ascoltate e poi guidate. Per questo, una volta schiacciato il pulsante start ed essere stato salutato da tutti e trecentotrenta purosangue nascosti sotto il cofano parto mantenendo basso il numero di giri, il motore è liscio, flessibile, e la trasmissione è impeccabile.
Le colline toscane in questo periodo sono un vero spettacolo, le strade che percorriamo sono a tratti tortuose e a tratti dolci. Orami abbiamo percorso diversi chilometri a bordo della nostra Ghibli e ci viene voglia di guidarla veramente. Così spostiamo il cambio su Manual Sport, il motore inizia a ruggire e i cambi marcia sono più veloci e brillanti. In questo caso infatti, il sistema non interviene nemmeno se chi guida spinge il regime ai limiti. L’auto ti coinvolge emotivamente, nemmeno l’essere più freddo sulla terra potrebbe rimanere impassibile alla dolce sinfonia del V6 e al tiro poderoso dei 330CV.
Lo sterzo è preciso, confortevole e dotato di un feedback diretto. La Ghibli, anche forzando l’andatura, resta sempre incollata a terra e il sottosterzo è praticamente assente. Tutto ciò è dovuto al fatto che, come sulla Quattroporte, di cui riprende la configurazione delle sospensioni e il software, sull’anteriore la Ghibli presenta doppi bracci oscillanti in alluminio in posizione rialzata. Per le sospensioni posteriori invece, è stata adottata una versione più rigida del sistema multilink a cinque bracci della Quattroporte, provvista di quattro bracci di sospensione in alluminio.
Durante la nostra prova su strada, abbiamo apprezzato la grande maneggevolezza della nuova Ghibli garantita in ogni situazione dall’MSP (Maserati Stability Program) misura costantemente handling e grip, parametri fondamentali del comportamento su strada, e coordina numerosi sistemi di gestione della sicurezza e delle prestazioni per mantenere la maneggevolezza ideale della vettura. Il programma interviene soprattutto su motore e freni. In caso di slittamento, l’MSP riduce la coppia del motore e può azionare i freni con interventi estremamente precisi per ripristinare la stabilità entro pochi millisecondi.
Infine abbiamo percorso alcuni km anche sulla versione diesel da 250CV. Ci ha subito impressionato il sound, incredibile per un diesel. Il rumore che genera, grazie ad un apposito sistema è simile a quello dei V8 a benzina del Tridente. Le prestazioni sono ottime e si apprezza la notevole spinta del 3.0 anche ai bassi regimi, in Europa i dirigenti Maserati hanno ipotizzato che questa unità conquisterà il 70% dei clienti Ghibli.
Prezzi e concorrenti
Analizzando le concorrenti di questa nuova Maserati Ghibli, troviamo praticamente solo vetture tedesche. Ghibli però, è una Maserati e per sua stessa natura ha due elementi distintivi: eleganza e sportvità. Così per ogni costruttore tedesco possiamo individuare ben due auto che possono scontrarsi con la nuova Ghibli, a seconda che si ponga l’accento più sulla sportività o più sull’eleganza. Mercedes-Benz schiera la più sportiva CLS e l’elegante Classe E, BMW gioca la carta Serie 6 Gran Coupé e la più sobria Serie 5 ed infine Audi propone la A7 Sportback e la A6. Solo Porsche si avvicina veramente al doppio carattere di eleganza-sportiva di Ghibli con la sua Panamera. In fine c’è anche l’inglese Jaguar con la sua XF a contendersi la leadership del segmento.
Il listino italiano della nuova Maserati Ghibli parte dai 66.000 euro della Ghibli Diesel 3.0 V6 250CV, per i benzina si parte invece con la Maserati Ghibli 3.0 V6 da 330CV TwinTurbo che parte da 68.000 euro, poi la Maserati Ghibli S con il 3.0 TwinTurbo da 410 CV che parte da 81.000 euro ed infine il top di gamma: la Maserati Ghibli S Q4 che utilizza lo stesso motore della Ghibli S, ma ha in più la trazione integrale on-demand e parte da 84.000 euro.
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