Ha ancora senso, nel linguaggio comune, ritenere la parola “macchina” un sinonimo di automobile? È la domanda che mi sono posto di fronte alla nuova Ford Fiesta ST, variante sportiva della piccola di casa Ford.
Con il progredire dello sviluppo tecnologico, infatti, le vetture sono sempre più ricche di elettronica, la potenza sempre meno definita dal numero di cilindri e sempre più da turbine e eventuali “aiutini” ibridi. I cofani stanno diventando contenitori di anonime unità motrici ricoperte di plastica: lì dove un tempo stavano pistoni, carburatori a doppio corpo da regolare col cacciavite, filtri dell’aria conici, aste dell’olio da controllare a ogni occasione, ora ci sono centraline. Ma se il cuore delle auto è sempre più freddo e digitale, la stessa cosa vale per le sensazioni alla guida? Insomma, la tecnica sta uccidendo il piacere al volante?
I dati da cui parte la Ford Fiesta ST lasciano ben sperare. Il suo 1,6 litri benzina EcoBoost (si scrive così, ma si legge turbo a geometria fissa) eroga 182 CV a 5.700 giri/min e 240 Nm di coppia massima, disponibili tra i 1.600 giri/min e i 5.000 giri/min. Il cambio è un manuale a 6 rapporti (manuèl, avevù comprì Renault Sport?), mentre l’impianto frenante è composto da quattro dischi, ventilati all’anteriore e pieni al posteriore. L’assetto è stato ribassato di 15 mm rispetto alle versioni “tranquille” e lo sterzo, seppur assistito elettricamente, ha un angolo del rapporto più stretto e un braccetto più corto, per regalare una maggiore connessione con la strada e cambi di direzione più pronti. La promettente scheda tecnica si chiude con la configurazione delle sospensioni: schema McPherson all’anteriore e barra di torsione dietro.
Insomma, 182 CV su un’auto che pesa 1.163 kg in ordine di marcia ed ha un grosso alettone posteriore. Serve sapere altro? Non credo.
Che qui si faccia sul serio, si capisce al primo sguardo. Il frontale ha qualcosa di minaccioso, con i fari affilati, le ampie prese d’aria e le accentuate appendici aerodinamiche. Di lato le minigonne e i cerchi da 17” a 5 razze con Pirelli P Zero Nero da 205/40 R17 tengono degna compagnia ai passaruota allargati, mentre dietro lo spoiler “tamarro q.b.” (come sale e pepe nelle ricette) e il doppio scarico paiono una vera e propria dichiarazione d’intenti.
Nell’abitacolo la caratterizzazione sportiva si fa meno diffusa, ma gli elementi determinanti che fanno una hot hatch “con gli attributi” sono curati nel dettaglio. Bello il volante in pelle traforata con marchio ST, soprattutto perché non ha il fondo piatto. Sì, avete letto bene. A mio modesto avviso i volanti con fondo piatto sono un po’ come gli inserti in fibra di carbonio sulle station wagon da 2 tonnellate: fanno scena, ma non servono assolutamente ad una beneamata. Tuttavia, mentre la fibra di carbonio non sminuisce l’inesistente utilità degli inserti plancia, il volante a fondo piatto è un vezzo che riesce persino a compromettere la funzionalità elementare dello sterzo: girare. Perché se il fondo piatto ha un senso nelle Formula 1, dove lo spazio per le gambe del pilota non c’è e le rotazioni per curvare non vanno oltre i tre quarti di giro, così non è nel mondo reale. Sulle auto stradali lo spazio per le gambe c’è e il volante fa anche un giro e un quarto per parte, quando ci si imbatte in un tornante. Allora che senso ha fare un controllo di forma irregolare, che costringe a tenere presente che ad un certo grado di rotazione la corona si troverà in un punto diverso e non ci permetterà di far scorrere le mani sullo sterzo? Chi saprà rispondere in modo convincente a questo mio dilemma vince una sessione di freni a mano domenicali nel parcheggio di un supermercato a sua discrezione, in vero stile hot hatch.
L’altro elemento importante per un’esperienza di guida appagante a bordo di questa Ford Fiesta ST è rappresentato dai sedili sportivi Recaro, offerti di serie. Sono belli da vedere, comodi e contenitivi, la seduta è un po’ alta e i fianchi laterali troppo stretti per le corporature più robuste, ma sono dettagli. Il maggior spessore degli schienali non compromette l’abitabilità della fila posteriore, che garantisce alla Ford Fiesta ST la giusta dose di praticità per quattro persone.
Il resto dell’abitacolo non cambia rispetto alle Ford Fiesta più tranquille, quindi materiali ed ergonomia di buona qualità, assemblaggio curato e pensato per superare la prova del tempo, plancia che comincia a mostrare i suoi anni e sistema d’infotainment oramai datato, con troppi pulsanti, niente touch, schermo piccolo e logica di funzionamento macchinosa.
Una hot hatch come la Ford Fiesta ST si compra per due motivi: o per scappare dalla Polizia, o perché si ama guidare. Ironia a parte, questa è un’auto fatta per chi vuole provare emozioni al volante, la domanda quindi sorge spontanea: come va? La risposta è data altrettanto di getto e senza la minima esitazione: benissimissimo.
Quando si guida “sul serio” la Fiesta ST tira fuori il meglio di sé, e più si spinge e più la piccola Ford diventa appagante. Se a velocità ridotte l’auto può sembrare un po’ vaga ed eccessivamente rigida, quando il ritmo aumenta l’esperienza di guida si amalgama e acquista in consistenza e precisione, fino a raggiungere vette di pura eccellenza. Il motore è pieno sin dai regimi più bassi, con una spinta costante e poderosa accompagnata da un sound cupo che tocca le note migliori tra i 1.500 giri/min e i 3.500 giri/min. Oltre quella soglia il tiro prosegue, ma il corredo acustico si assesta su toni meno esaltanti, fatto strano questo specie se si considera che Ford ha equipaggiato la Fiesta ST con il Sound Symposer, un congegno che indirizza verso l’abitacolo le note più sportive dell’aspirazione. Insomma, il sound è piacevole ma non eccezionale, manca di crepitii “ignoranti” in scalata e risulta poco cattivo, un po’ artificiale. Una sostituzione dello scarico con due condutture diametro 100 mm effettuata dal vostro meccanico di fiducia dovrebbe bastare. Altro che Symposer.
Ad ogni modo poco importa il rumore, perché il 1.6 EcoBoost ha una coppia eccezionale sin dal basso e punta ai 7.000 giri/min senza incertezze, anche se la sua natura sovralimentata non lo rende un’unità da spingere fino al limite. Meglio sfruttare la verve dei regimi intermedi e godersi la straordinaria motricità dell’anteriore, che tira fuori dalle curve la Fiesta ST senza sottosterzo anche nelle svolte più strette e nelle peggiori condizioni di aderenza. Il merito di tale ottima direzionalità, che si traduce in uno sterzo preciso, comunicativo e dal peso consistente, va anche al eTVC (enhanced Torque Vectoring Control), un dispositivo che applica una leggera coppia frenante alla ruota interna per migliorare la tenuta di strada in curva. Ottimi i freni, il pedale ha una corsa corta ma molto ben modulabile e “pestando” a dovere il mordente c’è.
Il cambio manuale a 6 marce ha una piacevole tattilità meccanica, andando a caccia del pelo nell’uovo si potrebbe dire che la sua corsa risulta un po’ troppo lunga per il tipo di vettura. A tal proposito, i pedali hanno un allineamento ideale per il punta-tacco, mentre la frizione è piuttosto pesante, caratteristica che alla lunga può diventare difficile da digerire nel traffico cittadino. La sportività della Ford Fiesta ST, in ogni caso, non ne compromette l’utilizzabilità quotidiana. Il motore sa essere docile e silenzioso, i consumi si mantengono entro una media di 12 km/l nell’uso misto e l’assetto è duro ma non marmoreo. Solo l’asse posteriore sobbalza un po’ sulle irregolarità più marcate, ma questo è un compromesso che si accetta volentieri quando si capisce quanto questa rigidità aiuti il divertimento al volante. Nelle curve infatti la Fiesta ST danza leggiadra e determinata, grazie allo straordinario equilibrio tra un anteriore capace di adeguarsi alle irregolarità dell’asfalto e un posteriore che, se alleggerito in ingresso, garantisce quei giusti gradi di derapata che permettono di chiudere una curva al meglio. I sistemi elettronici, come l’ESP regolabile su 3 modalità, vegliano su auto e guidatore ma non ammazzano il divertimento, anzi. Il merito del Team Ford RS è proprio quello di aver reso l’elettronica uno strumento al servizio del pilota e del suo piacere.
Il telaio della Fiesta ST, insomma, ricorda le migliori piccole dei tempi andati, quelle che si guidavano sbilanciando il telaio in ingresso, che curvavano col posteriore, che trasmettevano le sensazioni della strada a mani e fondoschiena con ricchezza e dovizia di particolari. Per sincerità e sfruttabilità, la Ford Fiesta ST può essere paragonata alla Renault Clio III 200 RS con telaio Cup, anche se la francese era un po’ più focalizzata ed il suo propulsore aspirato andava tenuto sempre in tiro. La piccola dell’Ovale Blu invece è più rotonda e sfruttabile grazie alla notevole coppia del propulsore turbo e alla rifinitura globale. Certo, coloro che non sono disposti ad accettare un po’ di scuotimenti di troppo in città e autostrada faranno bene a porre la loro attenzione altrove, perché la Ford Fiesta ST è un’auto focalizzata su un solo concetto: divertirsi al volante.
Al costo di 21.500 €, la Ford Fiesta ST vi garantisce il modo più divertente dell’attuale mercato a quattro ruote di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi e di toccare i 220 km/h. EP 965 VJ, l’esemplare in prova ad Autoappassionati, aggiunge al prezzo base 350 € per il metallizzato Performance Blue, una tinta che si intona perfettamente all’indole della “Fiestona” e che le dona il giusto look, e 500 € per il Key Less Pack, per un costo finale pari a 22.350 €. Ma se dovessi consigliarvi al meglio, vi direi di aggiungere il cruise control a 100 €, il sensore di pressione pneumatici a 50 € ed il ruotino di scorta (in sostituzione dell’inutile kit di riparazione) a 150 €. Il colore invece tenetelo: è quello giusto.
Le concorrenti dirette della Ford Fiesta ST sono la Peugeot 208 GTi e la Renault Clio RS 200 EDC, che offrono una ventina di cavalli in più, ma richiedono un esborso leggermente superiore. Nonostante le caratteristiche tecniche molto simili, queste tre vetture sono molto diverse nell’indole. Volendo azzardare una metafora, se la Peugeot è un rapporto sentimentale stabile ed appagante, fondato sul compromesso fra prestazioni e comfort, la Renault è quasi un film porno, tutto numeri e tecnica, ma un po’ carente sul profilo delle sensazioni, specie a causa di quel cambio a doppia frizione e di tutta l’elettronica presente. Dove si colloca, invece, la Ford Fiesta ST? Direi nel mezzo. Ha i numeri giusti al posto giusto, ma il suo obiettivo non è quello di staccare il miglior tempo sul giro, quanto piuttosto quello di regalare il miglior sorriso a chi la guida.
La Fiesta è una macchina pensata per il divertimento del pilota, non avrà i carburatori, avrà tanta elettronica, ma ogni singola vite, ogni singolo chip, ogni componente di plastica o metallo è progettato per chi siede al volante. Per tutto questo e per ogni sovrasterzo in rilascio, grazie Team Ford RS.
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