Categorie: Pneumatici

Test durata – 5000km con le Pirelli Winter Sottozero

Tempo di lettura: 3 minuti

Con le coperture Pirelli Sottozero abbiamo percorso ormai 5.500 km e quindi prosegue l’aggiornamento su come si comporta questo pneumatico invernale sui fondi a bassa aderenza tipici di questa stagione, oltre che sull’asfalto asciutto delle giornate più calde.

Il Winter Sottozero 3 è l’ultimo pneumatico invernale nato in casa Pirelli e dedicato alle vetture più potenti con misure da 16 a 21 pollici. Il Winter Sottozero è il pneumatico dedicato alle vetture di media e alta gamma, progettato tenendo conto dell’evoluzione dei moderni veicoli, dotati dei più avanzati ausili elettronici alla guida, per garantire la massima sicurezza, il controllo e le prestazioni in tutte le condizioni atmosferiche.

Le caratteristiche del Sottozero le trovate nel precedente articolo (vedi link), parliamo ora di come la gomma si comporta su strada.
La vettura in questione è la piccola pepata di casa Alfa. La Mito nella sua declinazione più potente Quadrifoglio Verde non può comunque metter in crisi le gomme pensate per ben più elevate potenze e blasonate supercar, ma in condizioni di bassa aderenza, una trazione anteriore mediamente potente poteva comunque creare non pochi grattacapi alle gomme a spalla ribassata della Pirelli.

La misura testata è quella più estrema per le gamma Mito: abbiamo voluto verificare se le 215/40 R18 Winter sono un’alternativa possibile sulla neve nonostante le misure importanti. I Pirelli barra quaranta da diciotto pollici hanno anche l’utile caratteristica Runflat (antiforatura), ma nonostante ciò non abbiamo registrato una diminuzione nel confort in marcia dovuto alla spalla ribassata. In compenso il pneumatico, in appoggio, ha una cedevolezza minore che si traduce in una maggiore reattività agli impulsi nel volante, fondamentale nelle situazioni di emergenza e nelle strada con aderenza elevata.

In condizioni “difficili” come pioggia e strada sporca il Sottozero non fa una piega e la guida risulta sempre sicura e “facile”. Sulla neve il grip è ottimale, complici le misure large 215mm e la potenza elevata per una trazione anteriore i piccoli pattinamenti sono in agguato, ma la mescola specifica per basse temperature e il numero elevato di lamelle impediscono grandi perdite di aderenza. In frenata, anche in discesa, su neve fresca l’auto non si scompone e in curva appare un accenno di sottosterzo dovuto al peso sull’anteriore. La direzionalità non viene mai a mancare, merito di una mescola che si rivela ideale per temperature inferiori ai 7°C.

Con asfalto asciutto invece il grip è tra i migliori nella categoria: in appoggio la tenuta è elevata e in staccata un breve accenno di sovrasterzo è frenata dal posteriore solido.
Sul bagnato la condizione di pneumatici invernali è totalmente a vantaggio della sicurezza: sotto la pioggia a velocità sostenuta non mette apprensione, il pericolo di acquaplanning è scongiurato, a patto di non esagerare con la velocità vista la misura “importante”, merito dei solchi centrali più profondi dei pneumatici della concorrenza.
Alla prova fonometrica la rumorosità del veicolo a velocità autostradali è inferiore al valore precedente dell’estivo non Pirelli, poi per ritmi superiori i fruscii aerodinamici prendono il sopravvento sul rumore di rotolamento.

Non ci aspettavamo un aumento della resa chilometrica: la vettura che oggi percorre mediamente 0.5km al litro in più rispetto ai vecchi penumatici invernali, ma questo dato è ancora da verificare con i nostri strumenti e dipende molto dallo stile di guida. 

Insomma ci teniamo a consigliare il pneumatico ideato per le supercar non solo a chi possiede una fuoriserie, ma a tutti gli automobilisti al volante di un’auto di fascia medio-alta con caratteristiche sportiveggianti. Viaggiare su strade di montagna imbiancate o anche solo in città con il freddo, con i Sottozero è una garanzia, e nonostante il prezzo, non propriamente popolare, i Pirelli sportivi Winter rimangono il punto di riferimento per l’inverno.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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