Tetto retraibile proposto in un allover geometrico nelle nuances del grigio, abbinato al glossy black della carrozzeria, per 156 cavalli di puro sport – chic! Abbiamo provato per voi questo grintoso 1.6 Cabrio che ha l’ingombro di un’utilitaria. Per non scontentare nessuno e offrirvi un test a 360° della DS3 Cabrio, ci siamo messi al volante anche della versione accessibile ai neo patentati, il 1.2 da 82cv.
Il cielo stellato sopra di me, il solito spazio dentro di me
Mi cospargo il capo di cenere in anticipo per aver storpiato in maniera ignominiosa forse la più celebre citazione di Immanuel Kant, ma di fatto la grande novità di questa DS3 Cabrio è appunto il tetto in tela, che permette di aggiungere alla ricetta premium della piccola francese il piacere della guida all’aria aperta. La struttura è stata realizzata in collaborazione con la Webasto ed è sostanzialmente simile a quella della Fiat 500C. Stiamo parlando insomma di una capote multistrato elettrica, disponibile in tre colori (Nero, Blu Infini e Grigio Moondust con Monogramma DS), che scorre all’indietro fino a raccogliersi al di sopra del portellone posteriore. In questo modo la tipica forma a pinna di squalo del montante B che caratterizza la DS3 rimane invariata e i finestrini laterali mantengono le cornici. I vantaggi di questa soluzione sono molteplici: lo spazio interno e l’altezza dell’abitacolo non vengono compromessi, così come i 5 posti a disposizione, un unicum nel segmento di appartenenza, mentre il bagagliaio vede il proprio volume ridotto di soli 40 litri, da 285 a 245. L’incremento di peso che il sistema di apertura prevede è contenuto in appena 25 kg e, a prima vista, gli unici compromessi pratici sono la capote che rende inutile il retrovisore centrale quando la si apre del tutto e la bocca d’accesso al vano bagagli, dalle dimensioni piuttosto ridotte. Per il resto, l’altra novità è nei fari posteriori a ‘specchi contrapposti’, derivati dalla Concept SurVolt, che con il loro effetto 3D donano ulteriore fascino al posteriore della solita, piacevole DS3.
Alla guida: il 1.6 THP è grintoso, mai rabbioso
Mettendosi al volante della Citroen DS3 cabrio 1.6 THP si viene pervasi da un mix di sensazioni diverse, si percepisce un ambiente curato e con tanti dettagli che la rendono unica. Il propulsore sovralimentato si risveglia con il suo piccolo rombo che però, ben presto, si trasforma in un silenzioso sonnecchiare al minimo. Sportivo subito, chic dopo. Lo stesso carattere viene fuori alla guida dove la voce del 1.6 THP si percepisce cupa a basso numeri di giri, ma non troppo fastidiosa in prossimità del limitatore. I 156 CV ed i 240 Nm di coppia spostano i 1230 kg della vettura in maniera più che disinvolta, rendendo la DS3 Cabrio una cittadina molto agile. In mezzo al traffico è però quasi sprecata, basta infatti allontanarsi un po’ dalle mura urbane per scoprire cosa intendessero definendola Sport Chic. Guidandola tranquillamente l’ambiente risulta abbastanza filtrato dai rumori esterni, in marcia ci si possono godere le ottime doti di ripresa e l’assetto è rigido ma non fastidioso. Il lato Chic è dunque rispettato, ma rimane il versante Sport. Vista la potenza ed il peso, dire che la DS3 cabrio 1.6 THP vada forte sarebbe un po’ riduttivo ed obiettivamente scontato. A colpire sono piuttosto l’assetto ed il telaio, che in combinazione con il passo corto rendono quest’auto decisamente agile e divertente. Qualche problema lo si riscontra solo in piena accelerazione con marce basse, frangente in cui l’anteriore sembra essere al limite della tenuta e lo sterzo si alleggerisce un po’ troppo. In realtà è solo una sensazione perché la direzionalità non viene mai compromessa, ma con le sensazioni si crea anche la fiducia necessaria. Nota di merito bisogna invece farla alla frenata, potente quanto basta e soprattutto non coglie alla sprovvista il guidatore con reazioni inaspettate. Anche sul lato Sport dunque, la DS3 cabrio è presente.
Alla guida del 1.2 VTi 82: bassi consumi e pronto ai bassi regimi
Abbiamo anche testato la Citroen DS3 con il propulsore 1.2 Vti aspirato ed in configurazione tre cilindri da 82 cv e 118 Nm l’auto è decisamente meno sportiveggiante, ma parca nei consumi. Questa versione prima di tutto è accessibile anche ai neo patentati, che così possono accedere ad una vettura cabrio, accattivante e giovanile senza infrangere la legge.
A livello dinamico, il 1.2 della DS3 è sorprendente ai bassi regimi dove mostra grinta e brio a volontà. La sesta dovrebbe esser d’obbligo, soprattutto per il rumore, ma i consumi son già buoni così a 130 costanti fare i 15 al litro non è impossibile.
Con questa motorizzazione resta il fascino della vettura e il valore aggiunto di poter guidare una vettura cabrio; come contro bilanciamento, vengo meno le prestazioni brillanti e grintose che il 1.6 THP è in grado di assicurare, anche se con il 1.2 i consumi sono decisamente migliori
Prezzi
La DS3 Cabrio è insomma una vettura in equilibrio tra sportività e confort, un’auto ‘smart casual’ se volessimo parlare per metafore. Grazie al propulsore più potente non nasconde il suo amore per le curve e la guida aggressiva, che si traduce in uno sterzo dal peso corretto e in una sensibilità dei comandi che invita a divertirsi, dall’altra parte però l’assetto non è un pericolo per la spina dorsale, tutt’altro. Più piccola granturismo che divoratrice di cordoli, con un listino che parte da 18.950 €, nella motorizzazione 1.2 VTi 82 CV è una proposta interessante anche per i neopatentati.
Mentre la versione che abbiamo testato con il motore 1.6 THP in allestimento Sport Chic con quasi tutti gli optional installati arriva a costare circa 27.700 €.
La differenza di prezzo di circa 2.500-3.000 euro rispetto alla variante ‘chiusa’ è giustificata dal plus della guida col vento tra i capelli. Perché l’esperienza premium non è fatta solo di ciò che si può toccare, ma anche dei chilometri di cielo sopra la testa e della luce del sole.
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