Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha lanciato un appello alla politica italiana per sostenere l’auto elettrica, proponendo incentivi per i consumatori e miglioramenti alla rete di ricarica. Ha confermato l’impegno di Stellantis a rispettare gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni entro il 2025, nonostante la concorrenza dei produttori cinesi, che offrono veicoli elettrici a prezzi più bassi. Durante un confronto con i politici italiani, Tavares ha ribadito che investimenti come la gigafactory di Termoli dipendono dalla domanda di veicoli elettrici e dall’impegno verso l’elettrificazione.
Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha lanciato un appello alla politica italiana in favore di una mobilità pulita, sicura e accessibile. A poche ore dall’annuncio del suo pensionamento nel 2026, Tavares ha sottolineato la necessità di fare squadra per garantire il futuro dell’auto elettrica in Italia, minacciato dai costi elevati e dall’arrivo di competitor cinesi.
Nel corso di un incontro con le commissioni Attività produttive di Camera e Senato, il CEO di Stellantis ha proposto di incentivare i consumatori per favorire l’acquisto di veicoli elettrici. Tavares ha evidenziato come, in Italia, il mercato dell’auto elettrica fatichi a decollare e i bonus siano già esauriti. I consumatori chiedono prezzi allineati a quelli dei veicoli a benzina e una rete di ricarica più efficiente.
Nonostante le difficoltà del settore, Tavares ha ribadito che Stellantis non chiederà una proroga sugli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dall’Unione Europea per il 2025. Il top manager del colosso automobilistico nato dalla fusione tra FCA e PSA ha ribadito che il riscaldamento globale è una realtà, sottolineando l’importanza di lavorare insieme per un futuro sostenibile senza divisioni e rinvii.
Tavares ha poi affrontato la crescente minaccia dei produttori cinesi, i cui veicoli elettrici (BEV) vengono venduti a prezzi inferiori del 30%. Questa competizione, unita ai costi di produzione in Italia – doppi rispetto alla Spagna – rappresenta una criticità significativa per l’industria automobilistica italiana.
Il confronto con la politica non si è fermato qui. Deputati e senatori hanno chiesto maggiore chiarezza su temi come la delocalizzazione, la cassa integrazione e il futuro della FIAT 500e e della gigafactory di Termoli. Tavares ha chiarito che investimenti come quello del sito di produzione molisano dipendono dalla domanda dei consumatori e dall’impegno del Paese verso l’elettrificazione.
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