Una tassa sulle auto elettriche, questa è l’imposta che lo Stato americano del Texas è pronto ad imporre assieme allo stop agli incentivi. Nello Stato del petrolio, il provvedimento compenserebbe il mancato introito dai combustibili per la manutenzione delle strade. È una misura al vaglio non solo dello Stato del Texas, ma anche di altri, in quanto la transizione elettrica sta prendendo piede anche negli Stati Uniti d’America (seppur in maniera rallentata).
La transizione ecologica indirizzata all’elettrico passa anche per gli USA. Quello statunitense è uno mercati più importanti a livello globale ed anch’esso si sta confrontando col percorso di elettrificazione. Seppur le vendite delle EV abbiano faticato a crescere negli ultimi anni, anche gli Stati Uniti d’America giocano un ruolo chiave in questa fase. Tra gli Stati più virtuosi c’è la Florida, ma il resto arranca e dubita sull’elettrificazione, quindi l’amministrazione Biden ha provato ad accelerare l’adozione di modelli a zero emissioni con una serie di leggi importanti. Nonostante ciò, persiste la poca unione d’intenti ed a dimostrarlo c’è una legge che sta per essere approvata in Texas: la tassa sulle automobili elettriche.
Manca solo la firma del governatore Greg Abbott per approvare una tassa annuale da 200 dollari (circa 182 euro) che dovranno pagare tutti i possessori di auto elettriche. A scaturire la nascita di questa imposta è il timore del Lone Star State di perdere un’importante indotto annuale derivato dalle accise sui carburanti. In termini semplici: meno carburanti vuol dire meno soldi da investire per la manutenzione delle strade. Basti pensare che nel 2015 sono stati raccolti circa 3,4 miliardi di dollari grazie all’aggiunta di 0,20 dollari al gallone, rappresentando così la quarta fonte d’entrata più grande dello Stato del Texas. Numeri che fanno di tutto questo una risorsa più che importante.
Manca solo la firma del governatore Greg Abbott per approvare la tassa annuale da 200 dollari a chiunque possieda un’automobile elettrica. Questo è ormai l’unico scoglio prima dell’approvazione definitiva dell’imposta. Analizzando bene la questione, però, spunta un po’ di incoerenza, in quanto il Texas è tra gli Stati americani a fare da capofila nella produzione di auto elettriche, vista la presenza della Gigafactory ad Austin e l’avvio dei lavori per un nuovo stabilimento di raffinazione del litio, entrambi appartenenti a Tesla.
Oltre alla molto probabile introduzione della tassa sulle auto elettriche, nelle scorse settimane sono stati rivisti i criteri per accedere agli incentivi USA sulle auto elettriche. Quel che è stato fatto è una sensibile ed ulteriore riduzione della lista di auto eleggibili. Il tutto è stato fatto per salvaguardare la filiera e gli stabilimenti sul suolo americano, quindi il governo statunitense ha aggiornato i regolamenti relativi alla provenienza delle materie prime delle batterie e alla produzione delle batterie stesse. Lista alla mano, a godere del massimo di incentivi (7.500 dollari) sono solo 10 modelli, tra cui la Cadillac Lyriq, la Ford F-150 Lightning, Tesla Model 3 (solo la Performance) e Tesla Model Y (esclusa la RWD).
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