Automobile.it, sito di annunci di auto usate, nuove, Km 0 e a noleggio di proprietà del gruppo eBay, presenta una mini guida per comprendere come funziona la svalutazione delle auto usate. Come si calcola la svalutazione? Quali sono i modelli che tengono meglio il prezzo e quali paggio? Scopriamo nello studio di Automobile.it.
In generale, partendo dal costo di listino della vettura e cercando di togliere gli eventuali sconti e promozioni di cui si è potuto usufruire al momento dell’acquisto, è possibile individuare tramite alcune percentuali guida, valide per tutti i veicoli, una quotazione della vettura usata. Questo metodo restituisce un valore semplicemente di massima in quanto va a considerare solo il numero di anni della vettura tralasciando le diverse variabili fondamentali e l’andamento del mercato.
Per fare un esempio pratico, se è stata acquistata un’Audi A3 a 30.000 euro nel 2019, il suo valore nel 2020 sarà di 22.500 euro, mentre nel 2022 potremmo pensare di venderla a circa 15.000 euro. Un altro fattore importante che è stato sottoposto a diverse analisi che hanno anche in questo caso portato gli esperti a definire una percentuale guida di svalutazione è il chilometraggio. Nelle vetture alimentate a benzina il numero di chilometri annui preso come riferimento varia da 10.000 a 20.000 km in base alla cilindrata mentre le vetture diesel varia da 16.000 a 30.000 km annui. Se vengono percorsi più o meno chilometri esistono delle percentuali di rivalutazione o svalutazione che fanno aumentare o diminuire la quotazione finale.
Ai già citati fattori fondamentali per la valutazione delle vetture usate, si aggiungono altre variabili che dipendono da eventi specifici. Le normative più stringenti in termini di riduzione delle emissioni di CO2, i blocchi al traffico in alcune zone della penisola per diminuire l’inquinamento atmosferico e la conseguente riduzione nella domanda sul mercato, ad esempio, stanno aumentando il deprezzamento delle vetture alimentate a gasolio. Un altro fattore importante è legato quindi al ricambio del parco auto in circolazione con l’abbandono dei motori Euro 2, 3, 4, 5 per fare spazio ai più efficienti Euro 6 ed Euro 6D-Temp di ultima generazione. C’è anche da considerare che la differenza di prezzo tra le versioni a benzina e a gasolio di uno stesso modello è diventata negli ultimi anni sempre più irrisoria portando la clientela ad optare per soluzioni a benzina che non vengono neanche bersagliate dai numerosi blocchi al traffico.
Quindi, un’auto Diesel si svaluta di più? La risposta è dipende. Ciò non dipende soltanto dalla questione ambientale, infatti, incide anche e soprattutto la tipologia di auto di cui si parla. Probabilmente in questo periodo una vettura compatta a gasolio ha una svalutazione maggiore rispetto a un SUV di grandi dimensioni che, vista la sua natura di grande stradista, continua ad avere mercato soprattutto in abbinamento alle motorizzazioni Diesel.
In linea di massima, seguendo le percentuali guida, una vettura a 5 anni dalla sua immatricolazione ha una svalutazione di circa il 65% del suo valore. Facendo sempre l’esempio della A3 comprata nel 2019 a 30.000 euro e restando nella media dei chilometri annui, il suo valore dopo 5 anni dovrebbe aggirarsi intorno ai 10.500 euro.
Si possono considerare anche periodi di tempo più brevi. Ad esempio, seguendo lo stesso criterio illustrato in precedenza, si può calcolare la svalutazione dell’auto dopo 4 anni. Dovrebbe aggirarsi tra il 55 e il 60%, con un valore residuo di 12.750 euro circa.
Ci sono diversi enti che studiano l’andamento dei prezzi del mercato delle auto usate e stilano dei rapporti sulle vetture che riescono a mantenere meglio il loro valore. Ricordiamo che tutto dipende molto dal grado di manutenzione e da diversi fattori anche estetici come il colore della vernice o meccanici come la presenza di cambio manuale o automatico in base al segmento di appartenenza della vettura.
Secondo i risultati delle indagini di mercato di Dat-Italia e Federauto ci sono vetture che dopo un anno mantengono meglio il loro valore, come possiamo vedere nella tabella qui sotto.
Marca e modello | Listino prezzi | Valutazione | Valore inverso di % di svalutazione |
Audi A3 35 TFSI S tronic S line | 38.000 € | 31.798 € | 83,68% |
BMW X2 xDrive 20d Msport | 51.300 € | 37.310 € | 72,8% |
Fiat Panda 0.9 Twin Air | 13.700 € | 11.050 € | 80,66% |
KIA Stonic 1.6 CRDi Style 115 CV | 20.750 € | 15.957 € | 76,91% |
Land Rover Freelander II | 30.300 € | 26.350 € | 86,96% |
MINI Countryman SD 2.0 | 37.050 € | 27.825 € | 75,1% |
Opel Adam 1.4 | 15.250 € | 13.400 € | 87,87% |
Porsche 911 Carrera 4 | 100.159 | 87.050 € | 86,91% |
Volkswagen T-Roc 2.0 TDI Advanced 4Motion | 35.666 € | 27.748 € | 77,8% |
Volvo XC40 2.0 D4 Momentum AWD Geartronic | 44.700 € | 32.005 € | 71,6% |
E’
importante inoltre ricordare che anche auto di lusso come Ferrari, Lamborghini
ecc. tendono a mantenere meglio il loro valore residuo. Per fare un esempio, la
Ferrari F12 Berlinetta DCT ha un tasso di svalutazione dopo un anno dell’11,4%.
Come ci sono auto in grado di mantenere meglio il loro valore, ci sono anche vetture che tendono a svalutarsi molto di più rispetto alla media già dopo il primo anno. Molte di queste appartengono al segmento A delle city car come possiamo notare dalla tabella sottostante.
Marca e modello | Percentuale svalutazione |
Citroen C1 1.0 Attraction 3p | 59,8% |
Tata Vista | 56% |
Chevrolet Spark 1.0 LS | 54,2% |
Renault Espace | 52% |
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