Primo Contatto

Suzuki S-Cross Hybrid: primo contatto, prezzo, consumi reali, interni

Tempo di lettura: 6 minuti

Ultima delle novità introdotte dal costruttore di Hamamatsu, la Suzuki S-Cross è la seconda generazione del crossover che il pubblico italiano ha saputo apprezzare in questi ultimi anni. Arrivata sul mercato con il 1.4 Boosterjet turbo benzina 48 Volt da 129 CV, è già tempo di ulteriori novità. Proprio in questi giorni è già in TV il nuovo spot che promuove la nuova Suzuki S-Cross Hybrid, una versione full hybrid (140 Volt) da 114 CV che permette di viaggiare in elettrico specialmente in città e, soprattutto, di lavorare in sinergia con il cambio robotizzato offerto di “default” su questa nuova versione.

Prima di addentrarci nel nostro primo contatto della Suzuki S-Cross Hybrid 2022, una premessa. Suzuki, come molti altri player del mercato, sta soffrendo il crollo delle immatricolazioni in questi primi otto mesi del 2022. La media parla di -18,2%, con Suzuki che non si nasconde davanti a un pesante -52,8% tra gennaio/settembre 2022 (dati al 13/09/2022) rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La quota è scesa di 1,2 p.p., confermandosi all’1,6%. Dati che vanno letti a dovere, specie analizzando la crescita del mercato delle ibride.

In questa categoria Suzuki è 9° con la sua gamma interamente ibrida e la quota è del 3,9%, mentre tra i privati il 9° posto diventa 5°, e la quota sale al 6,5%. Bene anche i dati relativi al mercato del 4×4 e alla nicchia del 4×4 ibrido (mild, full e plug-in) dove la quota sale al 7,1%. Ecco come si inserisce la nuova Suzuki S-Cross Hybrid in questo contesto, un’auto il cui design è stato completamente messo a punto presso il centro stile di Robassomero, alle porte di Torino, dove ha sede la stessa Suzuki Italia.

Dimensioni e interni Suzuki S-Cross Hybrid 2022

Partiamo con le dimensioni della Suzuki S-Cross Hybrid 2022:

  • Lunghezza Suzuki S-Cross Hybrid 2022: 4,3 metri
  • Larghezza Suzuki S-Cross Hybrid 2022: 1,78 metri
  • Altezza Suzuki S-Cross Hybrid 2022: 1,58 metri
  • Passo Suzuki S-Cross Hybrid 2022: 2,6 metri

La Suzuki S-Cross la conoscevamo già sia dal punto di vista delle dimensioni sia del suo aspetto estetico. Della versione Hybrid, o 140 Volt, colpisce però la dotazione di serie che la fa apparire davvero molto ben rifinita. Un esempio? Il muso, contraddistinto dall’ampia calandra nera lucida, si completa con la fanaleria full LED, i cerchi in lega da 17″ BiColor, le barre al tetto in alluminio e i fendinebbia. Le luci diurne a LED hanno un effetto gradevole sull’aspetto complessivo del crossover giapponese, così come la fanaleria posteriore (meglio se fosse stata leggermente più sottile) aiuta a rinforzare l’aspetto del lato B.

Sempre parlando di dimensioni della Suzuki S-Cross Hybrid, la capacità del bagagliaio è di 293 litri, onestamente non un dato impressionante, estendibili fino a 665 litri abbattendo gli schienali della seconda fila (60:40). Veniamo, invece, agli interni della Suzuki S-Cross Hybrid 2022.

Ovviamente si conferma un abitacolo che conoscevamo già, con lo schermo touch a sbalzo sulla plancia con il suo schermo da 9″, sufficientemente ampio. Tipicamente “Jap” i tasti a sfioramento sulla parte bassa della cornice, mentre il vano portaoggetti posto nella parte bassa è un po’ piccolo e non riesce a ospitare allo stesso tempo sia lo smartphone sia il più comune dei portafogli. Un’altra innovazione (è tutto di serie, tra cui il clima automatico bi-zona) è la presenza di Apple CarPlay wireless, mentre serve ancora il cavo per Android Auto. Non c’è la piastra di ricarica wireless, peccato, mentre il navigatore è integrato nonostante il mirroring. A livello di qualità percepita le plastiche molto dure abbondano. Non è un’assoluta novità sui modelli della gamma Suzuki e neanche un difetto oggettivo, visto che sono molto facili da pulire rispetto a inserti in pelle più raffinati.

Il tetto apribile in vetro (lungo 1 metro) è di serie sull’allestimento Starview sul quale torniamo a fondo articolo. In linea generale, la S-Cross Hybrid è un’auto concreta ma la sensazione generale una volta saliti a bordo è comunque buona in linea complessiva.

Primo contatto Suzuki S-Cross 2022: i consumi reali del nuovo 1.5 ibrido

Già provato su Vitara Hybrid, il 1.5 a 140 Volt che altro non è che un vero e proprio full hybrid, ha confermato la sua bontà anche sul crossover che, rispetto alla stessa Vitara, è più lungo di 13 centimetri. Si parla di elettrificazione con la nuova S-Cross Hybrid, e della capacità intrinseca di questo motore di fare essenzialmente bene due cose: la prima è abbattere i consumi, sui quali torniamo a breve, la seconda è di far lavorare piuttosto bene motore termico ed elettrico in ogni fase di guida, che sia esso in città (dove prevale l’elettrico) o fuori, dove il termico svolge il lavoro maggiore. Come su Vitara, la spia Ready in verde è il “segnale” che conferma la capacità del sistema di lavorare al massimo della sua efficienza. Si tratta di un sistema che si pone idealmente a metà tra l’ibrido 48 Volt del 1.4 Boosterjet (presente anche su Vitara, Swift Sport e S-Cross) e il vero e proprio full hybrid da 207 Volt della Swace.

Provata sulle strade veronesi, tra colline e brevi tratti di autostrada, la Suzuki S-Cross Hybrid 2022 si è rilevata un’auto non certo sportiveggiante complici i suoi 114 CV e la mancanza di un turbo che si sente particolarmente sulla progressione da fermo, ma allo stesso tempo un’auto bella da guidare e dotata di un buono sterzo.

Nella dotazione di serie sono compresi anche tutti i sistemi di assistenza alla guida, tra cui l’ottimo Cruise Control adattivo. Quest’ultimo premia la capacità dell’auto di viaggiare talvolta in elettrico specie in quelle situazioni di traffico congestionato dove si viaggia costantemente a velocità molto basse e con frequenti soste. Tutto può essere monitorato tramite un’animazione (foto sotto) che permette di capire in ogni momento quali siano i trasferimenti di energia tra la batteria principale (agli ioni di litio titanato, posta sotto il bagagliaio), il motore elettrico principale (MGU, 24,6 kW, 60 Nm) e il termico 1.5 DualJet da 102 CV (a ciclo Atkinson, con rapporto di compressione 13,0:1). La MGU ha dimensioni estremamente compatte e va a incidere relativamente poco sul peso in ordine di marcia dell’auto (1.365 kg la 2WD, 1.435 kg la 4WD), oltre ad avere la capacità di muovere le ruote e di ricaricare allo stesso tempo la batteria da 140 Volt. Il riduttore, invece, aumenta la coppia generata dalla MGU (fino a 157,2 Nm) per poi trasferirla all’albero di trasmissione principale.

Il cambio è un classico robotizzato con leva del cambio classica impostabile sulla modalità manuale, pur essendoci i paddle solidali alle razze del volante. Le cambiate non sono fulminee ma non possono definirsi neanche lente, anzi. In condizioni di guida normale, a velocità costante, il motore elettrico compensa i cali di coppia che intervengono in quelle frazioni di secondo dove la frizione innesta il rapporto successivo, garatendo così una piacevole linearità di erogazione. L’effetto è quello di guidare un doppia frizione, almeno finchè non si affonda il pedale sul gas. In questo caso, la prova ci è sembrata lecita, l’effetto diventa subito quello di un robotizzato con il classico calo di giri che crea qualche fastidio in abitacolo specie a livello di ripresa vera e propria. In linea generale, in modalità D l’auto sa che marcia mettere al momento giusto quindi per i sorpassi non sussistono problemi di sorta.

Veniamo ai consumi reali della Suzuki S-Cross Hybrid 2022 con il nuovo sistema a 140 Volt. Resettato a inizio test, dopo qualche decina di chilometri di guida in varie condizioni l’indicatore segnava 5,8 l/100 km, buono considerando che il dichiarato WLTP è di 5,8-6,0 l/100 km nel ciclo combinato WLTP. Un risultato nettamente migliorabile che va analizzato: guidando solo in città, presumibilmente la media sarebbe stata inferiore ai 5,0 l/100 km, quindi il risultato da noi ottenuto va considerato nell’insieme delle guida autostradale che tende a penalizzare un poco questo tipo di motorizzazione. Volendo specificare, se il veicolo viaggia entro i 135 km/h, il motore termico viene spento e la velocità viene mantenuta unicamente dal motore elettrico se la batteria è sufficientemente carica.

Si tratta di una media del tutto comparabile a quella ottenuta nel primo contatto di Vitara Hybrid, che pesa meno di S-Cross (45 kg a parità di motorizzazione e di trazione, sempre in ordine di marcia). Con la modalità ECO, la risposta dell’acceleratore diventa più graduale e il clima automatico viene settato nella modalità più risparmiosa. Abbiamo provato la S-Cross Hybrid anche in off-road, complice l’ottimo Suzuki 4×4 AllGrip Select. Davvero pochi problemi, inserendo il “Lock” del differenziale, nell’affrontare qualche tratto davvero sconnesso.

Di serie ci sono, oltre al Cruise Control adattivo che ha dato mostra della sua bontà, tutti i sistemi che curiosamente Suzuki chiama con nomi molti originali: “Attentofrena”, videocamera 360°, “Guidadritto”, “Restasveglio”, “Occhioallimite”, “Guardaspalle”, “Vaipure”, “Partifacile”. L’Adaptive Cruise Control con funzione Stop&Go e ripartenza automatica è di serie solo sull’allestimento Starview.

Prezzo Suzuki S-Cross Hybrid 2022

In vigore dal 13 settembre 2022, il listino prezzi della Suzuki S-Cross 2022 si è aggiornato con l’arrivo della versione Hybrid 140 Volt oggetto di questo primo contatto. Non dimentichiamoci della versione già a listino del crossover giapponese, con il 1.4 48 Volt (mild hybrid) da 129 CV, con cambio manuale sei rapporti sia 2WD sia 4WD, che costa rispettivamente 29.090 e 31.790 euro, prezzi chiavi in mano. Il prezzo della Suzuki S-Cross Hybrid 2022 parte, invece, da 32.890 euro per la versione 2WD e da 35.590 euro per la 4WD con sistema AllGrip; con il nuovo 1.5 ibrido, però, la scelta è confinata al solo cambio automatico a sei rapporti del quale vi abbiamo parlato nelle nostre sensazioni di guida.

Un unico allestimento apre, e chiude, la gamma semplificata della Suzuki S-Cross Hybrid 2022. Si tratta dello Starview, dove è compreso tutto di serie ed è più facile parlare di ciò che non è compreso, la vernice metallizzata. Quest’ultima costa 650 euro in più sul listino e si possono scegliere sette tonalità (Bianco Artico, Rosso Siviglia, Grigio Oslo, Argento New York, Blu Capri, Arancione Grand Canyon, Nero Dubai). L’unica senza sovrapprezzo è la pastello Bianco Santorini.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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