Prove su strada

Suzuki Jimny Shinsei | Prova su strada

Tempo di lettura: 4 minuti

Il Suzuki Jimny Shinsei non è nientemeno che Jimny in edizione limitataispirato al leggendario modello LJ20 del 1970. Sono infatti 40 anni che Suzuki con il Jimny si impone sul mercato mondiale come icona delle quattro ruote motrici, andando oltre le mode, mantenendo il suo stile inconfondibile e il suo DNA avventuroso. Suzuki ha voluto festeggiarlo regalando al mercato italiano, sempre vorace di Jimny, 100 Limited edition.

Jimny ha fatto registrare dal 1970 ad oggi una vendita di 2.780.000 unità nel mondo e 110.000 sul territorio Italiano, oltre ad essere uno dei pochissimi modelli di auto che dalla sua nascita ad oggi è rimasto pressoché immutato nel tempo, superando i cambiamenti in tema di sicurezza e ambiente arrivando all’Euro6 e rispettando le norme di protezione pedoni.
Proprio per celebrare l’unicità di questo fuoristrada nasce oggi la versione Suzuki Jimny Shinsei che in giapponese significa “sacro, divino” e descrive qualcosa d’intoccabile e prezioso.

Design: giallo acceso per distinguersi ed omaggiare

Ed è proprio all’estetica dell’ antenato LJ20 e al suo spirito che la Casa di Hamamatsu si è ispirata per creare il Jimny Shinsei. Il richiamo al suo predecessore è chiaro sin dalla tinta Dark Yellow ’70 della carrozzeria che contrasta con i tocchi bianco lucido del paraurti frontale e degli specchi retrovisori, i cerchi Vintage in acciaio nero lucido che montano pneumatici 207/70 R15 e la ruota di scorta montata a vista sul portellone posteriore. Il tetto apribile elettricamente progettato e realizzato in collaborazione con Webasto è in tela nera e permette di godere dello spettacolo della natura, quasi da cabriolet.

Al suo interno, la compatta Jimny Limited Edition regala a conducente e passeggeri un’esperienza accogliente, personale ed un po’ datata: i dettagli in plastica rigida e i sedili in ecopelle non riescono a nascondere l’impostazione agée degli interni, meglio il navigatore con schermo Touch, mappe 3D e Bluetooth. L’abitacolo è però piacevole e emozionante, con finiture interne nello stesso colore Dark Yellow ’70 degli esterni e dalla targhetta identificativa in alluminio della serie limitata, da 100 esemplari, posta tra i sedili anteriori con numero di esemplare.


La dotazione del Suzuki Jimny Shinsei è mediamente ricca, per il suo genere, e prevede climatizzatore manuale, sistema di monitoraggio pressione pneumatici TPMSsistema multimediale Pioneer con schermo touch da 6,2 pollici dotato di radio, lettore CD, navigatore satellitare con mappe 3D e connettività Bluetooth, 2 USB e MirrorLink per smartphone, fendinebbia e barre longitudinali sul tetto.

Piccolino il bagagliaio da soli 113 litri con quattro persone a bordo, espandibili a 816 se si reclina il divanetto frazionato. Scarsa l’accessibilità per i posti dietro.

Alla guida della Suzuki Jimny Shinsei 1.3 VVT: leggero e piacevole, ma attenzione ai consumi

Per la parte meccanica si avvale del robusto motore benzina 1.3 VVT e la trazione integrale inseribile ALLGRIP PRO con riduttore di marce.

Il propulsore che spinge la Suzuki Jimny è un quattro cilindri da 1.328 cm³ costruito interamente in alluminio, è dotato di distribuzione twincam 16 valvole a fasatura variabile, e garantisce una potenza massima di 85 CV  a 6.000 giri/min e un valore di coppia pari a 110 Nm a 4.100 giri/min. Queste caratteristiche, assieme alle 4 ruote motrici e al peso piuma di 1.090 kg, rendono la compatta Suzuki un’auto davvero inarrestabile. Certo le si può imputare il fatto di avere una potenza esigua e poca coppia in basso, dove servirebbe nel fuoristrada più spinto, ma il cambio ben rapportato e dalla buona manovrabilità mettono una pezza.

Dinamicamente il Jimny non è proprio una macchina sportiva e non vuole esserlo: il rollio elevato, il passo corto 2,25 m e lo sterzo “incerto” la rendono nervosa, ma sempre sicura con il nuovo sistema ESP di serie.

Piace molto in città dove grazie al raggio di sterzata ridotto di 4,9 metri e alla lunghezza di soli 3,7 metri riesce a parcheggiare ovunque, anche sui marciapiedi, ma… noi lo sconsigliamo. I consumi non sono propriamente bassi si parla in media di 11 km/l, complici la trazione integrale e un’aerodinamica non proprio curata. Con il piccolo serbatoio di 40 litri si percorrono meno di 450km. In autostrada il confort non è troppo risicato, ma meglio rimanere sotto le velocità di codice, anche per evitare i fruscii dal tetto e la rumorosità meccanica. La “punta” massima dichiarata è 140 orari, lo 0-100 è coperto in 14,5 secondi.

Infine la sicurezza della Suzuki Jimny Shinsei è garantita dal controllo elettronico della stabilità  ESC (Electronic Stability Control), dal sistema TPMS (Tyre Pressure Monitoring System) che monitora la pressione degli pneumatici e di quello GSI (Gear Shift Indicator), che indica sul cockpit il rapporto di marcia inserito e quello consigliato. Jimny Street è inoltre dotata di doppio airbag anteriore, ABS a tre canali con distribuzione elettronica della forza frenante EBD, barre laterali antintrusione e sistema ISOFIX nei sedili posteriori, che consente il fissaggio dei sedili per i bambini in modo rapido e sicuro. I moderni ADAS non sono presenti a listino.

Una 4×4 vera, a cielo aperto e dai bassi costi di gestione

Durante la nostra speciale prova abbiamo risalito gradinate e superato ostacoli con una facilità disarmante, anche senza trazione integrale inserita.Se gli ostacoli diventano insidiosi, basta inserire la trazione dotata di sistema Drive Action, che permette un rapido cambio di modalità da 2WD a 4WD per adattarsi al variare delle condizioni di guida. A questa funzionalità si aggiunge, inoltre, la possibilità di scegliere tra le impostazioni High, per le superfici mediamente piane, e Low, ovvero vere e proprie ridotte per affrontare gli sterrati dalla pendenza maggiore.

Abbiamo messo alla prova le capacità del Jimny in differenti passaggi off-road con buche, dossi, fossi laterali, twist, partenze con elevate pendenze, discese mozzafiato: un autentico “parco giochi” per gli amanti del fuoristrada.

Molti ostacoli potevano esser facilmente superati dal Suzuki Jimny Shinsei in sola modalità 2WD a patto di caricare quattro persone a bordo e portare peso all’asse posteriore, che viceversa scarico non riesce a tramettere tutta la coppia, in assenza di autobloccante posteriore. Basta però inserire le 4WD e, se serve, anche le ridotte, che sopperiscono alla coppia non proprio robusta del piccolo benzina, per salire anche in pendenze del 30%, senza problemi di sorta. Poi il peso ridotto è un facile alleato nelle discese ripide. Certo i cultori del fuoristrada vero lamenteranno la mancanza di blocco del ponte al posteriore, per evitare di rimanere “incastrati” in condizioni di twist, ma è pur vero che il Jimny è leggero e riesce a destreggiarsi bene, inoltre per gli incontentabili è disponibile un kit aftermarket per “bloccare” entrambi gli assi o solo il posteriore.

Piace molto il tetto apribile, che permette di vivere le scampagnate en plain air. In tela morbida è leggero e pratico.  Un po’ come il Jimny, che a differenza dei pochi competirors rimasti nel settore, vuole esser un 4×4 tuttofare, poco sofisticato e con costi di gestione ed acquisto contenuti

Prezzi e concorrenti

La base dello Suzuki Jimny Shinsei è naturalmente quella dell’intramontabile Jimny, icona 4×4 del marchio giapponese, arricchita da alcuni dettagli esclusivi. Per gli amanti delle curiosità ricordiamo che ne sono state commercializzati solamente 100 esemplari nel mese di marzo 2017 ad un prezzo di 23.000 euro, andati tutti a ruba. Quindi purtroppo dovrete accontentarvi o di un usato, o del Jimny “liscio”, ugualmente appetibile ed emozionante.

Gli avversari? Beh per capacità offroad solo il Land Rover Defender (non più in produzione) e il Mercedes Classe G, ma a che prezzi… Con costi simili solo la Panda 4×4 Cross (da noi provata), ma leggermente meno “spinta” in fuoristrada.

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Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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