20 unità non sono poche e, come spesso capita, stuzzicano l’appetito degli appassionati. Ci sono volute infatti 40 ore, minuto più minuto meno, per esaurire gli ordini di Suzuki Jimny Sakigake, prima versione speciale dell’ormai nota quarta generazione della piccola fuoristrada che ha fatto innamorare gli amanti del genere.
Secondo la cultura giapponese, il nome Sakigake individua colui che è il più valoroso del gruppo, colui che lancia la sfida, il pioniere. Questo è stato il ruolo scelto per la versione limitata del nuovo Jimny, scelta praticamente a scatola chiusa dai suoi nuovi possessori prima dell’arrivo ufficiale in concessionaria.
Non è la prima volta che Suzuki decide di anticipare i tempi con il suo web store dedicato all’acquisto dei modelli in versione limitata. Infatti, pochi mesi fa, lo stesso successo coinvolse la Swift Sport Bee-Racing, anche in quel caso versione limitata con l’iconica livrea della nuova sportiva compatta che non è poi sfuggita alla nostra prova su strada in anteprima.
Una realtà consolidata quindi per la Casa giapponese e replicata, a partire dal 2014, con le varie web edition di Vitara, Baleno, Ignis, Swift e Swift Sport, di cui sopra. Ora è il turno di Jimny, già detentrice del record di visualizzazioni di sempre sul web store, 22.565, battendo il precedente record ottenuto da Vitara Black Edition, ferma a 16.612.
Le venti unità di Jimny Sakigake andate a ruba sono state proposte in tre colorazioni BiColor (otto esemplari gialli in tinta pastello, altrettante in colore avorio metallizzato e quattro in blu metallizzato, sempre in abbinamento al tetto, al cofano e ai montanti neri. Il nome Sakigake è presente sulla copertura della ruota di scorta e sul bordo del cofano motore, accompagnato dal numero identificativo dei venti esemplari che, da listino, sono stati venduti al prezzo di 21.950 euro cadauno.
Gli elementi più iconici della carrozzeria squadrata sono il cofano alto e i fari tondi con indicatore di direzione separato, che richiamano la leggendaria capostipite, la LJ 10 del 1970, mentre la mascherina a cinque feritoie è un tratto che ricorre sin dall’avvento della SJ degli Anni 80.
Nuovo è il telaio a traliccio, mentre rimangono fedeli a loro stesse le sospensioni ad assale rigido, le quali permettono di sfruttare al massimo il passo corto e il peso contenuto della vettura. A completare il quadro tecnico c’è l’affidabile trazione integrale 4WD AllGrip Pro con riduttore, che permette di superare ostacoli al di là delle possibilità di questo genere di vetture.
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