Suzuki Burgman 400 ABS: cambio d’immagine

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Suzuki Burgman 400 ABS: da berlina a coupé. Così è stato definito dal capo progetto Yasuhiro Mikaido il passaggio estetico che ha trasformato il Burgman 400, il cavallo di battaglia della Casa di Hamamatsu nel settore degli scooter di media cilindrata.

Cambia il look ma non la sostanza

Ma se è cambiato l ostile, la sostanza è sempre quella, ben nota. Si è ulteriormente lavorato sul comfort e sul motore, per renderlo conforme alla Euro4 mantenendo potenza e coppia L’obiettivo, a nostro avviso centrato, era quello di non rivoluzionare un mezzo così ben posizionato sul mercato ma di renderlo più al passo con le tendenze del mercato. La ruota anteriore passata da 14” a 15”, unita a una postura che obbliga a mantenere il busto più eretto portando maggior carico sull’avantreno trasmettono una maggior padronanza del mezzo e trasmettono a chi guida l’appoggio della ruota, a tutto vantaggio della sicurezza e del divertimento quando si vuole essere brillanti su strade extraurbane. Resta il comfort trasmesso dalla sospensione posteriore, che come forse non tutti sanno è una tra le poche, nel settore scooter, ad essere regolata da un leveraggio progressivo e dunque con una reazione diversa tra piccole e grandi asperità dell’asfalto.

Abbiamo provato il Suzuki Burgman 400 ABS indossando casco X-Lite X803, giacca in pelle Dainese Settantadue, jeans tecnici Trento Dainese, scarpe Street Rocker D-WP Dainese.
Ciclistica: è più leggera

Il telaio è un doppia culla in tubi d’acciaio la cui struttura è in pratica quella di un telaio motociclistico con la parte superiore fortemente ribassata. La forcella ha steli da 41mm ed escursione di 110mm. E’ ben bilanciata col resto e offre un buon sostegno in frenata. La sospensione progressiva del nuovo Burgman è la migliore della categoria: l’ammortizzatore posto orizzontale sotto il motore contribuisce ad abbassare il baricentro e assorbe bene le asperità delle strade cittadine, quelle sulle quali si passa la gran parte del tempo in sella al Burgman. Alla frenata ci pensano due dischi di diametro 260mm, coadiuvati dal posteriore da 220mm. Sono assistiti da una centralina ABS sulla quale la Nissin ha operato una forte riduzione di peso (- 750gr) riducendo anche le dimensioni generali del componente. Va sottolineato che i progettisti hanno lavorato sodo per ridurre il peso, arrivando a risparmiare, rispetto al vecchio, circa 7 kg. (215 contro 222kg).

Motore: è un mono Euro4

Il monocilindrico bialbero raffreddato a liquido (81 x 77,6 mm per 399cc) rispetto al passato ha perso 1 kW (da 24 a 23kW) ma ha acquistato 1,6Nm di coppia massima a un regime inferiore (36Nm @4.800 giri contro 34,4 Nm @ 5.000). L’Euro4 ha fatto lavorare i tecnici sul volume dell’airbox, salito da 4,2 a 5 litri di capacità e sui parametri di gestione del motore. L’alimentazione è a iniezione attraverso un corpo farfallato di diametro 36 mm a farfalla singola. Una novità poiché fino alla versione precedente era utilizzata la doppia farfalla, una meccanica e l’altra elettronica.

Qualità made in Japan

La Suzuki, dal punto di vista commerciale, punta molto sul fatto che il Burgman è assemblato in Giappone. E fa bene, poiché oggi questo è senza dubbio un valore aggiunto. Nella nostra analisi in officina abbiamo effettivamente riscontrato un’eccellente qualità della componentistica, ottimi assemblaggi e facilità negli interventi di manutenzione, se non si considera la difficoltà per raggiungere la ghiera di regolazione dell’ammortizzatore, che richiede veri contorsionismi. E’ pur vero che è un’operazione non certo di routine…  Come sempre le foto sono esplicite e lasciamo ad esse e ai commenti proseguire questa analisi.

E’ in offerta

Suzuki propone il Burgman 400 ABS al prezzo PROMO di soli 6.990 euro (chiavi in mano) con 4 anni di garanzia.

L’ammortizzatore è posto sotto il motore, in posizione orizzontale, ed è azionato da un cinematismo progressivo, sistema che assicura il buon comfort di marcia del Burgman 400. E’ regolabile nel precarico molla su 7 posizioni (posizione 1 più morbida, 3 standard). Per accedere alla ghiera di regolazione occorre aprire lo sportellino in plastica posto nella copertura inferiore e utilizzare la chiave a settore in dotazione. L’operazione è semplice ma non troppo agevole, specie con lo scooter a terra. Meglio col veicolo sul sollevatore.
Franco Daudo

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Franco Daudo

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