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Suzuki Baleno | LIVE Salone di Ginevra 2016

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 Grazie alla piattaforma di nuova generazione e a una progettazione inedita, la berlina compatta Suzuki vanta un peso contenuto che stabilisce il primato tra le vetture di segmento B. Con questo risultato, la tecnologia della Casa di Hamamatsu apre un nuovo capitolo nel settore delle berline compatte in termini di efficienza e piacere di guida.

Puntare al massimo risultato possibile: con questa prerogativa, Suzuki BALENO è prossima al debutto nelle concessionarie (che avverrà ad aprile) facendosi portavoce della più innovativa tecnologia della Casa nel segmento delle berline compatte. Frutto di un progetto totalmente inedito, BALENO nasce per riscrivere la storia della sua categoria, grazie all’impiego di tecnologie costruttive di ultima generazione che coniugano in una sola vettura differenti punti di eccellenza: praticità da riferimento, con il vano bagagli record di segmento grazie a ben 355 litri capacità, assieme a una abilità che non teme paragoni, con uno spazio “in tandem” tra i sedili anteriori e quelli posteriori di 805 millimetri.

A queste caratteristiche, Suzuki BALENO unisce un peso a secco di soli 865 kg, valore che stabilisce il nuovo riferimento di leggerezza tra le hatchback compatte. Un traguardo cruciale, quello della tara complessiva della vettura, perseguito dai progettisti con il molteplice obiettivo di assicurare a BALENO dinamismo e maneggevolezza, elevata efficienza e uno straordinario piacere di guida. Per fare questo, la base di partenza è stata totalmente ripensata arrivando alla definizione di una piattaforma di nuova concezione, realizzata con tecnologia TECT (Total Effective Control Technology) che prevede l’impiego di acciai a alta resistenza e ampie zone per l’assorbimento degli urti. Rispetto ai veicoli convenzionali della stessa categoria, la struttura di BALENO è più rigida del 10% circa rispetto ai veicoli convenzionali della stessa categoria e al contempo assicura una riduzione di circa il 15% del peso complessivo del veicolo rispetto alle piattaforme che sostituisce.

Peso contenuto, performance e efficienza superiori

La leggerezza della struttura gioca un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli ambiziosi traguardi prestazionali e nel contenimento di consumi e emissioni.

Leggerezza che non significa scarsa attenzione alla sicurezza. La cellula TECT e il sistema RBS (radar brake support) per mantenere automaticamente la distanza di sicurezza dal veicolo che precede, sono la garanzia di attenzione ai temi della prevenzione degli impatti e della mitigazione degli effetti.

Proposta con il nuovo propulsore 1.0 BOOSTERJET turbo benzina a iniezione diretta (DITC) oppure con l’unità 1.2 DUALJET doppia iniezione, BALENO porta al debutto il nuovo sistema ibrido “smart” SHVS (Smart Hybrid Vehicle by Suzuki). Questa tecnologia impiega un sistema ISG (Integrated Starter Generator) che svolge una triplice funzione:

• motorino d’avviamento;

motore elettrico di assistenza per supportare il motore in fase di accelerazione e ripresa, accumulando elettricità attraverso il recupero dell’energia prodotta in frenata;

alternatore per caricare sia la batteria tradizionale sia la compatta batteria agli ioni di litio posta sotto sotto il sedile anteriore al fine di non intaccare lo spazio dell’abitacolo.

Grazie anche al lavoro sinergico del sistema Start&Stop, BALENO si spinge fino a consumi pari a 4,0 Litri/100 nel ciclo combinato ed emissioni di CO2 di soli 94 g/km.

Con il nuovo progetto Suzuki ha puntato a un’ottimizzazione globale della vettura, con l’interessamento di tutti i componenti dell’auto, dalla meccanica agli interni per arrivare ai componenti collegati al sottoscocca. In questo modo i tecnici hanno ottenuto un contenimento di rumorosità e vibrazioni entro parametri estremamente bassi, coniugando prestazioni NHV e comfort di marcia di livello superiore.

Mauro Giacometti

Classe 88. Automotive Engineering. Mi piace la musica, ma… non quella bella, principalmente quella di cattivo gusto e che va di moda per poche settimane. Amo sciare, ma non di fondo: non voglio fare fatica. La mia auto ideale? Leggera, una via di mezzo tra una Clio Rs e una Lotus Elise. Ma turbo! Darei una gamba per possedere una “vecchia gloria” Integrale.

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Mauro Giacometti

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