La motorizzazione elettrica, si sa, rende al massimo in città. Tra traffico e continui stop and go, le auto a batteria sono silenziose, prive di marce e vibrazioni, in una parola comodissime. La ricerca del compromesso più furbo ed azzeccato per la mobilità urbana a quattro ruote, fino a qualche anno fa, era rappresentato dalla smart, peraltro ora disponibile solo con motore elettrico.
Negli anni, però, è cresciuta anche la domanda di veicoli tanto compatti da poter essere posteggiati ovunque, ma che allo stesso tempo offrissero più protezione di uno scooter: le minicar elettriche.
Se nelle campagne l’Ape era ed è il cinquantino più diffuso ed apprezzato, la città è il regno delle minicar. Agli albori queste si facevano sentire prima che vedere, con motori da 50 o 125 cm3 alimentati a benzina, parecchio rumorosi allo scarico e per nulla confortevoli lato vibrazioni.
Oggi anche le minicar elettriche stanno partecipando alla transizione ecologica con l’avvento dell’elettrico, decorandosi di un notevole successo. Se nell’anno 2020 le immatricolazioni di questi veicoli a 0 emissioni a livello europeo toccavano le 24.000 unità, nel 2021 la musica è cambiata, con circa 42.000 minicar elettriche vendute, quasi il doppio dell’anno prima.
Bandiera della nuova era di quadricicli leggeri smart ed elettricici è senza dubbio la Citroen Ami, che in Europa ha totalizzato da sola quasi la metà delle vendite complessive nella sua categoria, con oltre 20.000 esemplari venduti dal lancio, avvenuto a fine 2020. Dato destinato a salire nel 2022, siccome ad oggi detiene una quota di mercato pari al 76%.
La sua forza? Dimensioni ridottissime (2.40 m di lunghezza per 1.39 di larghezza), carrozzeria originale (realizzata in plastica e con pannelli uguali per ogni lato) e i prezzi per ordinarla online (unica soluzione disponibile) sono davvero molto bassi. Poi è un mezzo pratico, smart nel vero senso della parola, percorre 75 km con una sola carica fino a 45 km/h, velocità massima consentita per un ciclomotore, si carica in tre ore con la presa domestica, ha il cambio automatico, un supporto per lo smartphone, tantissimo spazio interno (ben organizzato) ed è facilissima da guidare.
Il Gruppo Stellantis crede molto nel progetto Ami, tanto che ha dato i natali anche ad una versione Cargo, un singolare concept per il fuoristrada e ad una gemella marchiata Opel, la Rocks-e, anch’essa con livree originali e giovanili.
Lanciate le due apripista, l’albero genealogico della piccola francese potrebbe non fermarsi qui, quantomeno stando a quanto trapelato fin ora. Potremmo infatti essere prossimi a vedere il ritorno dell’iconica Fiat Topolino come gemella della Ami, con la differenza che potrebbe avere il tetto apribile. Già mesi fa ne avevamo ipotizzato le linee, quanto mai destinate a tornare d’attualità.
Autore: Nicola Accatino
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