Inizia il countdown che porterà al mese di maggio 2020, l’inizio della nuova era per Maserati. Prima di pensare al futuro, però, è meglio pensare a cosa è stata Maserati fino a questo momento, perchè sarebbe riduttivo parlare di un simbolo dell’industria automobilista italiana.
E così, mentre a Modena ci si prepara per accogliere la produzione del primo tassello del futuro, la “Super Sportiva” della quale sono già trapelate le prime informazioni, Maserati torna alle origini, a 105 anni, quando Alfieri Maserati, insieme ai suoi fratelli, costituì la “Alfieri Maserati”, con sede al numero 1A della centralissima via de’ Pepoli a Bologna.
Il logo del Tridente, realizzato da un quarto componente della famiglia, Mario, divenne subito simbolo della Casa: per i più curiosi, le sue fattezze derivano dalla fontana del Nettuno localizzata nel centro di Bologna. La prima vera auto a fregiare il famoso logo è la Tipo 26 del 1926: si trattava di un’auto pensata per le corse tanto che all’omonima edizione della Targa Florio vinse nella sua categoria, al debutto.
Il primo di tanti successi, comprese due 500 Miglia di Indianapolis (1939 e 1940), quattro vittorie consecutive nell’assoluto alla Targa Florio (1937, 1938, 1939 e 1940), nove vittorie in F1 e il Campionato del mondo di F1 nel 1957 con Juan Manuel Fangio.
Si apre poi una parentesi che dura fino agli anni più recenti, dove la stratosferica Maserati MC12 si afferma, dal 2005 al 2010, in sei campionati internazionali FIA GT, la massima espressione delle competizioni per vetture granturismo derivate dalla produzione.
Maserati rimase fino al 1939 a Bologna. Fu proprio in quell’anno, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, che la Casa emiliana si trasferì da Pontevecchio (BO) a Modena, principale sede delle attività della famiglia Orsi, nel frattempo divenuta proprietaria dell’azienda.
L’obiettivo era certamente ambizioso: produrre nuove vetture, investire in ricerca ed innovazione e diventare il Marchio modenese più conosciuto al Mondo. Il nuovo stabilimento di Viale Ciro Menotti, dove oggi ha sede Maserati e dove si stanno gettando le basi del futuro, apre il 1° gennaio 1940. Dopo gli anni della guerra, è del 1947 la prima stradale Maserati, la A6 1500, mentre un altro capisaldo fondamentale nella storia della marca è la prima Quattroporte, datata 1963.
Dopo la breve parentesi sotto la proprietà di Citroën (1967-1975), durante la quale i francesi introdussero i primi moderni processi industriali, nel successivo periodo De Tomaso (1976-1993) a Modena nacque e venne commercializzata quella che per molto tempo fu una delle vetture più conosciute e vendute del Marchio: la Biturbo.
Nel 1993, con l’acquisizione da parte di Fiat, iniziò un nuovo significativo capitolo che portò Maserati nel settembre 1997 sotto il controllo di Ferrari. Furono anni di grande fermento che videro la nascita prima della 3200 GT (1998) e, in seguito, della Spyder (2001), vettura che segnò l’importante ritorno negli USA. Nel 2005 Maserati si staccò da Ferrari per ritornare sotto il controllo di Fiat Group.
Il 2007 fu un anno di grandi soddisfazioni con il debutto al Salone di Detroit della Quattroporte (V generazione) con la trasmissione automatica, grazie alla quale fu possibile un salto di qualità soprattutto in alcuni mercati come gli Stati Uniti, il Giappone e il Medio Oriente. Sempre nello stesso anno, al Salone di Ginevra venne presentata la GranTurismo, una pietra miliare della storia del Brand uscita di scena solo poche settimane fa con l’ultima serie speciale, la Zéda.
Nel 2009 fu la volta della GranCabrio; arrivarono quindi altri nuovi prodotti che rinnovarono in modo significativo la gamma: la nuova Quattroporte (giunta alla VI generazione e presentata al Salone di Detroit 2013), la Ghibli (Salone di Shanghai 2013) e, almeno negli ultimi anni, il primo SUV Levante (Salone di Ginevra 2016).
Proprio nello storico stabilimento di Viale Ciro Menotti nel 2020 verrà prodotta la nuova super sportiva, una vettura ricca di contenuti tecnologici altamente innovativi. Sono già in corso, infatti, importanti aggiornamenti sulla linea di produzione volti ad ospitare tra l’altro anche la versione elettrica. In parallelo è già iniziata la costruzione di una linea di verniciatura, del tutto nuova per l’impianto.
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