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Sticchi Damiani, Presidente ACI: “Solo elettriche ucciderebbero l’Italia”

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Parole forti quelle di Angelo Sticchi Damiani, intervistato da Libero Quotidiano, contro l’auto elettriche e contro quella follia che vorrebbe l’Unione Europea imporre ai suoi paesi membri il divieto di vendere auto tradizionali (benzina e Diesel) già a partire dal 2035.

Un orizzonte che è davvero troppo vicino per considerarsi realizzabile, stando allo stato attuale (e alle percentuali dell’elettrico sull’immatricolato che, seppur in crescita, sono ancora molto basse) e che ha spinto niente meno che l’uomo simbolo dell’auto italiana, intesa come Automobil Club Italia, a dire la sua, e a scagliarsi contro le istituzioni.

Non lo convince proprio la “rivoluzione elettrica” che l’Unione Europea sembrerebbe voler imporre tra meno di 14 anni e voluta, secondo lui, da integralisti (dotati di scarsa conoscenza) che ti dicono dall’oggi al domani cosa non si fa più. Non c’è il tempo fisico per adeguare la rete e, visti i costi, di convincere così tante persone a cambiare la loro vita…in funzione di un’auto. L’intervista di Sticchi Damiani a Libero tocca più temi ma ognuno di essi è affrontato in tono polemico, quasi a dar voce a un popolo di automobilisti che si troverebbe quasi costretto a un cambiamento imposto dall’alto.

Tra le dichiarazioni concesse da Sticchi Damiani a Libero, questa ci ha particolarmente impressionato: “In Italia il comparto auto impiega un milione e seicentomila persone e rappresenta il 20% del prodotto interno lordo. Per seguire le direttive dell’Unione Europea in materia di ambiente rischiamo di azzerare tutto questo, ma è evidente che, se si ammazza il settore, si uccide il Paese. C’è qualcuno, a Bruxelles, spinto da motivi ideologici. Ha perduto lungimiranza e senso pratico. L’esagerata spinta ambientalista è un killer per l’economia e brucerà milioni di posti di lavoro, perché senza passaggi graduali e studiati ci sarà un bagno di sangue“.

Le critiche di Sticchi Damiani all’elettrico: ve la immaginate una Ferrari elettrica?

Per Sticchi Damiani avrebbe più senso, vista l’attuale situazione del parco circolante, incentivare un possessore di un’auto obsoleta (Euro 0/1) a comprare, grazie a un incentivo, un’auto Euro 5/6, sicuramente meno inquinante e molto più sicura. A parità di dati, l’autonomia concessa da un’auto elettrica oggi e il costo delle ricariche, specie dalle colonnine, è del tutto equiparabile ai costi di un’auto Euro 6 appena uscita sul mercato.

Inoltre, comprare un’auto Euro 6 garantisce posti di lavoro. Basti pensare al tema Motor Valley già toccato dal ministro della Transizione Energetica Cingolani. Sticchi Damiani torna sull’argomento e dichiara: “Ma lei (l’intervistatore, ndr) immagina qualcuno che compra una Ferrari totalmente elettrica? Purtroppo la rivoluzione verde rischia di far chiudere la Rossa. Con un motore elettrico la Ferrari perderebbe quasi tutto il suo fascino“. Per questo, basterà aspettare il 2025, anno che il presidente Elkann ha già prefigurato come maturo per l’arrivo del primo modello elettrico, sarebbe interessante metterli a confronto.

Sticchi Damiani, che possiede un’auto elettrica e da buon esperto ne conosce pregi (le prestazioni) e difetti (l’autonomia), sa dove puntare l’attenzione: “oggi l’auto elettrica non è per tutti ed è un vero proprio lusso, a 360°. Senza contare che oggi l’elettrico rappresenta molto meno del 10% del venduto, difficile possa superare il 20% tra 9 anni (2030). Imporre le auto elettriche impedirebbe a tanti italiani di potersi muovere, anche perchè in molti non possono permettersi l’acquisto di un’auto elettrica. Senza contare il problema strutturale delle colonnine e dell’autonomia garantita dalle batterie, ancora scarsa“.

Rafforzare la rete di ricarica? Non è la soluzione

Sempre per il presidente dell’ACI, da poco confermato per il suo terzo mandato, rafforzare la struttura di ricarica sarà…”un’operazione lunga e costosa. Se a Milano o Roma circolassero solo auto elettriche e dovessero caricare tutte di notte, non ci sarebbe sufficiente energia per illuminare la città

Qual è la soluzione per la giusta transizione energetica secondo Sticchi Damiani?

Tre le parole d’ordine: rottamazione, incentivi (reali, non convertiti in bonus) e acquisto di buoni usati con pochi anni sulle spalle. Proprio su questo punto Sticchi Damiani conclude la sua intervista dicendo che: “Se un terzo dei veicoli inquina 28 volte più degli altri, il punto è spostare chi guida vetture vecchie verso le nuove“. Come? “Lo Stato deve sostenere l’acquisto con consistenti incentivi ed abbattendo almeno del 50% l’imposta provinciale di trascrizione

Tommaso Corona

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Tommaso Corona
Tag: Elettrico

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