Dopo quindici giorni dall’inizio dell’invasione russa ai danni del popolo ucraino, il gruppo Stellantis ha fermamente deciso di sospendere ogni tipo di importazione ed esportazione dalla Russia. La decisione è stata presa per adeguarsi a quanto disposto dalle sanzioni imposte dai Paesi occidentali in seguito al conflitto attuato dalla Russia e Putin contro l’Ucraina.
Mediante una nota ufficiale, il colosso automobilistico ha reso nata la sua posizione. Nel documento si legge: “Stellantis segue scrupolosamente le normative internazionali per garantire che l’azienda sia sempre conforme. Abbiamo una task force per assicurarci di tradurre in decisioni aziendali tutte le sanzioni ed i controlli sulle esportazioni che vengono decisi di giorno in giorno. Il nostro amministratore delegato Carlos Tavares ha rilasciato chiare dichiarazioni pubbliche contro qualsiasi forma di violenza. Abbiamo dipendenti in Russia e riteniamo che non dovremmo mischiare regime e persone. In Stellantis condanniamo la violenza e l’aggressione e, in questo momento di dolore senza precedenti, la nostra priorità è la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti e famiglie ucraine. Speriamo che la pace ritorni rapidamente per costruire un nuovo futuro. Stiamo dando ai nostri colleghi in Ucraina tutto il supporto che possiamo, oltre agli stipendi è stato pagato un supplemento eccezionale, aiutandoli a trasferirsi fuori dal Paese. Li aiutiamo anche nella logistica all’interno dell’Ucraina ed oltre i confini”.
Stellantis ricorda quindi di aver sostenuto, sin dall’inizio, i suoi 71 dipendenti ucraini e le loro famiglie, inoltre si è adoperata per assistere i rifugiati con una donazione di un milione di euro. Carlos Tavares ha anche reso noto che è in corso una tavola rotonda sulla gestione delle attività in Russia.
A quanto pare Stellantis ha in programma di trasferire in Europa occidentale tutta la produzione di veicoli commerciali dell’impianto di Kaluga e di bloccare qualsiasi impegno finanziario. Nello specifico, Tavares ha detto: “Nuovi investimenti in Russia non sono sul tavolo. Stellantis non è stata colpita molto perché la nostra base di approvvigionamento non è concentrata in Europa orientale”. Quindi sarebbe marginale l’impatto delle conseguenze dell’invasione ai danni del popolo ucraino, nonostante il rincaro ulteriore delle materie prime, come il nichel per le batterie dei veicoli elettrici.
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