Ora che Stellantis è nata, proprio oggi è stata infatti sottoscritta la fusione che dà vita al 4° gruppo automobilistico per volumi, è lecito chiedersi cosa aspettarsi dall’unione di intenti tra due player così importanti come FCA e PSA per quanto riguarda i nuovi modelli in arrivo, almeno nel futuro a medio termine.
Quattordici sono i brand che compongono Stellantis e non sarà facile farli convivere ma soprattutto evitare sovrapposizioni tra brand a volte così uguali ma anche così diversi. Basti pensare a Citroen e Fiat, con il loro background generalista, così come a Peugeot e Alfa Romeo, dal DNA più sportivo. Spetterà al nuovo ad Carlos Tavares indirizzare e decidere gli sviluppi, rispettando da una parte l’occupazione, dall’altra le sinergie industriali già decise prima ancora che Stellantis prendesse ufficialmente forma.
Va poi considerato l’innesto di nuovi modelli già decisi sia da PSA sia da FCA. L’esempio più lampante è Alfa Romeo Tonale, che nascerà su base Jeep Compass (pianale Small di FCA): la sua produzione era già stata decisa a Pomigliano d’Arco e così sarà, con la variante ibrida plug-in che già è cosa nota sul SUV medio Jeep e che molto probabilmente verrà esteso anche a Tonale.
Tolto questo caso eclatante, almeno per gli appassionati italiani, sono già in parte stati annunciati alcuni sviluppi e alcune condivisioni di piattaforma. Dalla versatile CMP, di scuola francese, nasceranno ad esempio nuovi modelli (forse anche elettrici) di Fiat, Alfa Romeo e Jeep, presso lo stabilimento FCA di Tichy, in Polonia. La nuova Opel Astra, ad esempio, abbandonerà la vecchia piattaforma di General Motors per sposare la EMP2 di PSA, come era già stato deciso quando Opel entrò sotto la gestione PSA, nel 2017.
Alzando l’asticella, è altresì noto che FCA può vantare la piattaforma Giorgio, oggi esclusiva di Stelvio e Giulia, capace di ospitare la trazione integrale/posteriore. Ne gioverebbe Peugeot, ma anche la stessa Maserati e Jeep, pronte a lanciare rispettivamente nel ’21 la nuova Grecale e la nuova Grand Cherokee.
Si crea, invece, un contrasto sulle elettriche. Da una parte, come detto, la CMP (base di Peugeot e-208, Opel Corsa-e e DS Crossback E-Tense), dall’altra la nuovissima piattaforma che Fiat ha sviluppato per 500 elettrica. Quale scegliere? A prescindere dalla scelta, è scontato pensare che Citroen e Peugeot abbandoneranno le loro citycar figlie della partnership con Toyota per tornare da protagoniste nel segmento A, ancora piuttosto importante in Europa. La piattaforma ora c’è, ed è semi-pronta all’uso.
Sempre sulla CMP è lecito aspettarsi anche una nuova segmento B “italiana”: qualcuno la chiama già la nuova Punto, ma anche qui non vogliamo volare troppo alti. E le sportive dove le mettiamo? Nel ’21 arriveranno le Giulia GTA e GTAm, già programmate, mentre Maserati ha in serbo la nuova MC20 e le future GranTurismo e GranCabrio. Lato francese, è per ora prevista la 508 Peugeot Sport Enginereed ibrida plug-in.
Difficile dare ora una risposta ben precisa a tutte queste domande, qualcosa in più si potrà iniziare a scoprire non prima dell’estate. Diverso il discorso per il mercato americano, dove potrebbe esserci un futuro promettente per “Giorgio” sui modelli Dodge, RAM e Chrysler.
Per tutto il resto, diamo spazio alla nostra e vostra fantasia…
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