Ormai è una data nota a tutti: il 2035 è un anno molto importante per il settore auto. Come abbiamo già scritto più volte, è l’anno della rivoluzione, quello in cui, a meno che l’Europa ci ripensi, le auto a combustione diranno il loro definitivo addio alle concessionarie.
Adesso Stellantis “vuole essere leader e anticipare il target del 2035 al 2030″, a dirlo è stato Davide Mele, il senior vice president Corporate affairs di Stellantis Italia, durante un’intervista rilasciata all’ANSA mentre si svolgeva una tavola rotonda sulla transizione ecologica, nell’ambito del congresso nazionale della Uilm (Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici).
Secondo il manager di Stellantis, in questo particolare periodo storico, precorrere i tempi della transizione all’elettrico potrebbe essere premiante dal punto di vista economico. Secondo il rappresentante del Gruppo, oggi ci sarebbero ben pochi motivi per investire sulla tecnologia Euro 7, già destinata a morire ancor prima di nascere, diventando un dispendio di denaro.
Il Gruppo Stellantis, a questo proposito, avrebbe già pronto un piano “alternativo” per andare dritti al sodo sui powertrain a zero emissioni, investendo una quantità congruente di fondi.
Queste le parole di Davide Mele:
“Stellantis ha identificato un piano che abbraccia l’elettrico in maniera completa, vuole giocare da leader e anticipare il target del 2035 al 2030. Vuole giocare la sfida da vincitori, costruendo un’auto pulita, sicura, connessa e accessibile. I costi di questa trasformazione tecnologica sono elevati, il 50% in più a parità di segmento, e per affrontare questa sfida vengono richiesti enormi investimenti.”
La richiesta del Gruppo Stellantis all’Europa sarebbe quella di ripensarci sulla norma rivisitandola, per permettere un adeguamento degli attuali motori in maniera più leggera rispetto a quanto preventivato e concentrare gli sforzi sullo sviluppo dei motori a zero emissioni.
“Abbracciamo la transizione ma non dimentichiamo che c’è una legislazione euro 7 che obbliga le aziende a investire nel motore endotermico, che nel 2035 andrà a morire. Quindi, se guardiamo effettivamente i ragionamenti che stiamo facendo, in realtà il 2027 sarà già un anno in cui il motore endotermico andrà a morire. Da questo punto di vista chiediamo una revisione dell’euro 7.”
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