Specchietti virtuali o classici, come li conosciamo? Ecco come sta evolvendo il mondo dell’auto verso una sempre più completa digitalizzazione.
Per quanto importante ed efficace, lo specchietto retrovisore è una delle parti più semplici nelle auto: consiste di un piccolo specchio fissato al parabrezza, che permette al guidatore di osservare cosa avviene dietro l’auto senza doversi voltare.
Lo specchietto retrovisore è stato inventato nel 1909 e da allora ha ricevuto ben pochi aggiornamenti, perché negli anni è cambiata la cornice (diventando meno spessa) e sono arrivati sistemi per evitare la rifrazione dei fasci luminosi troppo intensi emessi dalle auto che seguono, potenzialmente fastidiosi per il guidatore: la più semplice leva, che varia l’inclinazione dello specchietto, e la più sofisticata fotocellula, che fa oscurare lo specchietto. Da qualche anno però si stanno diffondendo specchietti più evoluti, che saranno sempre più frequenti da trovare nelle future auto.
Questi nuovi specchietti sono veri e propri schermi, che proiettano le immagini riprese da una telecamera grandangolare esterna all’auto. I vantaggi sono molteplici: il campo visivo è maggiore rispetto a quello dell’occhio umano e ciò migliora la visibilità, senza contare che il guidatore può vedere facilmente alle sue spalle anche quando tre adulti siedono sul divano o il baule è carico fino al soffitto (con uno specchietto normale avrebbe la visuale occlusa). Serve dell’abitudine prima di entrare in sintonia con sistemi, perché l’angolazione delle immagini visualizzate dallo specchietto non varia al cambiare della posizione sul sedile, ma attraverso la classica leva è possibile “trasformare” lo schermo nel classico specchietto riflettente. Ad avere questa tecnologia sono già diversi modelli, fra cui le Cadillac CT6, Land Rover Discovery Sport, Range Rover Evoque (video sotto) e Toyota RAV4.
Un’evoluzione di questo sistema sarà presentata a gennaio al CES 2020, fra le principali rassegne al mondo per le nuove tecnologie, dove l’azienda specializzata Gentex farà vedere l’inedito Camera Monitoring System (CMS), sistema in cui alla telecamera posteriore se ne aggiungono due negli specchietti: il guidatore, oltre a vedere posteriormente, ha una perfetta visuale anche di tre quarti posteriore su entrambi i lati della carrozzeria. Il CMS è studiato per le auto sportive, con spessi montanti posteriori del tetto e un lunotto piccolo e inclinato.
Insieme allo specchietto retrovisore sono cambiati anche quelli laterali, che su alcuni modelli hanno lasciato posto a sottili sostegni con integrate delle telecamere rivolte verso la parte posteriore dell’auto: anche in questo caso le immagini sono visualizzate da schermi, montanti o nelle portiere o nella parte esterna della consolle. Ad averli sono le Audi e-tron, e-tron Sportback, Lexus ES e Honda e, auto elettriche o ibride che traggono vantaggio dell’eliminazione degli specchietti laterali: senza di essi migliora l’aerodinamica e di conseguenza l’efficienza.
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