Quando si pensa alla Škoda Superb la prima immagine che si forma nella nostra mente è quella di una berlina dal classico taglio tre volumi, di grandi dimensioni e introdotta sul mercato qualche decennio fa. Invece nasce nel 1934, e quest’anno compie novant’anni.
Siamo negli anni Novanta del XIX secolo e il giovane Vàclav Clement, nato a Velvary il 16 ottobre 1868, si trova nella città di Mladá Boleslav (ad una cinquantina di chilometri da Praga) per portare a compimento il proprio progetto: aprire una fabbrica di biciclette, dopo una brutta esperienza con il suo modello austriaco. Si associa con Vàcalv Laurin, valente meccanico, formando la Laurin & Klement nel 1895; sarà il primo passo verso l’automobile, difatti già nel 1898 inizierà sulla scia del successo riscontrato, la produzione di biciclette a motore, poi motocicli e nel 1905 finalmente le automobili.
Il marchio si lancia in una produzione diversificata di modelli, tutti accomunati dall’alta qualità costruttiva, affidabilità, resistenza e ottime finiture guadagnando progressivamente credito e ammirazione anche sulla scia di imprese sportive che lo vedono vittorioso. Uno dei principali piloti a portare questo risultato è il facoltoso conte Alexander Kolowrat che entrerà come socio, apportando un’iniziazione di capitali che consentono al marchio di crescere e rafforzarsi.
Dopo il primo conflitto mondiale, per la quale Laurin & Klement produce mezzi militari e armi, un’incendio distrugge al 70% gli stabilimenti la notte del 27 giugno 1924; per quanto si riuscì a ricostruire tutto nell’arco di sei mesi, gli ingenti investimenti indebolirono economicamente l’azienda, portando nel 1925 alla fusione con la Škoda di Pilsen, gigante austriaco della metallurgia che intanto si era parzialmente riconvertito in produttore di veicoli industriali; nasce la Laurin & Klement-Škoda nella quale le due realtà condividevano gli stessi obiettivi di qualità e interesse nei confronti del marcato automobilistico, ma già nel 1923 la Škoda si era già messa alla prova costruendo su licenza le lussuose Hispano-Suiza H6 B con ottimi risultati, tanto da essere meglio assemblate delle native francesi.
La doppia denominazione funzionò finché una riorganizzazione aziendale rese “Škoda Works” unica realtà dal 1928, mettendo però la produzione automobilistica sotto il brand “ASAP-Škoda”; anche se comparirà solo Škoda sulle automobili; ed è quest’ultimo che campeggia sul cofano del primo modello Superb lanciato nel 1934, con l’obiettivo di sostituire la precedente 860 nella categoria delle vetture extra lusso.
La Superb “Tipo 640” era tecnicamente semplice, con telaio separato e un robusto motore 6 cilindri in linea da 2.492 cc e 55 CV. Disponibile come berlina 4 e 6 posti, ha forme che iniziavano ad avvicinarsi all’idea di aerodinamica anche se dobbiamo aspettare il modello del 1936 (Tipo 902) per vedere qualcosa di davvero nuovo in questa direzione, con calandra più inclinata, modellata e parafanghi anteriori più avvolgenti: il motore è sempre il 6 cilindri in linea ma portato a 2.703 cc e 59 CV, con carrozzeria berlina a 4 o 6 posti e cabriolet due porte. Nell’ottobre 1936 venne derivata la Tipo 913 con frontale ridisegnato e motore cresciuto a 2.914 cc e 64 CV, disponibile con carrozzeria limousine a 6 e 7 posti, berlina 5 posti (anche 2 porte), una lussuosa cabriolet 2 porte e versioni commerciali ambulanza, furgone e pick-up. La pregiata carrozzeria Sodomka nel 1937 sviluppò una versione speciale molto elegante ed aerodinamica chiamata Škoda Superb 3000.
Nel 1939 fu la volta della Superb Tipo 924, di stile vagamente statunitense e “severo”, motore cresciuto a 3.137 cc e 85 CV, passo esteso e ruote di scorta situate dietro i parafanghi anteriori. La versione più comune era la 6 posti limousine. Nel 1941 la seconda guerra mondiale produsse su questa base i Tipi 952 e 956 per uso militare, a trazione posteriore e integrale.
Nel 1939 Škoda introdusse la Tipo 919 nota come Superb 4000; questa aveva un nuovo motore V8 (la prima volta per l’azienda) da 3.991 cc e 96 CV, carrozzeria berlina 6 posti ed una imponente lunghezza di 5.700 mm. Stilisticamente si mantiene molto americana, ricordando alcune Cadillac e Buick con i fari più integrati stavolta ai lati dei parafanghi e non sopra. Dopo la guerra, tra il 1946 e 1949 furono costruiti ancora 158 telai Superb 4000, ma solo undici di essi ricevettero le carrozzerie di fabbrica, 103 vennero vestiti dalle carrozzerie Uhlík e Sodomka, mentre uno di 44 fu provvisoriamente allestito con inediti fari incassati nei parafanghi e calandra orizzontale; salva, è oggi perfettamente restaurata dal Museo aziendale.
La storia della Superb si fermerà ripartendo con il Concept Montreux del 2001, anticipazione del modello di serie lanciato lo stesso anno anche con motore V6. Oggi la Superb continua a raccogliere consensi, sempre concreta e classica arriva fino ai nostri giorni. Dopo novant’anni.
Autore: Federico Signorelli
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