Storiche

Shelby Mustang GT500 (1967): la storia di Eleanor e del suo motore V8 7 litri

Tempo di lettura: 2 minuti

Protagonista sul grande schermo in anni più recenti, la Shelby Mustang GT500, la famosa Eleanor di Fuori in 60 secondi, ha da raccontare una storia che differisce “leggermente” dalla pellicola hollywoodiana e che vede il suo inizio più di mezzo secolo fa.

Alzi la mano chi non ha visto “Fuori in 60 secondi” almeno dieci volte. Un film così pieno di belle auto che anche una splendente Angelina Jolie in veste di meccanico con in i dreadlocks biondi passa in secondo piano. Bé, forse di quest’ultima affermazione non siamo così sicuri…

Quello che invece possiamo affermare senza timore di smentita è che l’auto più iconica del film sia sicuramente la Shelby Mustang GT 500 del 1967, la mitica “Eleanor” del film di cui sopra. Anche se non si è particolarmente appassionati delle Mustang non si può non amarla. La vettura del film, ovviamente, non è uguale all’originale, che di certo non aveva l’impianto del NOS e il pulsante di attivazione con scritto “Baby go”.

Il NOS è stato aggiunto per esigenze cinematografiche…

Quello che però aveva era un mastodontico motore V8 7 litri, capace di sparare anche 450 CV in versione stradale. Già, perché il 428 era parente stretto del 427 che Ford aveva sviluppato per la GT40 che in quegli anni era impegnata a Le Mans. Si poteva accoppiare con un cambio manuale a 4 marce o con un automatico a 3 marce. 

Il compito della Shelby Mustang era di fare concorrenza alle muscle car più grandi, potenti e veloci, come la Chevrolet Chevelle, la Dodge Charger e la Pontiac Firebird.

La Mustang originale, del resto, era un’auto dalla prestazioni non proprio strabilianti, visto che in gamma c’erano anche motori a 4 e 6 cilindri e non solo i grandi 8 cilindri. Insomma, non c’è da stupirsi se nel film “Le Mans ’66 – La grande sfida”, quando Ken Miles – interpretato da un grande Christian Bale – la vede dice che è un’auto per segretarie.

In effetti, il compito di Carroll Shelby era proprio quello di trasformare la Mustang in una vera auto sportiva, capace di emozionare in un certo modo su strada, ma anche di competere in pista e nelle gare di accelerazione. Ovviamente la prima cosa da aggiungere erano i cavalli, che nella versione standard erano 355, ma potevano salire facilmente con la diversa messa a punto del carburatore quadri-corpo Holley e soprattutto usando il motore 427, ovvero con le specifiche della GT40 per Le Mans.

Per il resto, le modifiche tecniche sulla Mustang Shelby GT500 non erano poi così tante. Le sospensioni venivano indurite e rinforzate, ma i freni a disco rimanevano gli stessi delle altre Mustang, così come gli pneumatici, anche perché non c’era così tanta scelta a quei tempi. Per alleggerire l’auto veniva tolta sia l’aria condizionata che il servosterzo, mentre l’abitacolo guadagnava un bel roll-bar e la strumentazione un contagiri con fondoscala a 8.000 giri e un tachimetro che arrivava fino a 140 miglia orarie, cioè quasi 230 km/h.

Il body kit prevedeva alcune parti in fibra di vetro, come il frontale allungato, il cofano con le prese d’aria e altre prese laterali. Dietro, invece, la coda con lo spoiler era ripresa dalla Mercury Cougar e i fari supplementari venivano montati al centro. Ne sono state prodotte poco più di 2000 e per questo il suo valore può anche arrivare nell’intorno dei 500.000 dollari. Niente male per un’auto che, era sempre e comunque il 1967, scattava da 0 a 100 km/h in 6,2 secondi.

Alessandro Vai

Le auto e i motori, una passione diventata una ragione di vita. Volevo fare il pilota ma poi ho studiato marketing e ora il mio mestiere è scrivere

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Alessandro Vai

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