Categorie: Tecnologia

Self driving car in pista: il prototipo di Roborace

Tempo di lettura: 2 minuti

Roborace è il nome del primo circuito di auto da corsa senza pilota, annunciato lo scorso anno e destinato al debutto durante il prossimo campionato della Formula E.

Al momento non si conoscono molte specifiche tecniche sulle vetture destinate alle gare, di sicuro le forme aerodinamiche saranno attive, in grado di modificarsi per una migliore tenuta di strada, sull’esempio degli spoiler delle supercar come la McLaren P1 o la 675LT, per veicoli destinati a raggiungere una velocità di 300 chilometri orari.

Custom, grazie all’hi-tech

In questi mesi sono trapelate delle immagini delle vetture della Roborace realizzate al computer, ma pochi altri dettagli, almeno fino ad ora quando gli organizzatori hanno postato un video che vede come protagonista il prototipo di DevBot , un’auto senza pilota impegnata in alcuni giri di pista.

 

L’auto è al momento una versione in test, in grado di mostrare il funzionamento base dell’hardware e del software che sarà impiegato durante le gare nei mesi successivi.

Stando a quanto dichiarato dagli organizzatori, l’auto non è derivata da un modello di serie, ma è realizzata appositamente per queste competizioni e, con ogni probabilità, utilizzerà il supercomputer Nvidia Drive PX2 con dodici processori destinati a gestire le informazioni provenienti dall’antenna Gps e dai sensori radar e lindar.  La PX2 garantirà all’auto un capacità d’elaborazione di otto teraflop e la possibilità di far fronte a 24 trillioni di operazioni per secondo.

Quella che dovrebbe essere l’auto da gara, la Roborace, verrà realizzata grazie agli investimenti dell’azienda Kinetik di Denis Sverdlov, la stessa che in passato aveva dato vita allo smartphone Yotaphone. Kinetik è anche impegnata su un altro fronte in ambito motori, la realizzazione di Charge, azienda londinese che si occupa di flotte di veicoli da lavoro elettrici.

Un primo passo concreto

Il video mostra un’auto in grado di muoversi autonomamente su quello che probabilmente è il circuito di Silverstone. A differenza di quanto avevano annunciato i responsabili, la vettura è ancora lontana dalle velocità che erano state ventilate, ma a breve saranno disponibili altri dettagli. 

Roborace ha anche dichiarato di voler creare nei prossimi sei mesi degli incontri per dare ad addetti ai lavori del mondo auto e tech, oltre a gruppi di studio dell’università, la possibilità d’approfondire tutto quanto ruota attorno ai modelli da gara a guida autonoma. Arrivata in questo periodo anche la conferma riguardo all’inizio delle competizioni fissato nel 2017.

Il segno più tangibile del fatto che la Roborace è finalmente arrivata ad una svolta concreta è rappresentato proprio dalla messa su strada di un primo modello, per quello che rischia di diventare il circuito dei motori più geek di sempre.

Lino Garbellini

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Lino Garbellini

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