Sempre più auto lo offrono di serie e per molti si rivela essere una vera comodità. È il sistema keyless, che permette di aprire e accedere alla vettura tenendo le chiavi in tasca, nonché di avviarla premendo un tasto.
Il TCS e l’ADAC hanno messo alla prova il sistema proposto su diversi modelli per verificare se si riesce a garantire la sicurezza contro i furti. I risultati dei loro studi sono a dir poco negativi.
L’anno scorso il problema venne alla ribalta in seguito a un’impennata di furti di auto nella city londinese e in quel caso il dito venne puntato contro degli strumenti hardware e software in grado di decodificare il segnale di sblocco emesso dalla chiave, entrare nella diagnostica dell’auto e avviare il veicolo sottraendolo al proprietario.
L’ADAC, l’Automobil-Club di Monaco di Baviera, insieme al TCS, il Touring Club svizzero, ha deciso quindi di testare la resistenza e vulnerabilità dei sistemi keyless a un attacco amplificato, decisamente meno costoso da realizzare rispetto alla decodificazione del segnale di sblocco.
Si tratta di una serie di ripetitori che, abbinati a un software, permettono di amplificare il segnale che viene emesso dalla chiave di radiocomando.
Sostanzialmente è sufficiente che un ripetitore si trovi in prossimità della chiave della vettura, ne carpisca il segnale e lo rimandi a un’altra antenna posizionata vicino all’auto.
L’amplificazione del segnale non solo sbloccherebbe le porte, in molti casi ne permetterebbe anche l’avvio, nonostante la chiave si trovi a diverse centinaia di metri di distanza, in ufficio o in casa per esempio.
Il test è stato svolto su 24 modelli, di 19 case differenti, entrate in commercio tra marzo 2012 e dicembre 2015, e per tutte è stato rilevato un problema di vulnerabilità.
Nelle tre prove: amplificazione del segnale, apertura della vettura, accensione del motore, tutte le auto hanno risposto affermativamente, ossia, hanno mostrato un problema di sicurezza.
L’invito alle case da parte di Arnulf Thiemel, il ricercatore ADAC, è quello di “risolvere il problema, poiché i sistemi di chiusura keyless devono fornire un livello di sicurezza analogo alle chiavi tradizionali”. Se l’ADAC diffondesse l’esatto diagramma dei cablaggi, ha proseguito Thiemel, “consentirebbe anche a giovani studenti di elettronica di copiare i segnali”.
L’Alliance of Auto Manufacturers, l’associazione che raccoglie i costruttori, per il momento non ha commentato lo studio ADAC-TCS, mentre la VDA, l’associazione tedesca dell’industria automobilistica, ritiene che i sistemi di protezione impiegati dalle aziende siano efficienti.
Il problema forse maggiore, oltre al furto, si avrebbe con l’assicurazione. Con questo sistema provare che l’auto sia stata effettivamente “scassinata” risulterebbe difficile, e la compagnia potrebbe accusare l’assicurato di negligenza.
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