Primo Contatto

Seat Tarraco 2019 | Prova su strada in anteprima

Tempo di lettura: 6 minuti

Un motto molto famoso calza a pennello per presentarvi la nuova Seat Tarraco 2019 ed è molto semplice: non c’è due…senza tre. Da quanto è partito, era il 2016, il piano SUV della Casa di Martorell, con l’arrivo della Ateca, nel giro di due anni ci troviamo davanti a una gamma ormai molto completa che prevede appunto il C-SUV, la crossover Arona e, ultima arrivata, il SUV grande che prende il nome dalla città di Tarragona (in origine chiamata proprio Tarraco).

Nome che è stato oggetto di ampio dibattito tanto da essere stato scelto da un’iniziativa social (#SeatSeekingName) che ha coinvolto oltre 140.000 appassionati del Marchio catalano. Tradizione, quindi, parlando di nome ma sempre legati al cuore della Spagna e alle sue tradizioni. Tarraco è la novità come Tarragona è una città ricca di tradizione ma proiettata nel futuro e proprio questo è il compito del SUV capace di ospitare fino a 7 passeggeri: completare un segmento che permetta a Seat di accrescere i suoi numeri, oseremmo dire stupefacenti, conseguiti in questi ultimi anni sotto la cura del presidente Luca De Meo.

Andiamo quindi a scoprire nel nostro consueto primo contatto tutte le novità, specialmente stilistiche, e come va su strada la nuova Seat Tarraco 2019.

Esterni: uno stile tutto suo

Se Ateca, due anni fa, portava Seat in un segmento a lei sconosciuto ma quanto mai necessario per svoltare e soprattutto affermarsi sul mercati globali (nel periodo gennaio-ottobre 2018 + 13,7%  rispetto allo stesso periodo del 2017) i tempi sono ormai maturi per proporre da una parte un SUV di grandi dimensioni e soprattutto per iniziare ad anticipare i concetti e le forme che vedremo sulle Seat del futuro. La nuova Seat Tarraco 2019 si fa quindi portatrice di questo nuovo corso e lo fa a partire dalla calandra, di tipo esagonale, mentre sul lato B la novità è l’elemento di raccordo tra i due gruppi ottici (anteriori Full LED e posteriori a LED di serie con indicatori di direzione dinamici).

Inedita la firma luminosa della nuova Seat Tarraco

Anche le dimensioni suggeriscono molto spazio a bordo. Il passo è di 2,69 metri mentre la lunghezza arriva a toccare i 4,73 metri, l’altezza 1,66 metri). Davanti i fari Full LED sono stati sono ora posizionati più internamente rispetto al cofano ma il disegno della firma luminosa ricorda da vicino quello della Arona, con il motivo triangolare che si differenzia rispetto alle precedenti Ateca e Arona. Il team di designer di Seat ha lavorato per conferire al frontale un aspetto meno massiccio che tradisce le vere dimensioni, tenendo basso il cofano e allargando l’impronta su strada grazie all’ampia calandra.

I cerchi sono tutti in lega con misure da 17” a 20” mentre sono otto i colori disponibili per la carrozzeria: Verde Mimetico, Bianco Orice, Argento Reflex, Blu Atlatico, Grigio Iridio, Beige Titanio, Nero Assoluto.  

Interni: la novità il touch screen sospeso sulla plancia

Saliti a bordo della nuova Seat Tarraco 2019 la sensazione immediata è davvero di grande spaziosità. In Seat, così di primo acchito, sembrano aver centrato l’obiettivo di rendere sempre più completa la gamma offrendo un SUV 7 posti che, come abbiamo detto, offre in optional tre file di sedili, a 815 euro. E su questo è utile confrontarsi con la concorrenza, in quel range di prezzo, in termini di costo dell’optional sopra citato:

  • Volkswagen Tiguan AllSpace: 770 euro
  • Peugeot 5008: 750 euro
  • Kia Sorento: compresi di serie sull’allestimento Rebel (prezzo di partenza 47.000 euro)
  • Ssangyong Rexton: compresi di serie sull’allestimento Road 7 posti a 39.200 euro
  • Skoda Kodiaq: 1.140 euro

Nel segmento D, quello dei SUV lunghi più di 4,50 metri, c’è quindi una nuova concorrente che si propone quale veicolo adatto alle famiglie che cercano più versatilità. Lo spazio di carico del bagagliaio è invece di 760 litri (230 litri con la terza fila, 700 litri con la seconda alzata, 1.776 litri con seconda e terza abbassata e, infine, 1.920 abbattendo anche il sedile del passeggero a lato del conducente).

In abitacolo debutta il nuovo touch screen sospeso da 8″ con tecnologia Full Link; buona la qualità dei materiali

Tornando all’abitacolo non si può certo dire che la nuova plancia non sia ben ordinata; la novità che debutta su Tarraco e che vedremo comparire su tutti i prossimi modelli è lo schermo touchscreen da 8” con tecnologia Full Link (Android Auto, Apple CarPlay e Mirror Link di serie) non più integrato ma sospeso sulla plancia a mò di tablet. Gradevole nel funzionamento, con ricche colorazioni e menu facili da azionare, propone anche il Gesture Control di scuola Volkswagen per muoversi tra i menu con estrema semplicità (in optional con il Navigation Plus).

La qualità dei materiali percepita è molto alta, quasi da vettura premium, e piacevole è anche il Seat Virtual Cockpit, con schermo TFT da 10,25”.  Parlando di infotainment sulla nuova Tarraco 2019 è già disponibile la nuova funzione di Amazon Alexa, una sorta di assistenza personalizzato frutto della partnership tra Seat e il colosso dell’e-commerce.

I sedili possono essere richiesti in pelle nera (con dettagli in Alcantara), mentre in optional c’è il tetto panoramico e l’impianto BeatsAudio. Sempre in optional la regolazione elettrica del sedile conducente e la funzione di riscaldamento della prima e della seconda fila (siamo in attesa della pubblicazione del listino ufficiale con prezzi dettagliati). Fa invece molto monovolume anni ’90 la presenza della tavoletta sul retro dei due sedili anteriori, utile a consumare un pasto specie in presenza di bambini.

Insomma tanto spazio percepito ed effettivo e grande modularità. Come primo SUV a sette posti per il Marchio spagnolo c’è proprio poco da ridire.

La gamma SUV di Seat: da sinistra a destra, Arona, Ateca, e la nuova Tarraco

Motorizzazioni

La nuova Tarraco propone due motorizzazioni benzina e altrettante Diesel. Si parte con il 1.5 TSI da 150 CV e si sale di livello, e di prezzo, con il 2.0 TSI da 190 capace di scattare da 0 a 100 km/h in 8 secondi netti. La gamma Diesel propone invece il consolidato 2.0 TDI del Gruppo Volkswagen in due livelli di potenza: 150 CV e 190 CV. Il primo propone di serie cambio manuale a sei rapporti e trazione anteriore ma a richiesta si può avere la trazione integrale 4Drive e il cambio automatico a sette rapporti DSG. Quest’ultimi sono la norma, sono quindi proposti di serie, per la motorizzazione più potente da 190 CV e 400 Nm di coppia.

Alla guida della nuova Seat Tarraco 2019: SUV a sette posti dalle sei anime

Se la scelta di portare un SUV a sette posti nel segmento D si può dire ponderata, è mettendosi alla guida dell’ultima nata in Casa Seat che si apprezza a pieno la grande versatilità di guida che offre questo Sport Utility Vehicle che sfrutta la sempre molto apprezzata piattaforma MQB del gruppo Volkswagen. Una buona base su cui costruire un comportamento dinamico che, viste le dimensioni e i pesi in gioco (quasi 1.700 kg) soffre ma non troppo di rollio, come d’altronde molti SUV di questo segmento.

La motorizzazione Diesel 2.0 TDI da 190 CV offre 400 Nm e un buon allungo sopra i 2.000 giri

In optional ci sono le sospensioni a regolazione elettronica a 815 euro (asse anteriore Mac Pherson, posteriore Multi Link) che assicurano un miglior assetto, adattabile a seconda delle sei modalità di guida proposte (Eco, Normal, Sport, Individual, Offroad e Snow) ognuna in grado di trasformare il comportamento su strada della Tarraco. Noi abbiamo provato in anteprima il modello top di gamma 2.0 TDI 4Drive DSG nell’allestimento Xcellence, completa veramente di tutto quello che si può chiedere al terzo SUV della storia Seat, il primo, ribadiamo, a sette posti in opzione.

Si tratta della motorizzazione più potente e permette, grazie ai 400 Nm tra i 1.750 e i 3.250 giri, di sfruttare una buona dose di coppia e di sfruttare l’allungo della vettura. I dati dichiarati per il consumo di questo motore sono i seguenti: 6,4 l/100 km nel ciclo urbano, 5,1 l/100 km nell’extra-urbano e 5,6 l/100 km nel misto. Si sente anche l’effetto della trazione integrale soprattutto in off-road o nelle ripide colline attorno a Barcellona dove abbiamo avuto modo di metterla alla prova.

Non potendoci esprimere sul cambio manuale (disponibile con il 1,5 TSI da 150 CV di serie) il DSG sembra invece sposarsi molto bene con questa vettura, e non scopriamo oggi la sua intelligenza nel “capire” come adattarsi alle varie richieste di potenza del conducente. Con i cerchi da 20” disponibili in opzione l’assetto guadagna in stabilità ma le velleità sportive si fermano all’apposità modalità che riesce a tirare fuori un po’ più di carattere al 2.0 TDI sullo scatto da fermo (0-100 km/h in 8 secondi, velocità massima 211 km/h).

Grazie appunto alle sospensioni elettroniche disponibili sul modello da noi provato nel primo contatto la sensazione finale è quella di un’auto molto confortevole, ok un po’ soggetta al già citato rollio ma in ogni caso fatta per coprire lunghe distanze coccolati dai sedili e dalla sensazione di spaziosità che è davvero una prima impressione molto positiva istantaneamente avvertibile.

Il corpo vettura, così disegnato, tradisce le reali dimensioni della vettura, apparendo più compatto

Anche l’insonorizzazione è stata molto curata, anche se c’è da ammettere che, specie affondando il pedale sul gas, il 2.0 TDI proprio silenzioso non è. Si tratta comunque di un rumore accettabile per un SUV di questo segmento e soprattutto in questa fascia di prezzo. Sterzo preciso (e progressivo con la trazione integrale) seppur abbastanza demoltiplicato, sintomatico di un’auto, ribadiamo ancora una volta, votata ai lunghi viaggi e al confort. Molto buona la dotazione di serie con l’allestimento di base Style che propone cerchi in lega da 17”, Climatronic 3 zone, Kessy go, Seat Full LED, cruise control, chiamata d’emergenza E-Call, Front Assist in grado di riconoscere pedoni e ciclisti, Lane Assist (mantenitore di corsia) e sensori di parcheggio posteriori.

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Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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