I Carabinieri di Adria avrebbero individuato l’uomo conosciuto come Fleximan, un uomo di 42 anni operaio metalmeccanico nato a Padova, accusato di aver danneggiato almeno cinque autovelox nel Polesine. L’identificazione sarebbe stata facilitata dai filmati delle telecamere di sorveglianza e potrebbe essere il primo Fleximan catturato, mentre restano da individuare gli autori degli altri 21 attacchi. Scopriamo meglio cosa rischierebbe il Fleximan identificato.
I Carabinieri di Adria sarebbero riusciti a identificare un possibile artefice dei danneggiamenti nel rovigiano, soprannominato Fleximan. A quanto pare, si tratterebbe di un operaio metalmeccanico di 42 anni, originario di Padova, ritenuto responsabile di almeno cinque dei otto atti vandalici registrati nel Polesine. L’uomo è accusato di aver utilizzato un flessibile per tagliare in due i pali che reggono gli autovelox, il tutto scaturite da una perquisizione domiciliare durante la quale i Carabinieri hanno rinvenuto attrezzi presumibilmente usati per compiere i danneggiamenti in modo discreto durante la notte. Gli episodi incriminati risalgono alla notte tra il 18 e il 19 maggio 2023 a Bosaro, il primo di una serie di atti vandalici che hanno colpito l’Italia, e includono anche il 19 luglio a Corbola, il 24 dicembre a Taglio di Po, e il 3-4 gennaio 2024 a Rosolina, lungo la Statale 309 Romea. L’identificazione del sospettato è stata possibile grazie alla visione dei filmati delle telecamere di sorveglianza di Rosolina, incrociati con altri dati come i numeri di targa delle vetture presenti nella zona durante gli atti vandalici. Se confermato colpevole dei cinque danneggiamenti, sarebbe il primo Fleximan effettivamente catturato, poiché in passato le autorità avevano individuato solo i responsabili di altri tipi di danneggiamento, come ad esempio quelli dei box arancioni Velo OK. Restano ancora da identificare gli autori degli altri 21 attacchi registrati.
Dal punto di vista penale e legale, Fleximan rischia un importante procedimento penale, in quanto dovrebbe rispondere del reato di danneggiamento previsto dall’articolo 635 del Codice Penale. Il soggetto è punibile con la reclusione da 6 mesi a 3 anni, così con una multa fino a 10.000 euro, qualora distrugga, disperda, deteriori o renda, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione del delitto previsto dall’articolo 331, quindi interruzione di pubblico servizio. Come detto, le indagini sono tutt’altro che concluse, dal momento che si ha la certezza di dover dare la caccia ad altri abbattitori di autovelox seriali. Al momento, però, contro il 42enne in questione è ipotizzato il reato di danneggiamento.
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