Questo mondiale di F1 ha ancora qualcosa da dire dopo l’ennesimo titolo della schiacciasassi, e Ferrari, Mercedes-AMG F1 Team? Grazie alla vittoria di Hamilton, favorita dal contatto Ocon Verstappen, sul quale torneremo a breve, la Mercedes conquista il suo quinto titolo costruttori consecutivo. Un dominio, quello dell’era turbo-ibrida, che mette i brividi.
La Ferrari ci ha creduto, non poteva non farlo, ma l’impresa è parsa subito impossibile sin dal via, quando le due frecce d’argento hanno conquistato la testa e l’arrembante Verstappen si è “mangiato” i ferraristi con due sorpassi da capogiro, prima di incappare nell’incidente che gli ha impedito di salire sul gradino più alto del podio.
Proprio a tal proposito, i maligni dicono che via radio (come non si sa, lavorando per un team differente) Toto Wolff, manager del pilota Mercedes, ai servizi della pantera rosa, Esteban Ocon, abbia di proposito speronato l’olandese consegnando così la vittoria nelle mani di Lewis.
Noi crediamo siano solo commenti sterili utili a far polemica (Helmut Marko di Red Bull sostiene invece che sia andata proprio così…), polemica che si è però scatenata nel retro-box, a fine gara, con il “duello” Ocon Verstappen, ad animare una F1 che ha anche bisogno di questi teatrini. Una “scazzottata”, innescata in realtà dal solo Verstappen, non giustificabile ma comprensibile per un ragazzo dalla testa calda, che gli costerà due giorni di lavori socialmente utili come punizione voluta dalla FIA.
Chi invece può solo tornare a casa sconfitta è la Ferrari. Ancora una volta, si deve pensare al prossimo anno. L’unico che ha tenuto a galla la Scuderia è stato Raikkonen, terzo alla fine, mentre Vettel è di nuovo sprofondato indietro offrendo una prestazione sotto le righe, visto che il sesto posto non è salvabile in alcun modo (sembra ci siano stati problemi al differenziale a rallentare il tedesco). Anche lui, sicuramente in un periodo non facile, ha ormai la testa al prossimo anno.
Tirando le fila prima dell’ultimo Gran Premio, tra due settimane ad Abu Dhabi, l’anno partito bene, se non benissimo, si è trasformato nell’anno della disfatta. C’è poco da salvare, anche se costa dirlo. Vettel deve dimostrare di meritare questa Ferrari nel 2019, e deve tornare sereno per farlo, Leclerc è la speranza e Raikkonen cambierà aria. L’unica certezza? La SF71H ha tenuto spesso testa alla Mercedes, da qui si può solo ripartire.
Kimi Raikkonen: “Una gara emozionante ed una bella battaglia; la macchina si è comportata bene per tutta la gara. Eravamo veloci e non abbiamo avuto problemi particolari. In partenza il primo set di pneumatici è andato molto bene ed ero soddisfatto, ma poi l’ho rovinato un po’ cercando di superare la Mercedes. Una volta cambiate le gomme, la macchina andava decisamente bene. Sapevamo che una volta fatto il pit stop avremmo potuto superare i nostri avversari. In seguito il comportamento della vettura è rimasto buono, ma a quel punto era già tardi, ci avevamo messo troppo per trovarci in quella posizione. Per quanto riguarda la strategia, abbiamo fatto quello che credevamo funzionasse meglio per noi. Si può sempre discutere su diversi punti, ma oggi abbiamo fatto del nostro meglio. Ovviamente non è il risultato migliore, ma non credo che avremmo potuto ottenere di più. Non abbiamo commesso errori e abbiamo lottato fino alla fine. Per quanto riguarda il Campionato Costruttori sapevamo che sarebbe stato difficile; abbiamo fatto del nostro meglio, ma purtroppo non è bastato. Quest’anno ha vinto la squadra migliore, è così che vanno le cose”
Sebastian Vettel: “E’ ovvio che la gara non è stata facile e il sesto posto non mi soddisfa. Ho fatto del mio meglio, ma la macchina era difficile da guidare persino sul dritto. Sono comunque contento per il podio d Kimi, perché è un buon risultato per noi, anche se non abbiamo vinto il titolo Costruttori. Francamente non credo che partire con le gomme Soft ci abbia dato un gran vantaggio, perché le Supersoft sono durate più delle previsioni, ma ormai è andata così. La mia partenza è stata buona nella prima fase, meno nella seconda, perché mi sono trovato Lewis davanti e non potevo più andare da nessuna parte. Probabilmente mi è mancato il grip nella seconda parte della “esse”, Lewis e Valtteri hanno lavorato in squadra e non mi hanno lasciato possibilità. Per di più, Lewis è stato anche più rapido a frenare in modo da lasciare l’esterno a Valtteri, poi dopo due o tre giri Max andava più veloce e mi ha passato. Non c’è molto da dire, la Mercedes quest’anno è stata più forte di noi ed è giusto congratularci con loro.”
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