Dopo costruttori e varie aziende del settore automotive, anche la politica italiana si schiera contro l’Euro 7. Il disappunto del governo italiano arriva da Matteo Salvini, che nell’esecutivo in carica ricopre l’incarico di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, è il politico della Lega a criticare le politiche della Commissione europea.
Il governo italiano guidato dalla presidentessa Giorgia Meloni esprime il proprio dissenso riguardo l’Euro 7. L’esecutivo lo fa tramite il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il quale si oppone drasticamente alle decisioni dell’Unione Europea. La Commissione continentale farà partire una stretta dal 1° luglio 2025, quando gli attuali standard Euro 6 scompariranno per far entrare in vigore ancor più stringenti regole contro le emissioni di CO2 e particolato di vetture e van, anche da freni e gomme. Il leghista a capo del Mit si scaglia pesantemente contro l’UE intervenendo dal palco dell’assemblea dell’Associazione logistica dell’Intermodalità sostenibile (Alis).
Salvini non ha risparmiato critiche nei confronti dell’operato di Bruxelles, definendo il tutto come un’impuntatura ideologica. Queste le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti:
“Non puoi imporre alle aziende di vendere solo Euro 7 Diesel da luglio 2025 quando già dici che le auto a combustione interna saranno fuori legge dal 2035. È chiaro che significa legarsi mani e piedi all’industria cinese. Ogni tanto mi viene il dubbio che a Bruxelles ci sia qualcuno a libro paga non dei cittadini europei, ma della Repubblica popolare cinese, altrimenti non si spiegherebbero certe scelte economiche assolutamente suicide”.
Inoltre Salvini ha già assicurato che calcherà la mano sull’argomento anche lunedì 5 dicembre, nel corso del Consiglio “Trasporti, telecomunicazioni ed energia” con i colleghi europei. A sostenere la tesi salviniana ci sarebbero anche il mondo dell’industria e non solo.
L’Euro 7 è solo all’inizio della procedura che lo “rimbalzerà” fra le Istituzioni appartenenti all’UE, perché deve ancora sbarcare in Parlamento ed al Consiglio dell’Unione Europea. Dopo aver parlato dell’Euro 7, Salvini è tornato a focalizzarsi sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina:
“Vogliamo rimettere in vita la s.p.a. Stretto di Messina, perché l’opera creerà decine di migliaia di posti di lavoro veri, sviluppo non solo per Sicilia e Calabria, ma anche attrattività per l’intera Italia, ed attrarre dall’estero i migliori cervelli ed ingegneri. L’ambiente ci ringrazierà con 140.000 tonnellate di anidride carbonica in meno emessa e ripulirà lo Stretto di Messina”.
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