Matteo Salvini ha partecipato alla presentazione del Salone dell’Auto di Torino 2024, dove ha affrontato vari argomenti chiave come la mobilità elettrica, la concorrenza cinese nel settore automobilistico, i biocarburanti e il Superbollo. Ha evidenziato anche la sua preoccupazione riguardo al fatto che gli incentivi statali per le auto elettriche favoriscano principalmente i produttori cinesi. Scopriamo meglio cos’ha detto il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini.
Questa mattina, lunedì 6 maggio alle ore 10.00 presso la Stazione Ferroviaria Porta Susa di Torino, è presentato il Salone Auto Torino 2024 alla presenza di Matteo Salvini (Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Alberto Cirio (Presidente Regione Piemonte), Stefano Lo Russo (Sindaco Città di Torino) e l’organizzatore Andrea Levy. Come sempre, a catturare l’attenzione sono state le dichiarazioni rilasciate da Matteo Salvini, il leghista ha affrontato svariati temi, tra cui la mobilità elettrica, la concorrenza cinese, i biocarburanti e il Superbollo. Nello specifico, il leghista ha detto:
“Buona parte delle auto elettriche vendute sono cinesi e gli incentivi statali finirebbero a loro. Il denaro pubblico non finisce a Torino, ma finisce a Pechino. Mi secca che i soldi di un operaio torinese finirebbero a sanare i conti di una fabbrica cinese. Questo non vuol dire che sono contro l’elettrico, ma deve essere anche elettrico, oltre Diesel, benzina e ibrido. Costruiamo un’alleanza con la Germania per i biocarburanti anche se al governo ci sono i Verdi. Dire di no a gas e carburanti fossili nei prossimi anni sarà impossibile. Il Green Deal va accompagnato con agevolazioni non con le tasse. Se oggi, entrando in un concessionario noto un’elettrica cinese di ottima fattura che mi costa la metà di un’europea, allora posso essere anche sovranista ma compro quella che costa meno.
Le parole di Matteo Salvini sul Superbollo, una delle tasse più odiate
“Sono un sostenitore dell’abolizione del Superbollo: lo stato incasserebbe di più senza che con facendo i calcoli. Ci mancano le coperture perché dobbiamo togliere 220 milioni di euro dal bilancio e dobbiamo coprirle. Sarebbe un boost produttivo per le casse dello stato e le aziende italiane. Faremo il possibile per cercare di abolirlo”.
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