In quel di Detroit, dove i preparativi per il NAIAS (North American International Auto Show) fervevano, è arrivato il contrordine. Al posto del Salone dell’Auto di Detroit, in programma a giugno nell’area del TFC Center, sorgerà un ospedale da campo per fronteggiare l’epidemia da Coronavirus.
Anche l’America sta facendo i conti con la pandemia e se i primi, timidissimi, segnali di ripresa sembrano rimbalzare sui bollettini della nostra protezione civile, non si può dire altrettanto degli Stati Uniti dove la poca cautela nelle fasi iniziali sembra aver dato il “via libera” al Covid-19 di diffondersi a macchia d’olio nelle principali città, dove New York, al momento, è sicuramente la più colpita.
Il Michigan, stato dove i contagi stanno aumentando, è già corso ai ripari e anche Ford, Casa automobilistica fondata a Dearborn nel 1903, nei sobborghi di Detroit, si è dimostrata assolutamente in linea con la decisione di pensare prima alla salute pubblica, potendo contare su centinaia di posti letto in più che non guasteranno affatto nelle prossime settimane.
Così come New York e Ginevra, anche Detroit deve dire arrivederci al suo salone e rimandare l’appuntamento al 2021.
Proprio seguendo questa consapevolezza, gli organizzatori del NAIAS di Detroit hanno già pubblicato sul loro sito ufficiale una bozza del programma per l’edizione 2021, un anno che dovrà, per forza di cose, ogni giorno che passa, quello della rinascita.
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