Mentre in occidente i modelli di robotaxi faticano a trovare sostegno e diffusione in larga scala, in Cina c’è un approccio totalmente opposto. Lì i robotaxi rappresentano uno dei settori più dinamici nel panorama delle tecnologie automotive.
Con il sostegno del governo, investimenti massicci e un ambiente favorevole a questa innovazione, la Cina è dunque diventata leader mondiale indiscussa nello sviluppo di veicoli a guida autonoma per il trasporto pubblico.
Infatti sono interessate città come Pechino, Shanghai, e Guangzhou che in totale fanno circa 67 milioni di abitanti. Tuttavia c’è da precisare che non sono diffusi in tutte le zone e che non sono ancora presenti in numero proporzionale alla domanda.
I robotaxi cinesi sfruttano una combinazione di sensori avanzati, come LIDAR e radar, insieme a software di intelligenza artificiale. Queste permettono al veicolo di interpretare l’ambiente circostante e prendere decisioni in tempo reale.
I robotaxi in Cina sono operativi solo in aree specifiche di Pechino, Shanghai e Guangzhou.
A Pechino, i robotaxi di Baidu e Pony.ai operano principalmente nel distretto di Yizhuang, una zona di circa 60 km² destinata alla sperimentazione e al servizio commerciale della guida autonoma.
A Shanghai, le operazioni di robotaxi si concentrano nel distretto di Pudong, specialmente nella zona di Lin-gang, un’area industriale all’avanguardia con oltre 2000 km di strade testabili per veicoli autonomi.
A Guangzhou, i robotaxi possono circolare nei quartieri centrali e nelle aree limitrofe.
In totale, si stima che queste tre città ospitino complessivamente circa 500-600 robotaxi operativi, con flotte che variano da 100 a 200 veicoli per città.
Dunque non stiamo parlando ancora di numeri che indicano un’adozione di massa estrema. Ma sono pur sempre valori imparagonabili al resto del mondo.
Le autorità locali, in collaborazione con i produttori, mettono a disposizione infrastrutture reti 5G e sistemi di mappatura ad alta precisione. Questo approccio si distingue per la velocità con cui le normative sono state adattate.
Ciò naturalmente con delle riserve, che però permettono uno sviluppo più rapido e concreto.
Baidu, con il suo progetto Apollo, ha sviluppato una piattaforma di guida autonoma tra le più avanzate al mondo. AutoX, sostenuta da Alibaba, ha raggiunto traguardi importanti, tra cui il lancio del primo servizio di robotaxi completamente privo di conducente a Shenzhen. Anche Didi Chuxing, il colosso del ride-hailing cinese, sta investendo pesantemente nella guida autonoma, con l’obiettivo di integrare i robotaxi nella sua piattaforma di servizi.
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