Dall’11 giugno 1978, data della vittoria della Renault Alpine A442B, pilotata da Jean-Pierre Jaussaud e Didier Pironi, Alpine non aveva più partecipato alle 24 Ore di Le Mans.
35 anni fa, la “pesatura” si svolgeva il martedì precedente la corsa e aveva visto passare quattro Renault Alpine. Con il numero 1, l’A443 n°1 di Patrick Depailler e Jean-Pierre Jabouille era nuova, mentre le A442B n°2 di Jean-Pierre Jaussaud e Didier Pironi, A442A n°3 di Derek Bell e Jean-Pierre Jarier e A442A n°4 di José Dolhem, Guy Fréquelin e Jean Ragnotti avevano già corso nel 1977.
Avviato lo scorso anno da Carlos Tavares, Direttore Generale Delegato alle operazioni di Renault, il rinnovo di Alpine si incarna oggi nella partecipazione di un’Alpine A450 alla tradizionale corsa di Le Mans, con le insegne della scuderia Signatech Alpine.
Philippe Sinault, Team Principal dell’équipe, percepisce la passione suscitata da tale ritorno: «Il pubblico e gli appassionati hanno voglia di condividere questa storia con noi. L’obiettivo era riportare la Marca nel cuore del sistema, e la missione è già compiuta. Oggi, siamo noi a dover realizzare un buon risultato alle 24 Ore di Le Mans, per mostrare che siamo sulla buona strada».
«Ci restano ancora alcuni dettagli da validare durante le prove di mercoledì e giovedì», continua. «Queste due giornate consentiranno anche ai nostri piloti di girare. Sappiamo bene, tuttavia, che il risultato finale non ce lo giochiamo durante le prove… La partenza della corsa sarà, in un certo qual modo, il culmine di questo fantastico progetto, ma rappresenterà anche l’inizio di una nuova storia. L’équipe ha grandi responsabilità. Gli equipaggi iscritti in categoria LM P2 sono ventidue, e una quindicina sono in grado di vincere. Il ritmo sarà incredibilmente sostenuto: assisteremo ad uno sprint di 24 ore. Con un’unica auto, non c’è strategia possibile. Bisognerà piazzarsi davanti e piantare la bandierina a fine corsa!».
Autore del secondo tempo in categoria LM P2 durante la Giornata Test, Nelson Panciatici non nasconde l’impazienza: «Non vedo l’ora di cominciare! Da oltre un mese, lavoriamo esclusivamente sulla preparazione di questa corsa delle 24 Ore. Sono davvero impaziente di ritrovarmi alla partenza. Dovremo cercare di realizzare un buon tempo alle prove, anche se non è l’elemento più importante. Poi, ci sarà un ritmo da Gran Premio: dovremo partire in tromba per trovarci nella posizione giusta».
«Le sfide sono tante», aggiunge Tristan Gommendy. «Credo sia un momento molto importante per noi, ma anche per gli spettatori che si rallegrano per il ritorno di un grande costruttore francese come Alpine. Dobbiamo comportarci da grandi professionisti: essere calmi, sereni, fiduciosi e umili. Per la corsa, dovremo evitare di commettere errori e sperare che la fortuna ci sorrida. Ci sono molti parametri in gioco. Le 24 Ore di Le Mans sono una delle corse più difficili al mondo».
Anche Pierre Ragues, il pilota più esperto del terzetto Signatech Alpine, che ha già accumulato sei partecipazioni, è molto impaziente: «Non vedo l’ora di girare! Siamo pronti, abbiamo anche fatto buone prove. Abbiamo lavorato bene sui pneumatici con il pieno di benzina. L’Alpine A450 è facile da pilotare sia sull’asciutto che sul bagnato. Per esperienza personale, so che si andrà forte fin dall’inizio. Dovremo essere presenti durante i primi due terzi della corsa. Faremo i conti domenica mattina, ma penso che bisognerà correre dei rischi per brillare in LM P2».
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