È la notizia più importante nel settore automotive che proviene dal nuovo DCPM dedicato alla fase 2 presentato dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Infatti, insieme alla riapertura delle fabbriche di questi giorni, dal 4 maggio riaprirà “l’ultimo miglio”, la vendita al dettaglio al cliente finale: ci sarà la riapertura delle concessionarie auto.
Qui, però, sorgono i primi dubbi. Il lockdown, in poche parole, è stato prolungato fino al 18 maggio, salvo qualche piccola deroga, e per spostarsi serve ancora l’autocertificazione, che deve comprovare una necessità o un’emergenza per uscire di casa. Quale necessità può giustificare un viaggio verso una concessionaria auto? Identificati con il codice Ateco 45 (Commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione autoveicoli), la riapertura dei concessionari auto viene vista come il punto di ripartenza del settore automobilistico, dati gli sconfortanti risultati di vendite di marzo (-85%) e quelli probabilmente peggiori di aprile.
In verità, le concessionarie dotate di auto officina interna sono rimaste aperte per la divisione della riparazione, ma dalla settimana del 4 maggio potranno riaprire tutte. Il problema rimane, quindi: chi può andare in concessionaria in questo periodo? Al momento non vi è una risposta ufficiale, ma è molto probabile che chi negli scorsi mesi ha acquistato l’auto potrà andare a ritirare la propria vettura (anche se non si sa se si potrà fare al di fuori della propria regione di residenza), ma ci aspettiamo anche che, attraverso appuntamenti ben organizzati e con le dotazioni di sicurezza massima disponibili, sia possibile recarsi in concessionaria per visionare l’auto e stipulare nuovi contratti: solo in questa maniera il settore potrà ripartire.
In ogni caso il Governo sicuramente chiarirà i dubbi nei prossimi giorni, prima della riapertura, in modo che anche nei luoghi di lavoro ci si possa organizzare per tempo, pensando a nuovi modi di approcciare il cliente, attuando le misure necessarie anche per test drive e visite dello show room. Noi, comunque, vi aggiorneremo tempestivamente.
AGGIORNAMENTO: abbiamo chiesto a Federauto e Mercedes, chiarimenti circa il tema, che ha risposto: attraverso la conferma di appuntamento da parte della concessionaria al cliente (magari scritta tramite mail), questa varrà come una sorta di liberatoria per recarsi nello showroom, quantomeno per il ritiro delle vetture già acquistate. Resta da capire quanto lunghi potranno essere gli spostamenti, nel caso di acquisti da una regione all’altra.
Secondo un recente articolo di AutoScout24 in associazione con uno studio legale, ci si potrà recare in concessionaria rispettando le norme di sicurezza vigenti, poiché, come per tabaccai e librerie sono considerate essenziali e con loro anche il recarsi al loro interno. Per quanto riguarda il ritiro dei veicoli, dopo la riapertura delle concessionarie, molti stanno predisponendo servizi di consegna a domicilio, anche fuori dalla regione di appartenenza, poiché anche i trasporti sono legittimi ed essenziali.
Per quanto riguarda i test drive, infine, ci si sta muovendo nella direzione del portare l’auto dal cliente e non viceversa, in modo che possa provare le vettura direttamente senza spostarsi.
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