Il crollo del Ponte Morandi è una di quelle pagine nere della storia italiana, è un triste avvenimento che ha segnato, e sta ancora segnando, le vite di tutti noi. A più di 4 anni dal crollo di questo storico viadotto, continuano ad emergere storie legate a questa catastrofe, come quella della ‘ndragheta che sarebbe stata intenzionata a recuperare un cargo frigo imbottito di droga crollato assieme al Ponte Morandi, come riportato anche dal Corriere della Sera. È un retroscena che accumula tristezza, una storia di malavita che si intreccia con la cronaca del dolore.
Nell’agosto del 2018, il Ponte Morandi di Genova crollò gettando nel dolore tutti gli italiani. È un avvenimento che ha causato delle ferite che stentano e tardano a rimarginarsi. Alla catastrofe di quattro anni fa si sommano però anche degli avvenimenti di cronaca nera, a testimoniarlo ci sarebbero delle intercettazioni telefoniche analizzate nel corso dell’operazione “Blu notte” che avrebbe aperto le porte del carcere ad alcuni uomini di Rosarno, un comune calabrese. Sarebbero 48 le persone accusate di associazione di tipo mafioso e concorso esterno in associazione mafiosa, il tutto sembrerebbe per voler recuperare un carico di sostanze stupefacenti crollato insieme al camion ed al ponte.
Nelle intercettazioni sarebbero state date delle indicazioni su come poter recuperare il carico di droga finito al di sotto del crollato Ponte Morandi. Negli audio analizzati dagli inquirenti si sarebbero sentite frasi come:
“È un Eurocargo giallo, se tu vai nel primo video quando cade la prima campata… Il primo pilone che cade, quello del ponte Morandi… Al secondo c’è questo camion, lo vedi benissimo! Giallo, un Eurocargo giallo con una cella frigorifera, piccolino! È caduto paru… Gli è caduta una macchina di sopra. L’autista però era già uscito. Si sono salvati pure quelli della macchina”.
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