Prima della pandemia era chiaro a tutti che i Saloni dell’auto non se la passavano affatto bene. I Motor Show alla vecchia maniera erano quasi tutti spariti, tranne qualche rara eccezione.
A marzo 2020 la mannaia del Covid, e la sua ombra, ha fatto fallire il salone per eccellenza, sua maestà GIMS, alias il Salone di Ginevra. In molti abbiamo pensato fosse davvero finita, che con la mazzata finale del virus l’idea tradizionale di salone dell’auto fosse inesorabilmente morta.
Passa un anno e mezzo, siamo a settembre 2021, e viene confermato il Salone di Monaco, IAA Mobility che va a prendere lo spazio dello storico IAA di Francoforte. Si torna quindi in presenza, si torna in una fiera e si torna ad un’apparente normalità.
La speranza per noi addetti ai lavori era quella che l’obbligatorio distanziamento evitasse gli assembramenti incontrollati attorno agli stand nei momenti delle conferenze. Invece no.
Ore 8.50, parla De Meo dallo stand Renault per il lancio della Nuova Renault Mégane E-Tech e si torna indietro agli antichi fasti dei bagni di folla. La foto qui sotto lo dimostra, è inequivocabile.
Gli stand, dopo l’austerity democratica del MiMo (il salone diffuso milanese andato in scena lo scorso mese di giugno) sono tornati importanti, opulenti e imponenti. Se la giocano le tedesche Mercedes e BMW per dimensioni, ma anche Renault non è da meno. Più piccini Ford e Hyundai.
Diversità rispetto al passato, molto poche sotto questo profilo. Le novità sono fuori dalla fiera. Dacia lancia la Jogger con uno stand esterno proprio davanti all’ingresso del Salone e altri come Audi e Porsche hanno deciso di esporre solamente nel centro cittadino senza presidiare i padiglioni della fiera.
Se lo stand Dacia si presenta già ultimato, quelli nel centro di Monaco sono ancora da finire in gran parte. Non un bello spettacolo offerto nella prima giornata dedicata ai media.
Infine l’immancabile Green Pass, protagonista delle cronache del Bel Paese e del Vecchio Continente intero. Qui vale la regola delle 3G, si accede se si è in possesso del Green Pass, se si è Guariti o se si è negativi al tampone. Chi accede in fiera è controllato a livello sanitario, ma tutti sembrano essersi dimenticati dei controlli anti terrorismo di qualche anno fa. Si accede tranquillamente in fiera con zaini, trolley e qualsiasi borsa senza che nessuno controlli nulla.
La parola sostenibilità domina gli speech e le grafiche di ogni angolo della Fiera. Compresi i bistrot presenti, se potessero la scriverebbero anche nei bagni.
Non si parla più di motori, ma tutto è mobilità. Bici tante, tantissime. Due padiglioni interi dedicati unicamente ad esse. Ce ne sono di ogni forma, colore e dimensione. Peccato che i padiglioni siano desolatamente vuoti, ai media non interessano. Al pubblico? Lo scopriremo nei prossimi giorni.
Ci sono poi box di start up della mobilità, sempre molto sostenibili, carbon neutral e green. Ci sono i player che ruotano attorno al mondo automotive quali Bosch, Michelin, ZF e Valeo, insieme a tantissimi altri brand noti e meno noti. Spiccano tra gli altri molti costruttori di colonnine con stand che propongono diverse soluzioni. Tra queste la più interessante è Bosch con il suo nuovo cavo di ricarica intelligente
Tra le mille soluzioni hi tech proposte mi ha colpito uno stand interamente dedicato agli specchietti retrovisori digitali con funzioni pressoché infinite. Se il semplice specchio per voi è un retaggio del passato, questo stand fa per voi (…).
Assenti, non giustificati i produttori di energia elettrica. D’altronde tutto questo bel sistema sostenibile, circolare e 100% elettrico ha bisogno di energia elettrica, tanta energia elettrica. Chi la farà? Come la porteremo nelle città? Domande che non troveranno risposta in questo IAA.
Altri assenti non giustificati i produttori di batterie. Nessuno si è fatto vedere.
Dimentico qualcosa? Forse non vi ho parlato dei vari monopattini esposti e di qualche triciclo sperimentale. No, ma non è questo.
Ecco! Le auto, sì perché sullo sfondo di questo salone dell’auto, strano ma vero ci sono le auto. Ovviamente sostenibili, circolari e 100% elettriche. Sullo sfondo fisicamente perché gli stand dei brand più importanti sono proprio al fondo dei vari padiglioni, distribuiti circa 2 brand per macro area. D’altronde lo avevamo già capito dal manifesto dell’IAA di Monaco che prima veniva tutto il resto e poi forse, se rimaneva spazio anche le auto rigorosamente carbon neutral.
Mercedes ci crede e ha presentato una sfilza di modelli 100% elettrici tra cui il concept della Classe G, la EQG. BMW non è da meno e Volkswagen ha mostrato la I.D. Life concept che sarà la base delle future utilitarie elettriche della casa tedesca, nello specifico la ID.2 pensata per la città (e basta). La Hyundai IONIQ 6 colpisce per le forme e forse dalle parti di Zuffenhausen qualcuno potrebbe riconoscere somiglianze nel posteriore di questa vettura.
La domanda che mi pongo e che pongo a chi mi legge è semplice, diretta è chiara. Questo è il futuro che vogliamo per l’auto o è il futuro che pochi hanno deciso di imporre a molti?
Se questo domani dell’auto non vi piace, se vi è rimasta ancora la scintilla di passione per i motori, non c’è più tempo da perdere. Bisogna reagire, il tempo a disposizione delle auto sta per scadere, la mezzanotte è vicina e i nostri amati motori ruggenti con il loro carico di emozioni stanno per trasformarsi definitivamente in freddi elettrodomestici. There’s no more time to wait.
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