Categorie: Lifestyle

Renault Next Two e la guida automatica nel 2020

Tempo di lettura: 2 minuti

Renault presenta la sua visione di un veicolo autonomo per il 2020, che associa delega della guida e connettività, per restituire tempo agli automobilisti e migliorandone parallelamente la sicurezza. Il prototipo si chiamerà Next Two.

Grazie a tecnologie semplici e intelligenti di percezione dell’ambiente circostante, Next Two libera l’automobilista dalla guida per offrirgli del tempo, in condizioni ben precise: in situazioni di traffico rallentato fino a 30 km/h su strade a scorrimento veloce oppure il parcheggio dell’auto in completa autonomia, dalla ricerca di un posto libero, alla manovra in strutture adatte ai veicoli autonomi o ancora il venire a prendere il conducente a casa o in ufficio. Tale funzione è attivata dallo smartphone tramite un’applicazione dedicata.

Next Two è equipaggiata con telecamera, radar e una cintura a ultrasuoni, che creano una bolla protettiva intorno al veicolo, garantendo la sicurezza dei suoi passeggeri. Il sistema utilizza due sensori principali, che consentono di analizzare l’ambiente in cui si trova il veicolo: un radar collocato sul paraurti anteriore e una telecamera piazzata a livello del supporto del retrovisore centrale. Il sistema è completato da una cintura di ultrasuoni intorno al veicolo. Tutti questi sistemi sono pilotati da un supervisore, che ha il ruolo di direttore d’orchestra.

Il radar è utilizzato per individuare il veicolo che precede, calcolandone la distanza e la velocità. La telecamera rileva le linee di segnaletica laterale, per ben piazzare l’auto nella corsia di circolazione.

I dati provenienti dal radar e dalla telecamera sono trasmessi a un supervisore, che dialoga con le centraline del servosterzo elettrico, del motore elettrico e della frenata con pedale disaccoppiato. La centralina deve accertarsi costantemente dell’assenza di contraddizioni tra le istruzioni inviate ai tre organi per evitare, ad esempio, che l’auto acceleri in piena curva, oppure freni bruscamente a causa di una rilevazione tardiva.

In modalità automatica, l’HMD (Head Middle Display), uno schermo traslucido disposto nella parte superiore della plancia, diventa blu quando l’auto subentra ai comandi. Durante la guida automatica, il dialogo tra conducente e automobile avviene tramite il visualizzatore Head Medium Display e lo schermo del quadro strumenti, secondo una logica precisa.

In posizione centrale, si ritrova un grande schermo multimediale, che offre un’interazione “multimodale”, nello stesso tempo tattile, vocale e gestuale. Grazie ad una barra a infrarossi situata nella parte superiore, il sistema è in grado di individuare alcuni movimenti elementari, tipo alto/basso, destra/sinistra o viceversa. È semplice ma basta perché il conducente possa, con un gesto della mano, far scorrere degli elenchi verticalmente (i contatti, ad esempio) o orizzontalmente (serie di foto, frequenze radio), senza bisogno di sollevarsi dallo schienale del sedile per andare ad appoggiare il dito sullo schermo.

Next Two compie un ulteriore passo avanti proponendo di utilizzare al meglio questo tempo ritrovato, grazie ad un sistema di connettività ad alta velocità. Equipaggiata con modem (un “router mobile” in linguaggio tecnico) multistandard, può passare istantaneamente da una rete all’altra. In funzione delle esigenze e dei canali disponibili in un determinato momento, può utilizzare le connessioni 2G, 3G, 4G, WiFi, WiFi Wave, Hotspot e Bluetooth®.

Grazie alla piattaforma multimediale open source imbarcata, Next Two è compatibile con Android, IOS, Windows 8 e qualunque altro sistema operativo. L’utente ha accesso dall’auto a tutti i servizi connessi disponibili sul Cloud.

Permette così di seguire una videoconferenza, di prenotare on line biglietti per concerti, di fissare appuntamenti, organizzare la giornata, captare informazioni turistiche o commerciali, utilizzare percorsi multimodali o magari soltanto rilassarsi.

Matteo Di Lallo

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Matteo Di Lallo

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