Due francesi, due peperine, trazioni anteriori ok, ma dalla forte personalità e ben muscolose. Entrambe dall’elevata potenza specifica 132cv/litro la Renault e quasi 170 la Peugeot, scaricano la potenza sull’asfalto grazie a soluzioni “virtuose” come il differenziale autobloccante e sospensioni ben tarate. Elettronica presente, ma poco invasiva e piacere di guida elevato. Ecco le prerogative di queste due compatte al peperoncino.
Una, la classica berlina della Losanga, figlia di una stirpe di campioni e record cars, la sua antenata nella versione Renault Sport ha scritto più di una pagina nel manuale della sportività.
Dall’altro lato Peugeot, sempre attiva nel reparto corsaiolo (vedi la RCZ-CUP), nel passato ha stupito con le piccole 205GTi, 106rally e ora, con la punta di diamante R, vuole dimostrare di non temere la concorrenza, soprattutto quella interna francese.
Sono auto comunque versatili, al netto del numero di posti, due per la Rcz, cinque per la Megane, permettono di andare giornalmente al lavoro e di girare come pazzi in pista nei track day del fine settimana, senza rinunciare alle gite fuoriporta. La coupé si fa apprezzare maggiormente per il confort sospensivo, digerisce bene buche e pavè, il colpo si sente ma risulta di qualità, mentre la Renault più rigida si rivela più a suo agio in pista, ma non disdegna le strade aperte al traffico.
Tecnica francese non sbaglia
Lo schema sospensivo è semplice per entrambe, lo troviamo su tutte le utilitarie, Mc Pherson anteriori e ponte torcente al posteriore, ma con soluzioni interessanti che ne privilegiano la guida. La Renault monta dei montanti Hi-strut (simile al Revolukle di Focus RS), che hanno la funzione di avvicinare l’asse di sterzo al piano centrale del pneumatico, separando la trazione dalla sterzo: in questo modo la coppia al volante è molto ridotta, anche in presenza di un differenziale a slittamento limitato. Differenziale autobloccante di serie per la Peugeot, optional nel pack Cup per la Megane. Questo sistema si rivela fenomenale nelle superfici ad aderenza ridotta in presenza di una coppia abbondante come quella sviluppata dai due propulsori da oltre 300Nm.
Il differenziale autobloccante limita lo slittamento relativo delle due ruote motrici quando c’è una differenza di attrito tra le due. Diversamente dal differenziale elettronico simulato, comunque presente, il sistema meccanico non frena la ruota che scivola, ma manda coppia a quella che ha più aderenza, senza consumare inutilmente le pastiglie dei freni.
Alta potenza specifica e sovralimentazione: ricette vincenti
L’allungo è buono, ma come consuetudine dei turbo (con pressione fino a 1.5bar per Renault), poco prima dei 6.000giri conviene metter mano al cambio, rigorosamente manuale a sei rapporti per entrambe. La manovrabilità della RCZ è migliore, nonostante la corsa leggermente lunga, le marce entrano prive di ogni impuntamento, mentre quello della concorrente è più spugnoso, non all’altezza della denominazione RS, sarebbe stato preferibile scegliere anche tra un doppia frizione, non disponibile su entrambe. Il rapporto di compressione è a favore della millesei con 9.2 (rispetto a 8.6), dotata di iniezione diretta, al contrario del due litri della Losanga.
Con uno 0-100 fotocopia di 6 secondi e una velocità massima di 250 orari, sono i consumi a volgere verso la Peugeot già Euro6, ma la Megane è dotata di Stop and Start.
Comandi precisi ed elettronica poco invasiva: puro piacere di guida
I freni sono al top per entrambe, il circuito non c’è da aver complessi di inferiorità con dischi autoventilati anteriori da 340mm (addirittura 380 la RCZ) e posteriori da 290mm (ventilati per la RS) e pinze fisse anteriori a quattro pistoncini che fermano le vetture in meno di 38 metri da 100 all’ora e soprattutto sono resistenti al fading, anche dopo l’uso prolungato.
Sterzo elettrico per Renault, elettroidraulico per RCZ, demoltiplicati, forse troppo: 2.7 VS 2.9 giri completi, sono l’elemento meno convincente dell’assieme, ma come precisione e feedback nel comando siamo a ottimi livelli. Solo qualche reazione di troppo sulla RCZ quando si scatena tutta la coppia.
L’elettronica è presente per entrambe le auto, ma non è mai invasiva, ovvio sul bagnato intervenga spesso vista l’alta coppia in gioco, ma non si sente mai l’oppressione dell’ESP, comunque disinseribile. Sulle RS esiste uno step intermedio che permette di “allentare la presa”, attivando l’elettronica solo in caso di reale pericolo.
Quale scegliere?
Due auto che si fanno guardare: la coupé dalla forma elegante e sinuosa è l’auto giusta che rimarrà icona nel tempo, dal prezzo più impegnativo e dalla ovvia minor versatilità. La compatta è invece volutamente esagerata, ai limiti del volgare, ma piace così, anzi la amiamo in livrea gialla. Con un abitacolo a cinque posti è utilizzabile sia tutti i giorni, sia per la guida in pista ad un prezzo molto ragionevole rispetto alla “R”. Peccato che il superbollo su entrambe faccia lievitare la tassa di possesso oltre quota ottocento euro, ma quando la passione chiama…
Presto pubblicheremo la prova su strada singola delle due vetture.
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