Non è un segreto che Renault abbia deciso di puntare tutto sull’elettrificazione. Del resto, nel piano Renaulution presentato nel 2020 dall’allora neo presidente della Casa, Luca de Meo, il focus era principalmente su vetture elettriche e a zero emissioni. Per questo, stupiscono ma non troppo le voci riportate da Reuters di questa mattina su una possibile cessione da parte di Renault del pacchetto di maggioranza della sua divisione termica.
Interessati a questa divisione interna di Renault, che sviluppa tutti i motori termici, ibridi e le trasmissioni, sarebbero la cinese Geely, ormai in collaborazione con diversi brand occidentali, e un grande gruppo petrolifero ancora ignoto. L’accordo Renault-Geely dovrebbe servire a finanziare lo sviluppo di automobili e tecnologie a zero emissioni. Renault e Geely sono poi già in ottimi rapporti. Lo dimostra l’accordo concluso lo scorso maggio tra Renault e Geely per l’acquisizione della divisione coreana della Losanga, la Renault Samsung Motors, e sono tante le questioni interessanti intorno a questo argomento. Ma cosa sappiamo? Quali sono le implicazioni per il futuro di Renault e dell’Alleanza con Nissan? E quali potrebbero essere gli sviluppi futuri in caso di trattativa in porto?
Questa mattina, l’affidabile agenzia Reuters ha riportato delle informazioni decisamente attendibili sulle intenzioni della Losanga per il suo prossimo futuro. Fin dal debutto della Renaulution era circolata la voce che Renault volesse concentrarsi maggiormente nella produzione di veicoli elettrici e ad idrogeno. Dopo mesi di speculazioni, secondo le informazioni recuperate da Reuters Renault sembra intenzionata a cedere il pacchetto di maggioranza sella sua divisione termica.
Per capire meglio questo passaggio, è necessario fare un passo indietro. Con l’arrivo di Luca de Meo e la riorganizzazione del Gruppo, infatti, Renault è stata già divisa in due entità differenti. Da una parte troviamo la divisione elettrica chiamata Ampère, mentre la divisione Horse si concentra sui motori termici e ibridi. Renault sta inoltre ristrutturando la sua struttura interna, a partire dagli impegni economici. Per questo, Renault sembra intenzionata a cedere il 60% della sua divisione Horse. Sebbene ci sia ancora spazio per delle novità, il nome più accostato a Renault è Geely. Le fonti però hanno precisato come il piano non sia ancora stato finalizzato. Anzi, secondo i ben informati Renault sta ancora pensando ad altri piani, tra cui quello di collaborare con altri costruttori.
Geely, quindi, acquisirebbe il 40% della divisione Horse di Renault. Il restante 20% passerebbe ad un gigante del petrolio, non ancora definito. Renault avrebbe la stessa quota di Geely, non perdendo di fatto il controllo della sua divisione ma condividendo sforzi economici e sviluppi con Geely. In più, non è la prima volta che Renault e Geely si “annusano”. Già nel maggio scorso, infatti, Renault ha ceduto il 34% della filiale sudcoreana, la Renault Samsung Motors, proprio a Geely. Proprio qui le due Case già collaboreranno per la produzione di ibride con meccanica comune nella fabbrica Renault di Busan, in Corea. Prove generali quindi per una alleanza a scala più ampia. In più, la Casa cinese non è nuova a collaborazioni e alleanze con costruttori occidentali.
La prima e principale operazione “europea” di Geely è stata l’acquisizione di Volvo nel 2010. A quella prima operazione è poi seguita la fondazione dei marchi Polestar e Lynk&Co, l’acquisizione di Lotus e l’ingresso come azionista nel Gruppo Daimler. Già dal 2018, infatti, Geely è azionista con il 6,69% di Daimler, e nel 2019 ha acquistato il 50% di smart. Non per nulla, la nuova smart #1 è realizzata su meccanica Geely.
Per questi motivi e per l’autorevolezza delle fonti, l’accordo tra Renault e Geely sembra in stato avanzato. Ma quali saranno i vantaggi pratici per Renault in un accordo con la Casa cinese? Cedendo la quota di maggioranza a due enti separati, ma mantenendo il 40% paritario con Geely, Renault conserverebbe un ruolo di spicco all’interno della nuova società. Non si perderebbe quindi il lavoro di decenni, e le vetture termiche di Renault sarebbero ancora “fatte in casa”. Gli sviluppi dei motori termici, molto costosi e, secondo Renault, in declino nei prossimi anni in favore delle elettriche, sarebbero divisi tra tre azionisti, riducendo di fatto i costi di produzione. Il principale motivo è però di natura puramente economica.
L’ottimo lavoro fatto da Renault negli ultimi anni sui suoi motori ibridi e sulle nuove trasmissioni rende molto appetibile questa divisione. Si tratta poi di un colosso a livello di infrastrutture: al momento si contano infatti oltre 10.000 dipendenti “termici”. Questo rende la divisione Horse molto redditizia in caso di vendita, anche parziale. In questo modo, Renault avrebbe un’iniezione immediata di capitale, indispensabile per spingere ancora di più sull’acceleratore dell’elettrificazione. Nuovi capitali aiuterebbero la Losanga a investire e a migliorare ancora nel mondo elettrico, settore di cui è stata pioniera ma che ora non la vede più ai primi posti. Si andrebbe così a creare una doppia anima di Renault. La prima, la Ampère, avrà base in Francia e oltre 10.000 dipendenti, e si concentrerà solo su EV e idrogeno. Sullo sfondo, poi, c’è anche un’ipotetica entrata in Borsa dalla seconda metà del 2023.
La seconda anima, la Horse, beneficerà di nuovi player per continuare a sviluppare nuovi motori benzina, Diesel, ibridi e nuove trasmissioni. Questa nuova entità avrà sede fuori dalla Francia, nei Paesi dove Renault è più forte. Dove? Ad esempio in Spagna, Portogallo, Turchia, Romania o l’America Latina. Infine, l’entrata di un grande gruppo petrolifero permetterebbe a Renault di sviluppare tecnologie alternative all’elettrico. Un esempio? L’idrogeno. Sembra proprio l’idrogeno green il focus di questa proposta di Renault ad un grande petroliere. Il know how dei grandi nomi dell’idrocarburo in produzione, stoccaggio e distribuzione potrebbe fare la differenza in vista di una sua diffusione capillare.
Si tratta ovviamente di una soluzione molto coraggiosa e drastica, una chiara dichiarazione di intenti. Renault punterà tanto, tutto sulle EV. Facendolo, compie un grande un passo indietro sul suo core business, le vetture tradizionali. E il resto del Gruppo Renault? Innanzitutto, né Renault né tantomeno Nissan o Mitsubishi hanno confermato né smentito le indiscrezioni. Secondo le fonti, però, né Nissan né la new entry Mitusbishi faranno parte dell’accordo.
Da quanto trapelato, infatti, Renault ha proposto l’accordo a Nissan, che però ha deciso di non accettare. L’alleanza si fa quindi sempre più complessa, con due Case che vanno in direzioni quasi opposte. Per ora, Nissan, Renault e Mitsubishi condivideranno l’80% delle piattaforme fino al 2026. Se però le indiscrezioni di oggi diventeranno realtà, l’alleanza sarà sempre più dura da mantenere dopo il 2030.
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