C’è chi sceglie l’elettrico puro, e gli esempi non mancano, e chi l’ibrido, forte dell’esperienza nelle corse e nello studio di nuove strategie di elettrificazione. Basterebbe questo inciso per presentare la nuova Renault Clio ibrida E-Tech, versione Full Hybrid, la prima auto con questa tecnologia nella lunga storia della Losanga, della fortunata compatta che nel 2019 si è aggiornata con l’arrivo della quinta generazione.
Per lanciare la sfida alla giapponesina ibrida per eccellenza, la Toyota Yaris, che proprio sua propulsione alternativa ha costruito la sua fortuna in grande anticipo sui tempi, la Casa francese ha scelto di percorrere una strada diversa ma, come vedremo, altrettanto efficiente. Su Clio E-Tech Hybrid 140, questo il nome del modello che suggerisce anche la potenza del sistema, la parola d’ordine è efficienza in città e consumi ridotti, una ricetta estesa anche agli altri nuovi modelli elettrificati che debuttano negli showroom, da Captur a Megane, entrambe dotate di tecnologia ibrida ma, questa volta, plug-in.
Una formula vincente ma, soprattutto, realistica? Scopriamolo insieme in questo primo contatto della Clio ibrida.
Nulla cambia a livello di dimensioni per Renault Clio ibrida (lunghezza: 4,05 metri, larghezza: 1,80 metri, altezza: 1,44 metri, passo: 2,58 metri) mentre qualche differenza c’è a livello di pura estetica. Ad esempio, a partire dall’allestimento Zen, il primo compatibile con questa motorizzazione, sono di serie, solo per la E-Tech, i cerchi in acciaio da 15″ con copriruota bitono.
La serie limitata E-Tech, disponibile al lancio, è invece caratterizzata da un equipaggiamento piuttosto ricco ma si riconosce per le personalizzazioni Blue Hybrid e per i cerchi in lega da 16″ diamantati black.
Davvero minime le differenze tra una normale Clio benzina/Diesel e la ibrida. Aguzzando la vista, qualche differenza però c’è: una è il tasto EV, sulla consolle centrale, e sul quale torneremo a breve nel capitolo dedicato alle impressioni di guida, l’altra è l’indicatore della capacità residua della batteria che compare sulla sinistra del quadro virtuale, molto utile per monitorare l’energia residua per sfruttare, al massimo, la percorrenza in elettrico.
Infine, aprendo il bagagliaio si scopre che la capacità è scesa dagli ottimi 391 litri ai più modesti 300 litri, sempre in linea con la concorrenza, a causa del posizionamento della batteria sotto la panca posteriore. Un “difetto” compensato dalla buona abitabilità di partenza che caratterizza questa nuova generazione.
Dicevamo dell’esperienza nelle corse. Abbiamo volutamente speso meno parole per esterni e interni quanto per dare importanza alla vera grande novità di Renault, il motore ibrido. Da circa una decina anni, prima come motorista, poi come team ufficiale in F1, i francesi hanno investito pesantemente sull’elettrificazione, portando questi progressi inizialmente su Zoe, una delle prime elettriche compatte a proporsi sul mercato. A distanza di anni, i tempi sono maturi per elettrificare anche altri modelli della gamma, senza per questo rinunciare al motore endotermico, proprio come avviene in F1 sulle monoposto di Ricciardo, che dal 2021 lascerà il posto ad Alonso, e Ocon (e sul quale alettone posteriore, se ci fate caso, campeggia il logo E-Tech).
Tecnicamente, sotto il cofano troviamo un nuovo 1.6 benzina aspirato (da 91 CV) abbinato a due motori elettrici (l’E-Motor, da 36 kW, e il secondo motore da 15 kW, l’HSG) alimentati da una batteria al litio da 1,2 kWh per una potenza di sistema di 140 CV (205 Nm, 0-100 km/h in 9,9 secondi, velocità massima 180 km/h) e un sistema ibrido che permette di percorrere una manciata di chilometri in elettrico, se sfruttato bene. I cavalli sono 25 in più della nuova Yaris, anche se, quando si gioca sull’efficienza, la cavalleria passa in secondo piano.
Ecco che Clio ibrida E-Tech propone un avviamento esclusivamente elettrico, la capacità di rigenerare energia in frenata e decelerazione, così come avviene su un veicolo elettrico, e, non ultima, la possibilità di percorrere l’80% del tempo, nelle classiche velocità contenute della città, in elettrico, senza necessità di ricarica alla spina, con conseguente riduzione dei consumi quantificabile nel 40% di risparmio (combinato WLTP: 3,6 – 4,0 l/100 km) rispetto ai tradizionali motori termici. Non dimentichiamo, infine, le emissioni, sono inferiori a 100 g/km e permettono di approfittare dei nuovi incentivi per auto ibride che il governo introdurrà a partire dal primo agosto col Decreto Rilancio.
Poche settimane fa abbiamo provato la nuova Clio nella versione più sportiva, la RS Line, motorizzata con il TCe turbo benzina da 130 CV accoppiato al cambio EDC. Qui la potenza cresce ma la coppia scende, rimane invece simile lo 0-100 (9,9 secondi contro 9 spaccati) ma a livello di feeling di guida si possono riscontrare sensazioni molto simili.
Rimane sempre valido lo sterzo così come l’assetto, mentre tutto nuovo è il cambio, senza frizione per diminuire al minimo gli attriti e massimizzare il recupero energetico. Grazie a questa novità, la guida risulta essere molto più fluida sempre se comparata all’EDC proposto in gamma, tendente a “perdersi” se messo sotto stress ma dal comportamento lineare in ambito cittadino.
Della nuova Clio ibrida colpisce poi l’insonorizzazione, con quel classico sibilo che penetra appena in abitacolo appena entra in funzione la modalità elettrica, in azione fino a circa 70 km/h. Vale la pena spendere due parole, positive, sulla transizione, quasi impercettibile, tra guida in elettrico e guida col benzina: anche questo contribuisce al comfort ottimale della piccola francese. Volendo “forzare” la guida in elettrico Renault permette di farlo premendo sul pulsante EV nella consolle centrale, ovviamente se la carica della batteria lo permette; quest’ultima si può incrementare selezionando la modalità “B” del cambio automatico, ma scordatevi l’effetto freno tipico dell’elettrico puro.
Non possiamo non parlare di consumi, viste le ottimistiche premesse promosse, scusate il gioco di parole, dalla Casa madre.
L’assorbimento di buche e dossi è sempre buono, tarato per l’ambito urbano, il suo territorio naturale. Proprio qui si ripropone il classico dilemma, meglio Diesel, benzina o, a questo punto, ibrido? Dipende sempre dal vostro utilizzo. Città? Puntate tutto su ibrido o benzina (c’è anche la entry level con l’aspirato da 65 CV ma le prestazioni non sono paragonabili). Fuori città? Lunghi tragitti? Proprio per come nasce il full hybrid, “bravo” a sfruttare le frequenti frenate per ricaricarsi, vince ancora il Diesel, anche se il progresso lato consumi dell’ibrido è tangibile (siamo a circa 7 l/100 km a velocità da codice). I prezzi, qui il configuratore di Renault Clio, sono simili.
Renault Clio ibrida E-Tech viene proposta su diversi allestimenti, a partire da Zen, con prezzi di listino che partono da 21.950 euro. Questa motorizzazione che segna un nuovo inizio per la Casa francese nel segmento delle piccole, laddove, non dimentichiamo, già Zoe sta togliendo diverse soddisfazioni tra le 100% elettriche, viene proposta anche al salire degli allestimenti, fino alla raffinata nonchè ricca Initiale Paris, da 27.700 euro. Ordini aperti, le prime unità sono attese negli showroom italiani a partire da settembre.
Renault ha poi pensato a un’edizione lancio, ricca di contenuti, chiamata semplicemente E-Tech, proposta al prezzo di 25.400 euro. Qui troviamo, di serie, personalizzazioni esterne Blue Hybrid, Pack Touch Blue Hybrid, cerchi in lega da 16″, Easy Link da 9,3″ con navigatore, caricatore smartphone a induzione, sellerie specifiche E-Tech, Driver Display 7″ e vari sistemi di assistenza alla guida tra i quali cruise control, frenata automatica d’emergenza, mantenimento attivo di corsia, Parking camera e Distance Warning (avviso distanza di sicurezza).
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