La Renault Clio Baccara è stata una della citycar più accessoriate dei magici anni ’90. Basti pensare alle varie Mini elaborate con interni degni di Rolls Royce o Aston Martin, o ancora fatte da Palber di Paolo Berra a Milano, autore anche di una Panda ed una Y10, oltre che di svariate Golf ed altre automobili di lusso.
Si tratta sempre di realizzazioni artigianali allestite in esemplare unico, per richiesta di clienti facoltosi, o al massimo in piccola serie. Sulla citycar di Renault arrivino sedili in pelle e materiali pregiati per gli interni, oltre che una dotazione d’accessori fuori dal comune sulle utilitarie del periodo che concedono molti spazi alle personalizzazioni.
La Renault Clio Baccara, nome che evoca i tavoli verdi dei casinò, viene lanciata con il motore da 1,7 litri a carburatore da 92 CV a novembre del 1990. Inizialmente non arrivò in Italia; approda nel Bel Paese il dicembre dell’anno successivo con sotto il cofano un 1.8 da 95 CV ad iniezione con catalizzatore a tre vie.
Il propulsore è di derivazione della Clio 16v, dotato di testa ad 8 valvole e già visto sulla Clio 1.8 RSI; sulla Clio Baccara però è stato depotenziato di 15 CV. Non si tratta comunque di un’automobile ferma, nello 0-100 km/h li compie in ben 9,9”. La velocità di punta si attesta a 185 km/h. L’impianto frenante è misto, con dischi pieni all’anteriore e tamburi al posteriore.
L’esterno è sobrio e la vettura si confonde con le versioni più economiche della gamma Clio, ma si differenzia a colpo d’occhio per i cerchi in lega specifici con disegno a finti raggi con gomme 165/60 R14. Contrapposta all’aspetto da utilitaria è invece la dotazione di bordo, da berlina di lusso, che comprende: sedili e pannelli porta in cuoio Agena color cenere, inserti in radica, climatizzatore, servosterzo, volante sportivo a tre razze rivestito in pelle, fendinebbia, porta abiti sotto la cappelliera, vernice metallizzata e tanto altro.
La Renault Clio Baccara non è stata una vettura economica: al lancio nel 1991 la 3 porte costa 23.450.000 lire (circa 12.000 euro) qualcosa in più per la 5 porte, arrivando alla cifra di 24.350.000 lire del vecchio conio (12.580 euro odierni). Con il restyling del 1994, la phase 2, faranno parte degli accessori di serie anche ABS ed airbag lato guida. Unici optional disponibili sono il tetto apribile in vetro elettrico, lo stereo da 4×15 watt con lettore cassette e comandi al volante, il cambio automatico e l’antifurto.
Col restyling del 1996, la phase 3, la Renault Clio Baccara 5 porte venne anche realizzata con il meno potente 1.4 da 80 CV, che costava 29.200.000 Lire (poco più di 15.000€), mentre i 1.8 3 e 5 porte si attestano rispettivamente a 32.700.000 e 33.700.000 Lire (16.850€ la prima, 17.000€ la seconda).
Nel 1997, ultimo anno di produzione, non si vide più a listino la motorizzazione 1.8 con le due varianti di carrozzeria; rimase solo la 1.4 5 porte quotata 29.950.000 di Lire (15.500€). Ad inizio del nuovo anno cambia anche il nome in Initiale Paris, in seguito ad una contestazione legale tra la celebre cristalleria di lusso Baccarat e Renault. L’allestimento è analogo al precedente, cambia solo il disegno dei cerchi in lega.
Autore: Alessio Richiardi
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