Prove su strada

Renault Captur E-Tech: Prova su strada, interni, motore ibrido e prezzo

Tempo di lettura: 5 minuti

L’abbiamo provato la versione green del Crossover francese: il suo 1.6 benzina aspirato, è accoppiato a due motori elettrici e una batteria ricaricabile attraverso una presa elettrica, che promette 65 km di autonomia. Vediamo come si comporta la Renault Captur ibrida plug-in E-Tech nella prova su strada, dagli esterni agli interni, passando per il motore e i consumi di questa versione plug-in.

Renault dopo aver traguardato, prima di molti altri, il mondo dell’elettrico ora punta alla nuova gamma ibrida. Per ora conta su tre modelli, una è la Clio full hybrid che abbiamo appena provato, le altre due, che condividono lo stesso motore e lo stesso gruppo batterie, sono la Megane e la Captur in versione ibrida plug-in E-Tech.

Ecco perché, poco dopo il debutto della quinta generazione della Renault Clio, è stata presentata la nuova Captur, nata sul pianale CMF-B dell’Alleanza Nissan-Renault (dalla quale nasce anche nuova Juke). Questa volta poi la Captur sposa l’ibrido plug-in portando come principale novità la possibilità di percorrere fino a 65 km in elettrico (qualcuno meno in realtà, siamo intorno ai 45), abbattendo così i consumi e le emissioni.

Esterni e interni: look fresco e giovane, pochi indizi per l’ibrido

Nessuna differenza per quanto riguarda le dimensioni di Renault Captur E-Tech rispetto alla versione “termica”: lunghezza di 4,23 metri, una larghezza di 1,8 metri e un’altezza di 1,58 metri. A livello estetico, infatti, ciò che aiuta a differenziare una Captur endotermica dalla rispettiva versione ibrida è la presenza dello sportello di ricarica sopra il passaruota posteriore destro.

La Captur in allestimento Intens, quello della nostra prova, rappresenta un valido compromesso di contenuti, oltre a dotare il crossover francese di una dotazione di serie piuttosto rispettabile. Ad esempio, visto che si parla di esterni, sono compresi i cerchi in lega da 17″, le maniglie in tinta carrozzeria, un paraurti anteriore dal piglio sportivo, con tanto di feritoie per migliorare l’aerodinamica e, un particolare, ciò che caratterizza questa nuova generazione, seguendo il family feeling già introdotto con nuova Clio: stiamo parlando delle scenografiche luci a Full LED C-Shape, proposte già sull’allestimento d’ingresso (una rarità nel segmento).

L’abitacolo di Renault Captur in versione ibrida si conferma assolutamente al passo coi tempi, tecnologico e dalla buona fattura, sia alla vista sia al tatto. Di serie, troviamo display quadro strumenti da 10″ e la consolle centrale sospesa, dove trova luogo la piccola leva del nuovo cambio Multi-Mode, ma un’altra novità è rappresentata dal pulsante EV che permette di richiamare automaticamente la nuova modalità elettrica “Pure”, selezionabile, altrimenti, tramite l’apposito comando del Multi-Sense. Anche il freno di stazionamento è elettrico con funzione auto-hold di serie, comoda nelle soste al semaforo.

Se il piccolo schermo del passato poteva creare problemi, in Renault hanno pensato bene di proporre il nuovo sistema di infotainment Easy Link, ricco di novità e con connessione 4G di serie. L’Easy Link da 9,3″ è sempre funzionale e dotato di nuove schermate per monitorare consumi, flussi di energia (davvero indovinate, specie a livello di animazioni). Tornando, al quadro strumenti, quest’ultimo cambia rispetto alla modalità di guida selezionata, ma abbiamo trovato ottima la resa grafica dei vari quadranti, specie per quanto concerne il recupero energetico; un plauso agli ingegneri Renault del dipartimento E-Tech. Non mancano il clima automatico, due porte USB, una base di ricarica wireless e il versatile cassetto Easy Life, così come tanti litri disponibili per riporre gli oggetti più disparati.

La seduta alta, ma non troppo regolabile, piace tanto a chi cerca questo tipo di carrozzeria. In quattro a bordo si trova spazio abbastanza agevolmente, i passeggeri posteriori non hanno poi troppo spazio, meno male che la panchetta scorre di alcuni centimetri il longitudinale. Il bagagliaio è più piccolo della versione termica pure e perde il doppiofondo, la cui capacità si attesta, con la panca posteriore in posizione tutto avanti, su un buon 379 litri di capacità minima e 557 di massima, trova anche spazio l’apposito vano dove riporre il cavo di ricarica TIPO 2 fornito di serie. Tutto al suo posto, insomma, senza sacrificare spazio per i bagagli e per far star comodi i passeggeri.

Motore Renault Clio ibrida E-Tech: spinta convincente grazie ai tre motori

Figlio dell’esperienza in F1, la power unit di Renault Captur e Megane E-Tech conta sull’abbinamento tra un motore benzina 1.6 aspirato da 91 CV, due motori elettrici (E-Motor: 49 kW; HSG: 25 kW) e il nuovo cambio Multi-Mode con innesto a denti che rinuncia a frizione e sincronizzatore per valorizzare la fluidità di marcia, questa sì una tecnologia utilizzata sulle monoposto di F1 dal team francese.

I due motori elettrici che permettono una regolazione molto precisa della velocità di rotazione della trasmissione e un cambio marce senza strappi, a dire il vero noi abbiamo notato un bel buco di coppia tra una marcia e l’altra, ma solo nell’uso sportivo che poco si addice a questa vettura. Piace molto l’allungo: essendo un aspirato pensavamo andasse in affanno in autostrada, invece tra le tre corsie la spinta non manca e durante i sorpassi non si è mai in ansia.

Inoltre, l’architettura unica della trasmissione, che ha comportato il deposito di diversi brevetti molto innovativi, consente al computer di bordo di scegliere in tempo reale il miglior rapporto da utilizzare del motore termico per incrementare il rendimento. La soluzione prescelta abbina, quindi, la semplicità e l’ottimo rendimento della trasmissione. Ci aspettavamo consumi parsimoniosi e un assetto, tipicamente francese, morbido e in grado di assecondare buche, dossi e asfalto irregolare. Ma siamo rimasti sorpresi: i primi, i consumi, sono migliori del previsto, ne parleremo dopo, mentre l’assetto è più rigido delle aspettative, nelle sconnessioni un po’ si fa sentire, specie in quelle cittadine.
Lo sterzo che si rivela piuttosto demoltiplicato, ma non troppo morbido, in tutti i settaggi di guida e richiede parecchia forza per una vettura prettamente cittadina. Il pedale del gas è molto pronto: nulla di che, ma occorre farci l’abitudine.

Difetti? Non si può non notare un’insonorizzazione non perfetta così come un fruscio dell’aria piuttosto evidente ad andatura allegra, diciamo poco sopra, o comunque non distante, il limite autostradale.

Consumi da record, sicurezza garantita

In prima istanza, che la versione plug-in di Captur pesa 1.564 kg in ordine di marcia, quasi 200 in più dei 1.378 kg della Diesel. Tanta differenza, è vero, ma grazie al sistema appena citato di propulsione ibrida e alla batteria da 9,8 kWh, la Captur gode di consumi di tutto rispetto e una spinta che si rivela convincente, ma non sportiva.

Rispetto alla Diesel si guadagnano circa 2 secondi sullo 0-100 km/h (10,1 vs 11,9 ), ma si perde in velocità massima (173 km/h vs 187 km/h).

Dopo centinaia di chilometri ci siamo però concentrati nel capire quanto fosse realistico il consumo dichiarato di 1,4 l/km nel misto, coadiuvato dall’autonomia “green”, che è disponibile fino a una velocità massima di 135 km/h. E alla prova dei fatti il risparmio è parecchio: la media reale si attesta a circa 19 km/l caricando la batteria neanche troppo sovente. In autostrada non si scende mai sotto i 16 km/l, anche a batteria scarica la riserva di “elettroni” comunque spinge l’auto nei transitori e il motore gira basso supportato dalle unità elettriche in caso di sorpassi. Per quanto riguarda i tempi di ricarica, siamo nella media: ci vogliono tre ore a 7,4 kW e cinque ore con 2,4 kW.

Renault ha introdotto anche sulla sua gamma ibrida la modalità “B” del cambio automatico, utile a massimizzare il recupero energetico in frenata e decelerazione. Attivandola, avvertirete un leggero effetto frenante ma non così marcato come per il “one pedal feeling”.

Buona anche la sicurezza per gli occupanti: sempre di serie troviamo Lane Assist, frenata d’emergenza e Distance Warning, mentre sull’allestimento Intens da noi provato si aggiunge il Cruise Control, non adattivo. Sull’esemplare in prova era poi presente il Blind Spot Warning, avviso angolo cieco, l’Easy Park Assist e la Camera 360°, compresi, con il Multi-Sense per regolare le tre modalità di guida, nel Pack Techno (1.410 euro).

Prezzi e concorrenti della Renault Captur E-Tech

Allestimenti e prezzi Renault Captur E-Tech: si parte da 32.950 euro per la Intens oggetto della nostra prova. La Plug-in Hybrid E-Tech 160 viene proposta anche sull’allestimento Initiale Paris, ricco di contenuti di serie nonché top di gamma. Il prezzo, in questo caso, è di 36.950 euro, senza ecobonus. Considerando l’incentivo in questo caso lo sconto da applicare sarebbe di 6.500 euro (26.450 euro per Intens).

Le competitors? La Renegade 4xe, Hyundai Kona Hybrid, la Ford Puma sono tutte dotate di versioni ibride, rispettivamente PHEV, HEV e MHEV, circa di pari prezzo.

Redazione Autoappassionati.it

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