Motorsport

Red Bull RB18: Adrian Newey non svela tutte le carte, aspettando i test

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Sembra quasi una show car la nuova Red Bull RB18 che il team anglo-austriaco, fresco di rinnovo della partnership con il main sponsor Oracle ora protagonista sulle fiancate, ha svelato oggi pomeriggio in diretta streaming.

La monoposto che porterà su tutte le piste del mondiale il n.1 di Max Verstappen e l’11 di Sergio Perez, al suo secondo anno con il team, è chiaramente una lontana parente di quella che vedremo schierata in Bahrain tra circa un mese e mezzo, al primo gran premio.

Red Bull RB18: troppo conservativa per essere reale

Potremmo quasi parlare della presentazione della livrea più che della RB18 vera e propria. L’auto che dovrà permettere a Max Verstappen, in primis, di tenere aperta la lotta per conservare il suo titolo piloti è una lontanissima parente della “reale” RB18 che vedremo non prima dei test in Bahrain.

Quel genio di Adrian Newey, grazie alla sua decennale esperienza, non è caduto nel tranello di svelare le sue soluzioni (si dice un abitacolo più avanzato per aumentare il flusso d’aria in entrata nei canali Venturi del fondo) per favorire la concorrenza con i primi test ancora da disputare.

Dopo un iniziale scettiscimo, il progettista inglese campione del mondo con Williams (era Mansell), McLaren e poi Red Bull Racing si è messo duramente al lavoro per convertire le sue idee in soluzioni che potranno dare un sostanziale vantaggio nelle prime gare con i nuovi regolamenti. Se ricordate la “banda del buco”, era il 2009, capirete il paragone: Williams, Toyota e Brawn GP proposero fin dai test il doppio diffusore che dava diversi decimi di vantaggio rispetto alla concorrenza.

Proprio Red Bull non fece in tempo a recuperare il terreno ma in estate arrivò una versione B della RB5 che gettò le basi per i successi mondiali degli anni seguenti. Non cadete nel tranello, quindi: la vera Red Bull RB18 non l’abbiamo ancora vista e forse la vedremo solo a mondiale iniziato.

Tommaso Corona

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Tommaso Corona

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