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Record prezzo benzina: a Taranto 4 euro al litro, truffa o errore informatico?

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Sarebbe stato registrato un altro negativo record per il prezzo della benzina. Dopo gli incessanti rincari alla colonnina, in un distributore sito nei pressi di Taranto, in Puglia, avrebbe erogato la benzina a 4 euro al litro.

Se così fosse non si tratterebbe di un vero e proprio primato, ma più una sorta di “maglia nera”, visto il prezzo astronomico del carburante. A rendere noto l’ipotetico prezzo record di 4 euro al litro della benzina a Taranto è stata l’Unione Nazionale Consumatori, dopo la rilevazione da parte dell’Osservaprezzi carburanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy di un distributore di Castellaneta, in Puglia.

Prezzo record della benzina a Castellaneta in provincia di Taranto: 4 euro al litro

La bufera sui prezzi della benzina continua a far infervorire gli automobilisti e, a quanto pare, continuerà a farlo incessantemente. A portare verso una negativa rassegnazione è quanto si è appreso riguardo al prezzo che avrebbe esercitato un distributore nel tarantino, dove un litro di benzina verrebbe erogato alla bellezza di 4 euro al litro. Il carissimo distributore sarebbe ubicato nella cittadina di Castellaneta, è qui che si sarebbe manifestato l’ultimo episodio in ordine cronologico di rincaro selvaggio del carburante segnalato dall’Unione Nazionale Consumatori dopo la rilevazione da parte dell’Osservaprezzi carburanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Analizzando uno storico dei dati rilevati, si evince come dal 31 dicembre 2022 ad oggi il prezzo al self service è salito del 18,4% e, secondo gli ultimi dati comunicati al Mimit, ad esempio, a Senigallia un distributore vende la benzina a 3,333 euro al litro, 3,219 euro a Misano Adriatico, 3 euro a Budduso in provincia di Sassari. Incrociando numeri e località, è palese di come si faccia qualcosa di molto simile allo sciacallaggio sfruttando le località turistiche che d’estate vengono prese d’assalto.

Dona, Unione Nazionale Consumatori: “Chiediamo l’intervento della Guardia di Finanza”

La denuncia di questo prezzo astronomico di 4 euro al litro per la benzina a Castellaneta è stata avanzata da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha detto:

“Ci pare assurdo. Chiediamo alla Guardia di Finanza di verificare come mai risulti questo dato anomalo. Se si tratta di un errore nella comunicazione dei dati da parte del distributore, oppure se è un errore del ministero, considerato che stando ad altre fonti non ufficiali il distributore risulterebbe chiuso da mesi. In quest’ultimo caso, si tratterebbe di un fatto ancor più grave, atteso che sul sito del ministero e nella comunicazione dei dati alle 8.00, risulta un prezzo trasmesso ieri alle 8.23. Ci domandiamo, in quest’ultima ipotesi, come il ministero elabora i dati, come calcola le medie regionali, come scorpora i dati farlocchi per fare la media e, soprattutto, perché si ostina a pubblicarli, dando informazioni sbagliate sui prezzi praticati. Altro che trasparenza. Al di là di questo singolo caso, comunque, segnaliamo il problema di chi utilizza benzine speciali, ad esempio con più ottani, che hanno sfondato la soglia dei 3 euro in alcuni distributori. Dal 31 dicembre 2022 ad oggi, ossia dopo il ripristino delle accise deciso dall’Esecutivo, secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) il prezzo della benzina in modalità self service è salito del 18,4%, oltre 30 cent, pari a 15 euro e 10 cent per un pieno da 50 litri, con una stangata su base annua pari a 362 euro per una famiglia che fa due pieni al mese. Va un po’ meglio per il gasolio, +8,1%, ma è comunque una mazzata pari a 6 euro e 88 cent a rifornimento, 165 euro su base annua. Il Governo non può continuare a lavarsene le mani, accampando la scusa che lo sconto costerebbe allo Stato 1 miliardo di euro al mese. Non si tratta, infatti, di ripristinare tutto il taglio delle accise introdotto dal Governo Draghi: 25 centesimi. Basterebbe una riduzione ben più contenuta, pari a un quinto, con un costo pari quindi a 200 milioni, per far scendere i prezzi a livelli più ragionevoli, con la benzina sotto 1,9 ed il gasolio sotto 1,8 euro al litro”.

Angelo Petrucci

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