In tema di Ddl concorrenza e Rc auto il Parlamento non deve cedere alla lobby delle assicurazioni, e deve proseguire sulla strada delle riforme per garantire gli interessi degli assicurati. Lo afferma Assoutenti, commentando l’allarme circa il possibile stop al Senato alle norme che vietano le pratiche scorrette delle imprese assicuratrici.
“I contratti Rc auto sono pieni di clausole che vanno ad unico vantaggio delle compagnie di assicurazioni e ledono la concorrenza e la libertà di scelta degli assicurati – spiega il presidente Furio Truzzi – Tra queste spicca l’obbligo in capo ai danneggiati di far riparare la propria vettura presso le carrozzerie indicate dalle imprese assicuratrici, peraltro ai prezzi stabiliti dalle stesse assicurazioni. Una clausola illegale e scorretta che non solo altera il mercato, ma rischia di portare ad interventi di riparazione non a regola d’arte, con conseguenze sulla sicurezza stradale e un incremento della incidentalità”.
“In un momento in cui le tariffe Rc auto stanno pericolosamente aumentando e segnano a settembre un incremento del +3,9% su anno (dato Istat), rivolgiamo a Governo e Parlamento la richiesta di sostenere gli emendamenti al Ddl concorrenza che garantiscono il mercato e possono portare ad una riduzione dei costi delle polizze, senza cedere allo strapotere della lobby delle assicurazioni – aggiunge Truzzi – Il trend al rialzo delle polizze registrato dall’Istat equivale ad una stangata da complessivi +465 milioni di euro all’anno in capo agli automobilisti italiani, ad unico vantaggio delle imprese assicuratrici”.
Il Governo si inginocchia davanti allo strapotere della lobby delle assicurazioni, e gli emendamenti al Ddl Concorrenza tesi a impedire abusi di posizione dominante e a garantire i diritti degli assicurati rischiano di essere cancellati con un colpo di spugna. Lo afferma, invece, il Codacons, in vista della discussione domani al Senato di alcune norme in tema di Rc auto.
“Qualsiasi misura che limita la concorrenza e restringe il mercato è sempre lesiva degli utenti, perché produce da un lato una minore possibilità di scelta per i cittadini, dall’altro un aumento delle tariffe – spiega il presidente Carlo Rienzi – E’ il caso delle clausole che le compagnie di assicurazioni impongono ai propri clienti, e che obbligano gli assicurati ad eseguire le riparazioni dei veicoli solo presso operatori individuati dalle imprese assicuratrici, tra l’altro alle tariffe stabilite dalle stesse imprese, con una evidente contrazione della concorrenza che si riflette in modo diretto sui consumatori. Se lo scopo di tali imposizioni è quello di contrastare le frodi nel settore assicurativo, è evidentemente una strada sbagliata”.
“Per tale motivo siamo pronti a denunciare nelle sedi opportune quei politici che si schiereranno contro i consumatori affossando gli emendamenti al Ddl Concorrenza presentati per aumentare le tutele dei cittadini nei confronti dello strapotere delle assicurazioni, e inviteremo gli elettori dei loro collegi a non votarli più in futuro” – conclude Rienzi.
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