Categorie: Esperienze

XXVIII Raduno Internazionale 4×4 Città di Gradisca

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Si è svolto l’8 dicembre a Gradisca d’Isonzo, in Friuli Venezia Giulia, il 28° Raduno Internazionale 4×4. Noi di Autoappassionati.it abbiamo preso parte all’annuale manifestazione, per la prima volta caratterizzata dalla presenza di una spessa coltre di neve. Ci siamo lanciati nell’impresa a bordo di un’Audi Q5 Hybrid equipaggiata con gomme invernali Michelin Latitude Alpin; un’accoppiata d’eccellenza per una sfida fuori dall’ordinario: affrontare un percorso off-road a bordo di un SUV ibrido dotato di pneumatici stradali.

La manifestazione: di Guido Casetta

Tanti avranno certamente già sentito parlare del Raduno, e forse qualcuno di voi ne avrà anche preso parte in prima persona; è da ventotto edizioni, infatti, che la bella città di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, ospita questa rassegna 4×4 di grande successo. La manifestazione vera e propria si svolge tutta nell’arco di una giornata, ma l’atmosfera di festa si respira dal giorno che precede la partenza a quello immediatamente successivo. Gli equipaggi, già dalla sera prima, affollano la piazza principale della cittadina; i driver parcheggiano i loro fuoristrada – ce n’è davvero per tutti i gusti, dal più estremo al più modaiolo – in modo tale da mettersi già in coda per il semaforo verde della mattina seguente. Lo start è previsto alle ore 8:30, con il taglio inaugurale del nastro da parte delle autorità locali.

Il programma della manifestazione, nello specifico, consiste nel percorrere un itinerario suddiviso in diversi tracciati; la scelta è tra quelli più turistici – adatti ai fuoristrada di serie e ai SUV – e quelli più impegnativi, percorribili prevalentemente da veicoli preparati per l’off-road. A tutti i partecipanti è fornito un road-book (di facile lettura), che contiene tutte le indicazioni necessarie per seguire sempre la strada corretta e segnala i punti più complessi del tracciato, suggerendo il modo più agevole per affrontarli. Durante il tragitto non mancano poi i punti di ristoro – colazione, pranzo e merenda – dove è possibile assaggiare piatti tipici della cucina locale e apprezzare la cordialità della gente del posto.

Dopo circa 140 Km percorsi tra Italia e Slovenia, tra strade sterrate e asfaltate, guadi e terreni fangosi, ma soprattutto grandi chiacchierate con chi vive la passione per il fuoristrada, intorno alle 16:30 i primi equipaggi tornano a popolare la piazza. È il momento dei racconti, della restituzione del foglio di viaggio e del ritiro della foto e della targa commemorativa, che attesta il completamento dell’annuale edizione del ‘Città di Gradisca‘.

L’auto e gli pneumatici: di Vincenzo Attamante

Partecipare a un raduno 4×4 a bordo di uno ‘Sport Utility Vehicle’ può sembrare inopportuno; se poi si è alla guida di un ‘gingillo’ tedesco da oltre 60.000 €, con un gruppo di batterie agli ioni di litio nascosto sotto il vano bagagli e cerchi in lega da 20 pollici, il sospetto di rappresentare un po’ la pecora nera del gruppo si paventa a ripetizione. Tuttavia, mossi dalla stessa passione degli altri equipaggi e consapevoli di dover affrontare un percorso ‘soft’ rispetto ai veicoli più preparati, non abbiamo esitato a lanciare la Q5 Hybrid nell’avventura di Gradisca; eravamo convinti di poter completare il percorso senza ricorrere all’assistenza, e così è stato.

Terza vettura sulla linea di partenza, l’Audi n°299 – questo il nostro numero di gara – si è subito trovata ad affrontare gli sterrati veloci, innevati e accidentati, che dal centro della cittadina friulana conducono verso il tracciato in fuoristrada. Condizioni alle quali la Q5 ha tenuto testa con grande facilità, grazie alla spinta vigorosa del 4 cilindri 2.0 TFSI da 211 CV e all’ottima motricità garantita dall’accoppiata vincente trazione integrale ‘quattro‘ e gomme Michelin Latitude Alpin. In questi primi frangenti, complici gli ampi spazi di fuga e la buona distanza tra un veicolo e l’altro, abbiamo inoltre ceduto alla tentazione di cimentarci in gustosi sovrasterzi sulla pista di neve e fango; unico handicap – costato non pochi mal di pancia – le generose dimensioni dei cerchi e la conseguente spalla ridotta degli pneumatici (45 mm), che ci hanno costretto malvolentieri a ridurre leggermente l’andatura al fine di non compromettere le perfette condizioni di salute della vettura già dopo pochi chilometri.

Road-book alla mano, ci fermiamo per la prima sosta. Tra una fetta di prosciutto cotto nelle croste di pane e un assaggio di formaggio locale, veniamo raggiunti dai primi degli ‘inseguitori’: una Subaru Forester del ‘SOCC’MEL Team’, una Panda 4×4 preparata appena in tempo per l’evento e diverse generazioni di Cayenne fanno il loro ingresso nel piazzale del ristoro. Tutti gli occhi, però, sono per la madrina della 28° edizione: un’incantevole Porsche 911 Rothmans, fedele in ogni dettaglio alla leggendaria 953 che vinse la Parigi-Dakar nel 1984. Esaltati dal poter seguire da vicino cotanta bellezza, ci rimettiamo alla guida; è il momento di testare la nostra Hybrid su percorsi un po’ più impegnativi: ci addentreremo nei sentieri boschivi ricoperti da una coltre bianca, fatti di salite, discese, passaggi tra le rocce, ma soprattutto caratterizzati dall’alternarsi di fondi ghiaiosi e ciottolati che metteranno sotto torchio il differenziale centrale autobloccante con gestione selettiva della coppia motrice sulle singole ruote.

È proprio quando cominciamo a compiacerci per l’ottimo feeling trasmesso dall’Audi anche in off-road che ci troviamo a imboccare un sentiero in forte pendenza; la neve nasconde le insidie del terreno e i sassi sul fondo tendono a ‘franare’ leggermente sotto il peso della Q5. Un paio di equipaggi, sprovvisti di gomme invernali, rinunciano alla sfida; noi attiviamo l’Hill Descent Control, il sistema di rallentamento utile per affrontare le discese più ripide e dissestate, e lasciamo che sia l’elettronica a gestire la situazione. L’ABS è vigile e pronto a intervenire, e vedere il pedale sinistro muoversi automaticamente dosando la frenata fa sempre una certa impressione; non ci resta che gestire lo sterzo e apprezzare le notevoli dosi di grip offerte dagli pneumatici Michelin. I Latitude Alpin, infatti, beneficiano della migliore tecnologia del Costruttore francese: le lamelle autobloccanti del battistrada permettono di irrigidire i tasselli, incrementando così la presa al manto stradale e rompendo con facilità il velo d’acqua presente sull’asfalto; la terza generazione di mescola ‘Helio Compound 3G’, invece, contribuisce a migliorare l’aderenza su ghiaccio e strada bagnata, grazie all’alta elasticità garantita dalla nuova formula a base di silice e olio di girasole.

Sempre immersi tra gli alberi carichi di neve, sconfiniamo in territorio sloveno; ci avvolge uno scenario incantato: siamo i primi a passare il confine e, di conseguenza, spetta a noi battere la strada. Le ruote sprofondano nella neve fresca ma la Q5, ancora una volta, non da segni d’incertezza. Raggiungiamo il ristoro del pranzo in leggero anticipo sulla tabella di marcia; gnocchetti al ragù, salsiccia, polenta e siamo di nuovo in macchina. L’idea è di far affrontare all’Audi un guado dedicato ai soli fuoristrada: pare che il livello dell’acqua non sia particolarmente alto, così sull’onda dell’entusiasmo decidiamo di ‘rischiare’. È solo quando vediamo il Forester davanti a noi sbattere violentemente il paraurti anteriore nel fiume e perdere la targa che capiamo di aver fatto il passo più lungo della gamba; ormai è tardi, però, la strada è obbligata e il Grand Cherokee che ci segue sembra volerci spingere in acqua. Disinseriamo il controllo di trazione e spostiamo la leva del cambio automatico in modalità sequenziale: seguendo le indicazioni degli organizzatori, immergiamo dolcemente il cofano motore; sentiamo le ruote sprofondare nel letto del fiume e, per un attimo, pensiamo di esserci arenati. Falso. È sufficiente una leggera pressione sul pedale dell’acceleratore per capire che anche questa è fatta: il nostro SUV ibrido punta all’uscita del guado con decisione e, in un attimo, siamo sulla sponda opposta.

Da qui in poi il ‘Città di Gradisca‘ si trasformerà in una cavalcata trionfante: non ci sentiamo più degli ‘intrusi’ nel mondo off-road. Certo non saremmo riusciti ad affrontare in toto l’intero percorso dedicato ai fuoristrada, ma l’idea di aver condiviso anche solo qualche passaggio con vetture specialistiche ci riempie d’orgoglio. Poco conta anche il fatto che il valore della quasi totalità dei mezzi che ci circondano è notevolmente inferiore a quello della nostra vettura; Gradisca, per noi, rappresentava il campo di battaglia ideale per sottoporre uno Sport Utility Vehicle – equipaggiato con pneumatici stradali – a una full-immersion di neve e fango. L’Audi Q5 ci ha stupito, tenendo alta la bandiera dei SUV in territorio ostile; è questo il motivo per cui abbiamo deciso di tenerla così, piena di adesivi e sporca di fango, anche per le successive due settimane di prova: così che nessuno, vedendola circolare nel centro città, potesse pensare di avere a che fare con un’auto priva di carattere.

 

Vincenzo Attamante

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Vincenzo Attamante

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