Giovedì 14 marzo esce nelle sale italiane il film “Race for Glory – Audi vs Lancia”, l’avvincente storia dei successi del marchio torinese che negli anni Ottanta scrisse la storia del Rally. Era il 1983 quando il team Lancia guidato da Cesare Fiorio, che nel film è interpretato dal famosissimo Riccardo Scamarcio, sfavorito per la stagione, affrontò la scuderia Audi in una delle più grandi rivalità della storia dello sport.
Il Campionato del Mondo, sulla carta, pare già destinato ai tedeschi ma il cuore, la passione e le capacità da fuoriclasse della squadra capitanata da Fiorio, che riesce a convincere ed ingaggiare il pilota Walter Röhrl (interpretato da Volker Bruch), ribaltando il pronostico portando l’ambito premio a Torino.
Per il campione finlandese Hannu Mikkola (interpretato da Gianmaria Martini) alla guida della vettura dei quattro anelli non c’è scampo, ciò che pare impossibile diventa realtà anche grazie all’utilizzo di tutti i trucchi a disposizione piegando le regole: Fiorio si addentra in territori pericolosi, dentro e fuori la pista, per una vittoria che segna l’apice della storia di Lancia.
L’idea di raccontare la storia di Cesare Fiorio è nata dal famoso attore Riccardo Scamarcio, letteralmente rimasto affascinato dai racconti dell’ex team manager Lancia. Il Rally è l’apoteosi della passione automobilistica dato che le vetture, un po’ come avviene per il ciclismo, corrono su strade reali chiuse al traffico, invece che su circuiti progettati appositamente per la velocità. Sono i centri abitati i protagonisti delle corse con il pubblico che si addossa ai lati delle strade a pochissimi centimetri dalla pista. Questa disciplina, quindi, porta pure il pubblico ad assumersi dei rischi notevoli pur di vedere sfrecciare i bolidi da corsa dei propri beniamini.
Al Rally si accede senza biglietto per assistere a uno spettacolo ai limiti della capacità umane per rischio, fatica e concentrazione richiesta. Per rendere più autentico il racconto, il film si allontana dalla pulizia formale e patinata dei contenuti disponibili per le piattaforme e diventa un po’ “sporco” per cogliere appieno l’adesione alla realtà e alla vitalità del cinema militante degli anni Settanta.
Molto curata anche la fotografia del film diretta da Gigi Martinucci che ha lavorato al fianco del produttore Riccardo Scamarcio per proporre una narrazione visiva specifica per documentare le gare evidenziando l’adrenalina che ne consegue. Questo è stato possibile solo grazie alla visione offerta dai racconti diretti di Cesare Fiorio che ha collaborato attivamente alla realizzazione del film riuscendo a documentare tutta la forza, la determinazione e la potenza del team Lancia.
La Lancia 037, protagonista della vittoria della competizione mondiale, era data per tutti fin dal primo traguardo come perdente. In particolar modo questa vettura, rispetto alla competitor Audi dotata della trazione integrale, era caratterizzata dalla trazione posteriore. Tecnologia all’avanguardia contro tradizione meccanica: una sfida che vede una data simbolo il 7 ottobre 1983, giorno in cui Lancia vince, con due gare di anticipo, il suo quinto mondiale costruttori nella tappa di Sanremo.
L’auto protagonista dell’impresa sportiva è sempre la Lancia 037, presentata nel 1982, in occasione del Salone dell’automobile di Torino, oggi riconosciuta dal pubblico della disciplina come una delle vetture che hanno segnato un’epoca indelebile. Dal 1981 Audi sfruttava già la trazione integrale, una soluzione tecnica che rendeva l’auto più pesante ma migliorava il grip su tratti più scivolosi come neve, ghiaccio e terra che dominano i percorsi del mondiale Rally. “Davide contro Golia”, in una storia unica a lieto fine per il costruttore italiano, che spiega come l’astuzia abbia permesso a Cesare Fiorio ed al suo team di battere la vettura più forte. Un destino segnato quello di Lancia, che già nella prima tappa del Mondiale a Montecarlo vede l’inventiva di Fiorio che in un’alternanza di fondi innevati, ghiacciati e asciutti capisce quanto i pneumatici diventino fondamentali per fare la differenza. Sfruttando una lacuna del regolamento del Rally, il capo della scuderia Lancia ordina il cambio gomme al variare delle condizioni del fondo. In questo modo le 037 riescono a dominare sull’asciutto ed essere ugualmente competitive, nonostante le sole due motrici, su neve e ghiaccio. Una mossa che determina un’incredibile doppietta firmata da Walter Röhrl e Markku Alén ribaltando totalmente i pronostici. Ma è solo l’inizio di una serie di vicissitudini che condurranno la squadra di Torino alla vittoria del campionato…
Autore: Alessandro Cattelan
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