Lanciata nel 2024 con grandi aspettative, Renault ha posizionato la sua Rafale come l’ammiraglia della Losanga. Questa scelta può sorprendere, a partire dalle dimensioni. Con i suoi 4,71 metri, infatti, la Rafale non è la Renault più grande sul mercato, lasciando questo spazio alla sorella maggiore Espace. Rispetto alle ammiraglie del passato come Vel Satis, Safrane o Talisman, è più compatta. In compenso, la Rafale porta in dote una caratteristica che tutte le altre Renault di punta non avevano: la carrozzeria da SUV-Coupé.
In un mondo dell’auto che desidera ormai da decenni questa tipologia di carrozzeria, la Rafale si posiziona come il SUV più raffinato, tecnologico e completo della Régie. Non per niente, infatti, la Rafale è l’unica Renault con trazione integrale e sistema ibrido Plug-In, e porta in dote tutte le soluzioni tecniche più ricercate della Casa, come il sistema di quattro ruote sterzanti 4Control Advanced, le sospensioni a controllo elettronico e il sistema E-Tech Hybrid di seconda generazione, disponibile sia in versione Full Hybrid che, come detto, come ibrido ricaricabile.
Ho avuto la possibilità di provare la Renault Rafale 2025 in versione Full Hybrid, che promette di unire prestazioni di tutto rispetto con un’ottima efficienza e un comfort da vera ammiraglia francese. Vediamo allora come si comporta nella prova su strada la Renault Rafale Full Hybrid 2025, con motore 1.2 E-Tech da 200 CV e allestimento top di gamma Esprit Alpine.
Da “buona” ammiraglia, il listino prezzi della Renault Rafale 2025 è il più alto di tutte le vetture della Régie. Listino alla mano, infatti, tutte le Rafale superano di slancio i 40.000 euro, con la top di gamma Plug-In Hybrid Atelier Alpine che arriva a toccare i 60.000 euro con tutti gli optional disponibili a listino. Nel dettaglio, la Rafale Full Hybrid parte da 43.800 euro in allestimento “base” Techno, mentre la Plug-In Hybrid ha un prezzo di circa 4.500 euro superiore, a parità di allestimento, rispetto all’ibrida da 200 CV. Ricapitolando, questo è il listino prezzi della Renault Rafale 2025:
Ho quindi provato la versione più ricca della gamma Full Hybrid della Rafale, la sportiva Esprit Alpine, che come vedremo nel prossimo blocco aggiunge una decisa caratterizzazione sportiva al già aggressivo SUV-Coupé francese. Al prezzo di partenza di 48.300 euro, la Rafale E-Tech 200 Esprit Alpine offre di serie i cerchi in lega da 20 pollici diamantati, i fati full LED, il sistema di infotainment openR Link basato su Android Automotive con schermo da 12 pollici, quadro strumenti digitale da 12,3 pollici, doppi vetri all’anteriore e scuri al posteriore, sedili e volante riscaldabile, sistema 4Control Advanced a quattro ruote sterzanti, Cruise Control Adattivo e portellone posteriore elettrico.
Non mancano, poi, le personalizzazioni estetiche in tema Alpine, dai già citati cerchi in lega diamantati ai sedili sportivi con rivestimento in pelle e Alcantara, compreso il volante tagliato in. Basso. L’esemplare da me provato, inoltre, aggiunge anche il sistema Hi-Fi Harman/Kardon da 12 altoparlanti e 485 W, l’Head-Up Display, il tetto in vetro con tecnologia auto-oscurante SolarBay e la verniciatura metallizzata Grigio Scisto, che porta il prezzo a 52.350 euro.
Siamo quindi di fronte ad una Renault da oltre 50.000 euro, un prezzo che una volta era riservato alle versioni più ricche della Safrane e delle altre ammiraglie “tradizionali” della Losanga. Dal vivo, le aspettative date dal prezzo sono confermate. Al primo sguardo, la Rafale convince con linee abbastanza aggressive e personali. In questa applicazione, il frontale corrucciato portato dal nuovo corso stilistico di Gilles Vidal funziona, convincendo di più che sulle attualizzazioni di Austral ed Espace, con le quali la Rafale condivide circa il 75% delle componenti.
A livello estetico, la parentela con Austral ed Espace è piuttosto ben nascosta, sia nella vista frontale che nel massiccio posteriore. Il muso della Rafale E-Tech è caratterizzato da una mascherina trapezoidale dalla quale partono i sottili fari anteriori, a LED su tutte le versioni. Sotto di essi, poi, trova spazio la firma luminosa diurna introdotta su diverse altre Renault, per alcuni fin troppo simile ai “denti” delle vetture Peugeot, precedente luogo di lavoro di Vidal.
Nonostante ciò, la Rafale ha un frontale personale, dove spicca la calandra carenata che, da certe angolazioni, alterna alla finitura nera lucida una verniciatura Bleu de France, il classico colore delle competizioni francese. Lateralmente, invece, la Rafale ha un aspetto più massiccio e importante. La fiancata è solcata da tagli e da una finitura sopra il passaruota che li rende più visibili, mentre il passo lungo e passaruota e minigonne in nero alleggeriscono, per quanto possibile, la vista laterale.
Lo sguardo va subito al posteriore, dove trova spazio una coda tronca alta e imponente. Il montante C, ad esempio, è molto generoso, e il lunotto inclinato lascia spazio a due spoiler, uno in cima al lunotto e uno alla base di esso. I fari a LED con motivo a freccia e il generoso diffusore nero posteriore chiudono un posteriore decisamente massiccio, che dal vivo funziona più che in foto.
In generale, lo stile della Rafale è piuttosto personale, anche se appare più dinamica che lussuosa. Da citare, infine, il font con cui è scritto il nome Rafale al centro del portellone, ispirato all’aereo da corsa Caudron C.460 Rafale, costruito nel 1934 e spinto da un motore sei cilindri sovralimentato Renault.
Salendo a bordo, il ruolo della Rafale di punto più alto della Casa della Losanga è più avvertibile. Gli interni della Renault Rafale 2025 sono ben fatti, appaganti alla vista e dotati di tutto quello che serve per regalare un’esperienza d’uso decisamente ricercata. Il layout della plancia, del resto, è quello apprezzato sulle Austral ed Espace, con il doppio schermo che va a formare una L tra quadro strumenti digitale e infotainment da rispettivamente 12,3 e 12 pollici. Con le sorelle minori, poi, condivide anche il generoso tunnel centrale con l’originale poggiapolso regolabile con un soddisfacente feedback meccanico che, allo stesso tempo, nasconde il portaoggetti sottostante e alloggia anche il pad per la ricarica wireless per il cellulare.
Rispetto ad altri sistemi, poi, complice la posizione ravvicinata del display verticale dell’infotelematica è facile utilizzare il sistema infotainment, nonostante sia quasi sempre richiesto utilizzare il touch. Grazie all’interfaccia del tutto simile ad un dispositivo Android, infatti, il sistema è veloce e intuitivo, con un’ottima rapidità di sistema e una risoluzione apprezzabile in ogni situazione. Alcuni comandi, va detto, non sono comodissimi da usare in marcia, come la regolazione dei livelli di intervento del sistema di ruote posteriori sterzanti, mentre per il clima vengono in aiuto i comodi tasti fisici a bilanciere posizionati alla base dello schermo.
Il quadro strumenti digitale condivide l’ottima risoluzione dell’infotainment, restituisce tutte le informazioni che servono ed è intuitivo e facile da usare. Da citare, poi, come con la Rafale siano stati migliorati alcuni comandi, soprattutto il tasto per resettare i consumi medi, ora molto più facile da usare che in passato.
Lo spazio, poi, non manca sia davanti che dietro, dove nonostante il tetto spiovente non ci sono grandi problemi a livello di abitabilità. Peccato solo per la visibilità, che è ridotta in coda e dipendente, quindi, dalle telecamere a 360°, buone ma non eccellenti per qualità. Convince la posizione di guida, piuttosto distesa ma rialzata, come richiede il mercato, mentre i sedili sono allo stesso tempo comodi e ben profilati, convincendo nelle lunghe tratte come nei tratti di strada più guidati.
La qualità costruttiva, infine, è di ottimo livello su plancia, sedili e parte alta del tunnel. Qualche sbavatura in più va segnalata nella parte bassa del tunnel e sui pannelli porta, mentre non mi ha convinto la finitura davanti al passeggero, che ricorda qualche materiale lapideo ma non riesce a nascondere la fattura plastica di questo inserto.
Bello e d’effetto, invece, il tetto SolarBay, dotato di una tecnologia capace di rendere il tetto in cristallo opaco o trasparente con un semplice comando. Bisogna fare un po’ di abitudine, infine, alle tante leve posizionate sul piantone dello sterzo: sulla destra, ad esempio, troviamo il devioluci per i tergicristalli, e a poca distanza il selettore del cambio. Più in basso trova infine posto il satellite per i comandi dell’infotainment: ci va tempo per capire tutto. Grande e ben sfruttabile il bagagliaio, che con i suoi 528 litri è sufficiente alle esigenze di una famiglia.
Realizzata sul pianale CMF-CD di Renault, lo stesso delle sorelle Austral ed Espace, la Renault Rafale utilizza e valorizza il sistema ibrido E-Tech della Losanga, proponendolo nelle sue due varianti più ricercate, con motore turbo e potenze fino a 300 CV. Prima di arrivare a parlare del powertrain, è necessario parlare rapidamente di ciò che troviamo insieme al sistema ibrido, a partire dalle sospensioni. Dotate di schema McPherson all’anteriore e Multilink dietro, sulla versione Atelier Alpine con sistema Plug-In Hybrid la Rafale può avere le sospensioni a controllo elettronico, con ammortizzatori regolabili su diversi livelli di rigidezza.
Per tutte le Rafale più ricche, ovvero quelle con allestimento Esprit Alpine o Atelier Alpine, sono invece di serie le ruote posteriori sterzanti, riproponendo il sistema 4Control Advanced che avevo tanto apprezzato sulla Austral E-Tech che ho provato un paio di anni fa. Come sulla sorella minore, il sistema è regolabile su 13 diversi livelli di intervento, dalla sua sostanziale assenza ad un raggio di sterzata massimo che arriva fino a 5 gradi in controfase alle velocità inferiori ai 50 km/h, riducendo sensibilmente il diametro di sterzata a 10,4 metri, pari a quello di una citycar. Superati i 50 km/h, invece, le ruote posteriori ruotano in fase con un angolo massimo di 1°, per massimizzare la stabilità nei curvoni più larghi.
Oltre alle ruote posteriori sterzanti, a prendersi la scena è il sistema E-Tech, qui proposto in due versioni. Se la variante Plug-In da 300 CV con trazione integrale promette fino a 100 km a zero emissioni e prestazioni molto vivaci (0-100 km/h in 6,4 secondi), è la Rafale Full Hybrid la più interessante per via del consumo medio omologato davvero ridotto di 21,3 km/l WLTP. Il sistema utilizzato sulla Rafale E-Tech 200 è lo stesso visto su Austral ed Espace, ovvero l’E-Tech Hybrid di seconda generazione.
Sotto il cofano troviamo il 1.2 TCe tre cilindri turbo da 130 CV e 205 Nm di coppia, che condivide il vano motore con due motori elettrici, uno principale da 60 CV e un secondo motore elettrico da 25 CV, che oltre a dare un boost di potenza nelle fasi di maggiore accelerazione si occupa di sincronizzare motore e cambio.
Come su tutti gli E-Tech, infatti, qui troviamo la trasmissione MultiMode con innesti a denti, privo di sincronizzatori e di frizioni, con quattro rapporti per il motore termico e due per quello elettrico principale. Il sistema, del quale vedremo il feedback alla guida tra poco, promette così una potenza massima combinata di 200 CV, una coppia di 410 Nm e prestazioni discrete, con uno 0-100 km/h coperto in 7,9 secondi.
Queste caratteristiche tecniche influiscono pesantemente nell’esperienza di guida della Renault Rafale 2025. Come avevo già notato sulla Austral e, allo stesso modo, sulla più grande Espace, il sistema 4Control Advanced è in grado di trasformare l’esperienza, rendendo molto più appetibili e godibili le vetture su cui è montato e diventando un optional sostanzialmente irrinunciabile.
L’agilità che questo sistema è in grado di regalare è immediatamente percepibile già in città, dove le ruote posteriori che girano controfase riescono a rendere un’auto da oltre 4,70 metri ben più agile e manovrabile nelle vie cittadine rispetto a quanto si potrebbe immaginare. In un ambiente urbano, poi, il sistema E-Tech Full Hybrid convince per una grande fluidità, garantita dall’importante lavoro svolto alle basse velocità dal motore elettrico. Sotto i 60-70 km/h, infatti, il 1,2 è quasi sempre spento, con la spinta garantita dai due motori elettrici.
Questo rende la marcia cittadina estremamente fluida e rilassante, con il cambio MultiMode quasi inavvertibile. Comoda anche la possibilità di gestire la forza della frenata rigenerativa in rilascio attraverso le palette al volante. Nella modalità più leggera, la Rafale veleggia con pochissimo freno motore, mentre nel quarto e ultimo livello si ha una guida simile a quella ad un solo pedale delle auto elettriche. Per arrivare ad uno stop completo, però, serve comunque premere sul pedale del freno.
Tra le vie cittadine, poi, le quattro ruote sterzanti permettono di cambiare direzione senza girare tanto il volante, rendendo più facili le manovre. Buoni i freni, mentre le sospensioni appaiono piuttosto rigide sulle buche più grandi e sul pavé. Risultano più accondiscendenti, invece, sulle sconnessioni meno importanti. La taratura scelta per l’assetto della Rafale si prende la sua rivincita una volta usciti dalla città, dove il rollio è tenuto molto bene a bada nonostante la massa non indifferente della vettura (oltre 1.700 kg in ordine di marcia).
In statale e in strade più guidate, infatti, la Rafale unisce alla già citata agilità garantita dalle ruote sterzanti posteriori una compostezza che convince fin dalle prime curve. Lo sterzo è piuttosto preciso e molto diretto, consentendo di mantenere un ottimo ritmo senza incrociare quasi mai le braccia. In più, l’anteriore segue bene le traiettorie, e sebbene non ci sia troppo feedback attraverso il volante, tra le curve la Rafale si fa guidare. Non male anche la risposta del sistema E-Tech, con il motore 1.2 tre cilindri che entra più in gioco con un sound avvertibile ma non troppo fastidioso, vibrazioni contenute e una spinta più che buona.
I principali limiti di questo powertrain emergono quando si spinge di più: se, infatti, si chiedono le massime prestazioni al sistema E-Tech, il cambio MultiMode appare un po’ titubante. Quando si guida in maniera tranquilla, il cambio riesce a passare da un rapporto all’altro in maniera quasi impercettibile, con il motore elettrico che sopperisce alla mancanza di spinta del motore termico. Quando, invece, si cercano le massime prestazioni, si avverte chiaramente lo “scalino” creato dal cambio marcia. Peccato, perché tra prestazioni adeguate, rollio contenuto e un’ottima tenuta di strada questa Rafale riesce anche ad essere piacevole tra le curve, convincendo per passo e stabilità.
Questo scalino è particolarmente avvertibile nel passaggio all’ultima marcia in autostrada. A causa della scelta dei rapporti fatta, in maniera quasi identica, anche sul 1.6 aspirato, il motore termico arriva alla zona rossa in terza marcia esattamente a 125 km/h. Questo significa che, quando si cerca di fare un sorpasso o una ripresa da 110 a 130 km/h, in corrispondenza dei 125 all’ora ci sarà un temporaneo stop alla spinta di circa mezzo secondo. Una volta inserito il quarto rapporto, il motore tornerà a spingere in maniera convincente. È un vero peccato, perché con una una rapportatura diversa sarebbe stata più piacevole a velocità codice.
Per il resto, infatti, la Rafale si conferma un’ottima stradista, con una tenuta di strada mai in discussione e una ottima insonorizzazione per quanto riguarda motore e fruscii aerodinamici (merito anche dei doppi vetri anteriori). Più fastidiosi, invece, i rumori di rotolamento degli pneumatici, complici anche le grandi coperture da 245 mm di battistrada su cerchi da 20 pollici. Davvero ottime, in queste situazioni, sia il sistema Hi-Fi Harman/Kardon che la suite di sistemi di sicurezza, per una guida autonoma di Livello 2 ben realizzata. Il Cruise Control Adattivo, ad esempio, è preciso e puntuale, così come il mantenitore attivo di corsia. A rendere la Rafale ottima per le lunghe percorrenze è anche il powertrain, che non avendo bisogno di ricariche esterne offre sempre la stessa, buona prestanza durante le centinaia di km percorribili grazie a consumi contenuti e ad un serbatoio molto generoso.
Rispetto ad altre Full Hybrid, infatti, la Rafale può contare su un serbatoio di ben 55 litri, che permette, grazie all’ottima efficienza di questo D-SUV Coupé, di percorrere anche più di 1.000 km con un solo pieno. Già in autostrada, solamente territorio complicato per le Full Hybrid, i consumi della Renault Rafale 2025 sono decisamente interessanti: a 130 km/h, infatti, è facile percorrere circa 15,5 km/l, per una media di 6,6 l/100 km. Scendendo a 120 km/h, invece, si riesce a stare sotto i 6 l/100 km, per un consumo medio di quasi 17 km/l.
In città, invece, grazie alla predilezione del sistema E-Tech per il motore elettrico sotto i 50 km/h si riesce a stare, con un po’ di attenzione, sotto i 20 km/l, con i 18 km/l alla portata anche di piedi più “caldi”. In statale, infine, la Rafale riesce a percorrere almeno 22 km/l senza badare troppo al piede, con i 25 km/l raggiungibili facendo più attenzione. La media, quindi, è di circa 17 km/l, con punte ti 19-20 km/l se si guida sfruttando al massimo il sistema E-Tech. Un risultato di tutto rispetto per un’auto così grande e pesante, che forse non si sarebbe ottenuto neanche con un classico 2.0 turbodiesel.
Dopo circa 1.000 km, il mio giudizio sulla Renault Rafale è più che positivo. Non è, come al solito, un’auto perfetta: tra le titubanze del cambio MultiMode (che, va detto, migliorano ad ogni iterazione del sistema), un assetto forse un po’ troppo rigido in città e alcuni materiali e soluzioni pratiche nel bagagliaio non all’altezza, la Rafale colpisce per un comportamento dinamico piatto e sincero, che grazie alle quattro ruote sterzanti gode di una stabilità superiore a quanto ci si possa aspettare. Il powertrain, poi, è parco e vivace il giusto, ed è una delle Full Hybrid più a suo agio nelle lunghe percorrenze.
Grazie ad un abitacolo ben realizzato, ad una sorprendente abitabilità e ad un livello di tecnologia che non ha nulla da invidiare alle rivali Premium, la Rafale riveste bene il ruolo di ammiraglia di famiglia. Si potrebbe obiettare che, rispetto ad una Austral, oltre allo stile più aggressivo e alla presenza della versione Plug-In non ci siano tutte queste differenze. La carrozzeria più in voga del momento, quella da SUV-Coupé, e i dettagli più raffinati nei punti giusti riescono a distinguere la Rafale quel tanto che basta per renderla la Renault “flagship”? La risposta è più soggettiva di quanto sembri, con entrambi i modelli (e la sorella maggiore a 7 posti Espace) che rappresentano
Pro
Contro
Quante volte sentiamo dire che l’innovazione tecnologica a tutti i costi è l’unica via per…
Stellantis compie un passo decisivo verso il futuro dell’elettrico grazie alla collaborazione con Factorial Energy,…
La nuova generazione della Jeep Compass è ormai alle porte e, sebbene il debutto ufficiale…
Quella che sembrava una banale multa per eccesso di velocità si è trasformata in un…
Al Salone Internazionale dell’Auto di Shanghai 2025, Leapmotor ha messo in scena una vera e…
Michelin, colosso globale della produzione di pneumatici, compie un passo strategico verso la digitalizzazione del…