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Prova Microlino Spiaggina: il quadriciclo italo-svizzero è ancora più “figo”

Tempo di lettura: 7 minuti

C’è poco da dire: il progetto Microlino ha sempre avuto un grande fascino. Sarà per la sua estetica retrò ma ancora attuale e moderna, ispirata alla mitica Isetta ma con la sua forte personalità, sarà per la costruzione quasi artigianale fatta nel torinese, a La Loggia, ma la Microlino attira sguardi, simpatia e tanta curiosità. Dopo aver fatto parlare di sé nella versione “tradizionale”, la svizzera Micro rilancia, e presenta nella splendida cornice della Riviera di Levante ligure la Microlino Spiaggina, la versione più cool e ricercata della piccola italo-svizzera.

Prodotta sulla stessa linea della Microlino “chiusa”, con la classica monoporta costruita a Torino condivide la meccanica, gli interni e la guidabilità simpatica e fuori dal comune odierno. A differenziarla, ovviamente, è la sua anima da spiaggina, ispirata alle mitiche vetture per il tempo libero degli anni ’60 e ’70 come la Mini Moke, la Citroen Mehari o la FIAT 600 Jolly. Pur conservando la grande porta anteriore e il parabrezza, la Spiaggina rinuncia ad un tetto rigido, sostituito da robusti roll-bar in acciaio e da una copertura semi-rigida completamente removibile con tettino in tela.

Completamente elettrica e capace di un’autonomia dichiarata di oltre 170 km, la Spiaggina si propone come l’erede delle storiche “summer cars”, rispetto alle quali è più ecologica, più facile da guidare e usare e più moderna. Ma sarà altrettanto “cool”? Per scoprirlo, ho provato la Microlino Spiaggina nelle strade tra Rapallo e Portofino a lato della storica Coppa Milano-Sanremo, mettendo alla prova la piccolissima scoperta italo-elevetica.

Prezzo Microlino Spiaggina: si parte da 26.000 euro

Partiamo subito dall’elefante nella stanza: il prezzo. Essendo un’auto di nicchia, particolare e molto ricercata nello stile, va da sé che il listino non sia dei più contenuti. Per il mercato italiano, la Microlino Spaggina parte da 25.990 euro, qualche migliaio di euro in più rispetto a quella “chiusa”. Non è, ovviamente, un prezzo contenuto, soprattutto ricordando che la Microlino non è un’auto, ma un quadriciclo pesante.

Questa soluzione ha dei vantaggi, come ad esempio costi di gestione fissi (bollo e assicurazione in primis) ridotti e la possibilità di essere guidata dai 16 anni, ma ha anche delle limitazioni, prima fra tutte l’impossibilità ad essere utilizzata in autostrada. Va detto, però, che se sulla Microlino “chiusa” può essere un problema, per l’anima giocosa e da tempo libero della Spiaggina l’impossibilità di viaggiare in autostrada diventa un limite secondario.

Anche il prezzo, in questo senso, va messo in relazione alle altre spiaggine in vendita oggi. Sebbene sia una vera e propria nicchia, il mercato delle spiaggine è abbastanza florido di prodotti, quasi tutti ispirati alle mitiche vetturette da tempo libero degli anni ’60, e rispetto a queste la Microlino Spiaggina risulta un’automobile a buon mercato.

Analizzando l’offerta, infatti, la rinnovata 500 Spiaggina di Garage Italia, basata sulla mitica 500 di Dante Giacosa ma dotata di un motore elettrico, ha un prezzo di partenza di ben 70.000 euro. Le due eredi spirituali della Mini Moke, invece, la Moke Electric, ha un prezzo di almeno 40.000 euro, anche in Italia. Anche le storiche spiaggine degli anni ’60 e ‘70 oggi hanno costi davvero importanti, con le (poco affidabili) Mini Moke originali che partono dai 20.000 euro, mentre le rare FIAT 600 Jolly e 500 Spiaggina hanno costi più che doppi. Sebbene queste vetture abbiano il plus di avere quattro posti, la Spiaggina non sembra più così costosa.

La nuova era di Microlino: flotte, sharing e vendita “al dettaglio”

La presentazione della Spiaggina è anche l’occasione per riscoprire Microlino in questa sua nuova era. Dopo l’accordo ormai collassato con il Gruppo Koelliker, infatti, Micro ha deciso di mettere in piedi una sua rete europea, con rappresentanti europei e regionali gestita internamente dall’azienda svizzera, con l’Italia che oggi punta su un approccio differente rispetto a quanto visto nella prima “vita” della piccola Microlino.

Come confermato dalle parole del Country Manager di Microlino Italia, Uberto Gavazzi, l’azienda sta mettendo in piedi una rete di vendita e assistenza con concessionari selezionati, che credono nel prodotto e hanno voglia di proporre questa vettura così particolare ad una clientela selezionata. Sia la comunicazione che la vendita della Microlino vuole essere “diversa”, con un targeting di clienti e zone dove questo piccolo quadriciclo ha più appeal, come ad esempio Rapallo e Portofino, dove siamo stati ospiti della Casa italo-svizzera.

Oltre alla clientela privata, intercettata anche da ambassador sparsi sul territorio, Microlino vuole puntare sulla clientela business, interessata al piccolo quadriciclo come vettura di rappresentanza, ma anche sulle flotte e sullo sharing. Nel corso dei mesi, infatti, in Micro hanno notato come la piccola Microlino abbia appeal anche per la clientela business come enti pubblici o Comuni, con l’esempio del Comune di Courmayeur che utilizza la piccola torinese come vettura tuttofare per gestire le piccole frazioni, la viabilità e la gestione dell’intero territorio comunale. Ci sarà poi spazio per l’utilizzo in condivisione delle Microlino, preparato dall’introduzione di un sistema di gestione da remoto della vettura tramite app.

Ha “perso la testa” e guadagnato charme: tutte le modifiche della Spiaggina

Tornando sulla protagonista di oggi, la Microlino Spaggina ha introdotto alcune piccole modifiche al progetto di base, mantenendo l’iconica portiera anteriore d’accesso, ispirata (ovviamente) alla mitica Isetta. Sempre lunga 2,52 metri, la Microlino Spiaggina conferma anche il layout a quattro ruote asimmetriche, con la carreggiata anteriore decisamente più ampia di quella posteriore, dove troviamo due ruote quasi gemellate.

Già dalla vista laterale si nota la grande differenza della Spiaggina, ovvero l’assenza del tetto. Dalla linea di cintura, infatti, è stato effettuato un netto taglio di tutta la parte superiore del tetto, sostituito da un vistoso (ma indispensabile) rollbar in acciaio. Questo può essere lasciato completamente a vista, oppure essere impreziosito, come nell’esemplare della mia prova, da un piccolo tetto semi-rigido rivestito in tela dotato, nella parte centrale, di una parte apribile in tela, arrotolabile e richiudibile con dei classici bottoni metallici. Questo tettuccio copre i passeggeri, ma non “chiude” la parte laterale e la coda, che rimangono sempre aperte ed esposte agli elementi. Esposto è anche il vano di carico, accessibile liberamente dall’alto visto che il portellone posteriore è fisso.

L’altra grande novità è, ovviamente, la verniciatura: sono due le colorazioni attualmente disponibili, la aggressiva Sardinia Sage Matte, un bel verde salvia metallizzato, e la classica Portofino Blue, con finitura bicolore bianca e blu, tetto a bande bianche e blu, il rollbar bianco e gli interni con lo stesso tema bicolore. L’abitacolo, del resto, è sostanzialmente invariato rispetto ad una classica Microlino, con il piantone dello sterzo a “sbalzo” davanti al guidatore, il rotore del cambio alla sinistra del volante e un piccolo display che permette di gestire pochi sistemi, dalla luce interna al quadro strumenti digitale.

Non è infatti previsto un sistema di aerazione, mentre sulle Microlino chiuse ha debuttato l’atteso climatizzatore con la versione Lounge, disponibile a circa 1.000 euro insieme all’interno Premium con finiture di pregio (sedili in pelle vegana e scamosciato inclusi). Sulla Spiaggina, invece, la panchetta è rivestita in pelle bianca e azzurra, mentre è molto raffinato e appagante il volante a tre razze rivestito in legno, un dettaglio di vera classe.

Fino a 177 km di autonomia e 90 km/h: le caratteristiche della Spiaggina

Abbiamo quindi visto come è cambiata la Microlino Spiaggina da fuori, mentre sotto la carrozzeria non è cambiato sostanzialmente nulla. Nello specifico, anche la Spiaggina ha un telaio in acciaio altoresistenziali e alluminio, con una monoscocca del tutto identica a quella di un’auto e diversa dalle microcar tradizionali con telaio tubolare, con tutti i miglioramenti in fatto di sicurezza derivanti.

A livello meccanico, invece, la Microlino Spiaggina ha sospensioni a quattro ruote indipendenti e freni a disco sulle quattro ruote, ed è invariato anche il powertrain. Disponibile unicamente in versione elettrica, la Microlino Spiaggina è dotata di un motore elettrico con potenza omologata di 12,5 kW, che la qualifica come un quadriciclo pesante L7e (guidabile quindi da 16 anni con patente A1), e potenza di picco di 25 CV.

Questo motore elettrico muove le ruote posteriori ed è alimentato da una batteria da 10,5 kWh, che garantisce un’autonomia omologata e dichiarata da Micro di 177 km, mentre la velocità massima è di 90 km/h.

Come si guida la Microlino Spiaggina? Il mio test tra Rapallo e Portofino

Come si comporta, quindi, la Microlino Spiaggina su strada? L’esperienza di guida è del tutto simile alle altre Microlino che ho provato, conservando i pregi del progetto originale e le piccole modifiche fatte nel corso degli anni. Ho infatti avuto la possibilità di guidare diverse Microlino, dai primi esemplari usciti dalla catena di montaggio di La Loggia che le ultime iterazioni, compresa la mitica Microlino Cup del settembre dell’anno scorso.

In queste prove, ho notato un fine tuning e un miglioramento continuo del prodotto. Rispetto alla prima Microlino, infatti, sono cambiati diversi aspetti, dalla batteria ai rivestimenti fonoassorbenti, passando per supporti motore, silentblock nonché l’assetto delle sospensioni. Sebbene rimanga sempre piuttosto rigida, ora l’ultima iterazione della Microlino (Spiaggina compresa) ha una miglior capacità di affrontare le buche, risultando più comoda e meno saltellante.

Anche lo sterzo rimane preciso e diretto, e complice l’assenza del servosterzo restituisce una sensazione di guida simile a quella di alcune vetture d’epoca come le Mini di Issigonis o la vecchia 500, avvicinandosi alla precisione dello sterzo della piccola inglesina. Il motore elettrico, invece, spinge bene anche nei saliscendi tra Rapallo e Portofino, diventando vivace inserendo la modalità Sport (basta schiacciare il tasto al centro del selettore del cambio). La facilità di guida, poi, è totale, con la possibilità di guidarla anche in spazi stretti con ben poche conoscenze del mezzo, sia in città che nei borghi liguri.

Nonostante le proporzioni particolari, infatti, la piccola Spiaggina convince per una buona stabilità anche nel misto, con un’agilità dovuta all’eccellente raggio di sterzata e alle dimensioni lillipuziane che la rendono perfetta per i piccoli e stretti borghi medievali e per i caruggi delle cittadine del Tigullio. Bene anche la frenata, anche se la corsa del pedale è piuttosto lunga, mentre nonostante l’assenza dei vetri la quantità di vento che entra in abitacolo è non diventa fastidiosa, complici le velocità non esagerate che la piccola Spiaggina è in grado di raggiungere.

Concludo così parlando di consumi e autonomia. In un percorso di circa 10 km tra Rapallo e Portofino, percorso tra i 40 e i 60 km/h e con importanti saliscendi, abbiamo utilizzato circa l’8% di batteria. Questo significa che, senza badare troppo all’autonomia e sfruttando la modalità Sport, è possibile percorrere 100 km in extraurbano senza troppa fatica. Per scoprire l’efficienza effettiva della Microlino e la sua usabilità su tratte più lunghe, comunque, realizzeremo una prova speciale dove ci spingeremo ai confini della piccola italo-svizzera, utilizzandola per il commuting casa-lavoro tra città e statale.

In attesa di scoprire come una piccola Micro si comporta alla prova del casa-lavoro, questa Spiaggina conquista non solo chi guida, ma anche chi la guarda. La quantità di persone che hanno chiesto informazioni, opinioni o semplicemente l’hanno notata, apprezzata o fotografata è sorprendente. Se volete farvi notare, questa piccola Spiaggina è l’auto giusta. In più, grazie alla sua estrema facilità di guida, è perfetta per l’utilizzo nel tempo libero, in una località di mare o di lago, dove le dimensioni ridottissime e la semplicità di utilizzo la rendono il perfetto veicolo “tender”.

Di certo non è un’auto per tutti, ma un simpatico giocattolo che permette di vivere al meglio la Dolce Vita all’italiana. Nonostante questo, non è un veicolo tutto apparenza: la Microlino, anche in versione Spiaggina, ha sostanza, e se si supera un prezzo impegnativo si trova un’auto pensata bene, facile e divertente, capace di convincere non solo il cuore, ma anche la testa, soprattutto se si ha senso dell’umorismo e del divertimento.

Giulio Verdiraimo

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Giulio Verdiraimo
Tag: Microlino

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